ANALISI TERRENI, OLIO, VINO, PATOGENI - Consulenze agronomiche ambientali PSR Progettazione stalle perizie

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ANALISI TERRENI, OLIO, VINO, PATOGENI

SI ESEGUONO
ANALISI DI


- TERRENI
- PATOGENI
- PRODOTTI AGRICOLI: olio vino conserve

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ANALISI ACIDITA' OLIO

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ANALISI PER IMPIANTI DI TARTUFO

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CALCOLO PERCENTUALE DI INFESTAZIONE

RICERCA DI PATOGENI

ANALISI DISTILLATI

diagnosi precoce mosca dell'olivo

RICERCA MOSCA DELL'OLIVO E CALCOLO DELLA SOGLIA DI INTERVENTO

SI RIPORTA DI SEGUITO UN MANUALE TECNICO PER PREVENIRE, CAMBATTERE E RICONOSCERE  LE AVVERSITA' SULLE LE PIANTE STORICHE DELLA LOMBARD
Scaturitpo dalla collaborazione fra la Associazione Dimore Storiche Italiane e la Università degli Studi di Milano.
Layout 1

Giuseppe Carlo Lozzia, Sara Sandrini, Marco Saracchi, Mauro Vaghi

Università degli Studi di Milano


image

LE PIANTE STORICHE MANUALE DELLE AVVERSITÀ

RISCONTRABILI IN LOMBARDIA


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VAI ALL’INDICE


COME PREVENIRLE, RICONOSCERLE E COMBATTERLE

Questo manuale affronta analiticamente i problemi della difesa delle piante storiche dalle princi- pali avversità animali, vegetali e abiotiche a cui esse sono soggette, individuandone i sintomi, ed in- dicando ove possibile l’esistenza di moderne procedure adatte a contrastarle.


Il volume è stato predisposto dalla Università degli Studi di Milano, su iniziativa della Associazio- ne Dimore Storiche Italiane, sezione Lombardia.


La guida si propone di servire di riferimento non solo ai proprietari di giardini e parchi storici, ma anche ai proprietari di singoli esemplari di piante considerevoli, ai gestori di parchi pubblici e ai cittadini attenti alla conservazione del verde.

Le piante storiche

Manuale delle avversità riscontrabili in Lombardia

Come prevenirle, riconoscerle e combatterle


Coordinamento: Giacomo de Vito Piscicelli Taeggi


Coordinamento scientifico: Giuseppe Carlo Lozzia


Autori: Giuseppe Lozzia, Sara Sandrini, Marco Saracchi, Mauro Vaghi


Documentazione fotografica: Mauro Vaghi, Sara Sandrini, Marco Saracchi, Archivio fotografico Università degli Studi di Milano Fitofarmaci autorizzati: Marco Borroni, con il supporto di BDF banca dati agrofarmaci di Ecospi srl di Milano - www.bdfagro.it Studio redazionale: EDISTUDIO via Tobagi 6 - Milano


ISBN: -978-88-905404-2-4


Copyright: Università degli Studi di Milano, via Festa del Perdono 7, Milano e Associazione Dimore Storiche Italiane, largo dei Fiorentini 1, Roma.


Utilizzazione dei contenuti: L’utilizzazione dei contenuti di questa pubblicazione è permessa gratuitamente, con il solo obbligo di citare, nelle eventuali pubblicazioni, che essi sono scaturiti dalla collaborazione fra la Associazione Dimore Storiche Italiane e la Università degli Studi di Milano.


Informazioni legali sulla responsabilità per i contenuti: La Associazione Dimore Storiche Italiane e la Università degli Studi di Milano hanno impiegato la miglior cura nella preparazione di questa pubblicazione. Tuttavia non si possono escludere errori o imprecisioni. La lettura di questa pubblicazione non deve essere considerata un sostituto dell’assistenza professionale individuale e si invitano pertanto i lettori ad ottenere tale as- sistenza adeguatamente alle proprie circostanze. In ogni caso, la Associazione Dimore Storiche Italiane e la Università degli Studi di Milano (così come gli autori, i coordinatori e le altre persone coinvolte nella preparazione, pubblicazione o distribuzione di questa pubblicazione) non assumo- no responsabilità (a titolo contrattuale o extracontrattuale) riguardo alla correttezza, completezza o qualità delle informazioni contenute nella pubblicazione, né rispondono per danni, materiali e non, direttamente o indirettamente causati dall’utilizzo di tali informazioni.


Edizione on-line ItaliaMultimedia Maggio 2012, v. 2.


INDICE


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PRESENTAZIONE DELLA ASSOCIAZIONE DIMORE STORICHE ITALIANE 11

PREFAZIONE DELL'UNIVERSITÀ

DEGLI STUDI DI MILANO 12

COME USARE IL MANUALE 14

Parte Prima

I SINTOMI

MALATTIE E PARASSITI 16

ABETE ROSSO (Picea abies) 16

CHIOMA

ALLORO (Laurus nobilis) 23

CHIOMA

  • FUMAGGINE 23

  • MACULATURE FOGLIARI 23

  • CEROPLASTE DELLA FLORIDA 24

  • PSILLA DELL’ALLORO 24

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 24

    ARAUCARIA (Araucaria araucana) 25

    CHIOMA

  • MACULATURE FOGLIARI SU ARAUCARIA 25

    APPARATO RADICALE

  • MARCIUME DEL COLLETTO E DELLE RADICI 25

    AUCUBA (Aucuba japonica) 25

    CHIOMA

  • NECROSI DEI RAMI E DEI GERMOGLI

- DISSECCAMENTO DEI GERMOGLI DELL'ABETE

DELL'AUCUBA ..............................................................................

25

ROSSO ............................................................................................

FUSTO

16

BAGOLARO (Celtis australis) ..................................................

26

- CARIE DEL LEGNO ......................................................................

16

CHIOMA

- DEPERIMENTO VEGETATIVO DELLE CONIFERE ..............

17

- GIALLUME DEL BAGOLARO ....................................................

26

- MACULATURE FOGLIARI SU BAGOLARO ..........................

27

ACERO (Acer spp.) ............................................................................

17

- METCALFA ....................................................................................

27

CHIOMA

- CROSTE NERE DELL'ACERO ....................................................


17

- MINATORE FOGLIARE DEL BAGOLARO ..............................

FUSTO

27

- OIDIO SU ACERO ........................................................................

18

- CARIE DEL LEGNO ......................................................................

28

- CICALINE ......................................................................................

18

- ERIOFIDE DELL’ACERO CAMPESTRE ....................................

19

BETULLA (Betula alba) ..................................................................

28

- ERIOFIDE DELL’ACERO DI MONTE ........................................

19

FUSTO

- IFANTRIA AMERICANA O BRUCO AMERICANO ............

20

- CARIE DEL LEGNO ......................................................................

28

- METCALFA ....................................................................................

20

- PULVINARIA O EUPULVINARIA ............................................

20

BOSSO (Buxus sempervirens) ..............................................

29

FUSTO

FUSTO

- CANCRO RAMEALE ..................................................................

21

- TRACHEOMICOSI ........................................................................

29

- CARIE DEL LEGNO ......................................................................

21

CACO (Dyospiros kaki) ..................................................................

30

AGRIFOGLIO (Ilex aquifolium) ..................................................

22

CHIOMA

CHIOMA

- METCALFA ....................................................................................

30

- FUMAGGINE ................................................................................

22

- PULVINARIA ................................................................................

30

ALBERO DI GIUDA (Cercis siliquastrum) ....................

23

CAMAECIPARIS (Chamaeciparis spp.) ..........................

31

FUSTO

CHIOMA

- TRACHEOMICOSI ........................................................................

23

- DISSECCAMENTO FOGLIARE E DEI RAMETTI ..................

31

CAMELIA (Camelia japonica) 31

CHIOMA

  • FUMAGGINE 31

  • MACULATURE FOGLIARI SU CAMELIA 31

  • VIRUS DELLA VARIEGATURA INFETTIVA

    DELLA CAMELIA (CIVV) 32

  • PULVINARIA DELLA CAMELIA 32

    CARPINO BIANCO (Carpinus betulus) 33

    CHIOMA

  • OIDIO 33

  • AFIDI 33

  • BRUCO ASTUCCIO CRESTATO 33

  • ERIOFIDE DEGLI ANGOLI 34

  • LIMANTRIA O BOMBICE DISPARI 34

  • METCALFA 35

  • ZYGIOBIA DEL CARPINO 35

    FUSTO

  • CANCRO RAMEALE 35

  • MORIA DEL CARPINO BIANCO 36

  • CARIE DEL LEGNO 38

  • CERAMBICIDI 39

    CASTAGNO (Castanea sativa) 39

    FUSTO

  • CANCRO DEL CASTAGNO 39

  • CARIE DEL LEGNO 40

  • MAL DELL'INCHIOSTRO DEL CASTAGNO 41

    CATALPA (Catalpa bignonioides) 41

    FUSTO

  • TRACHEOMICOSI 41

    CEDRO (Cedrus spp.) 41

    CHIOMA

  • AFIDI DEL CEDRO 41

  • METCALFA 42

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 42

  • DEPERIMENTO VEGETATIVO DELLE CONIFERE 43

    CILIEGIO (Prunus avium) 43

    CHIOMA

  • BOLLA 43

  • IMPALLINATURA 43

  • MONILIOSI 44

    FUSTO

  • CANCRO CORTICALE SU CILIEGIO 44

  • CARIE DEL LEGNO 45

    APPARATO RADICALE

  • MARCIUME RADICALE LANOSO 46

  • TUMORE BATTERICO 46

    CIPRESSO (Cupressus sempervirens) 46

    CHIOMA

  • DISSECCAMENTI FOGLIARI E DEI RAMETTI 46

    FUSTO

  • CANCRO DEL CIPRESSO 47

    CLERODENDRO (Clerodendrum trichotomum) 47

    CHIOMA

  • OIDIO 47

    CORNIOLO (Cornus spp.) 48

    CHIOMA

  • OIDIO 48

    CRIPTOMERIA (Cryptomeria spp.) 48

    CHIOMA

  • DISSECCAMENTO FOGLIARE E DEI RAMETTI 48

    EVONIMO (Euonymus spp.) 49

    CHIOMA

  • OIDIO 49

    FAGGIO (Fagus sylvatica) 49

    CHIOMA

  • ANTRACNOSI DEL FAGGIO 49

  • AFIDE BIANCO O AFIDE LANUGINOSO E CEROSO

    DEL FAGGIO 50

  • ARTIGIOLA 50

  • CECIDOMIDE GALLIGENO DEL FAGGIO 51

    FUSTO

  • SCOPAZZI DEL FAGGIO 51

  • CANCRO RAMEALE 51

  • CARIE DEL LEGNO 52

    APPARATO RADICALE

  • MARCIUME RADICALE FIBROSO 53

    FRASSINO (Fraxinus spp.) 53

    CHIOMA

  • GIALLUME DEL FRASSINO 53

  • OIDIO 54

  • CECIDOMIA FOGLIARE DEL FRASSINO 54

  • METCALFA 54

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 55

    GELSO (Morus nigra) 55

    CHIOMA

  • MACULATURE FOGLIARI SU GELSO 55

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 55

    IPPOCASTANO (Aesculus hippocastanum) 56

    CHIOMA

  • ANTRACNOSI DELL'IPPOCASTANO 56

  • OIDIO 56

  • METCALFA 57

  • MINATORE FOGLIARE DELL’IPPOCASTANO 57

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 57

    KAURI (Agathis australis) 58

    CHIOMA

  • MACULATURE FOGLIARI 58

    KOELREUTERIA (Koelreuteria paniculata) 58

    CHIOMA

  • CARIE DEL LEGNO 58

    LAGESTROEMIA (Lagestroemia indica) 59

    CHIOMA

  • OIDIO 59

  • METCALFA 59

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 59

    LAUROCERASO (Prunus laurocerasus) 60

    CHIOMA

  • OIDIO SU LAUROCERASO 60

  • CEROPLASTE DELLA FLORIDA 60

  • OZIORRINCO 60

  • PSILLA DELL’ALLORO 61

    FUSTO

  • CANCRO RAMEALE 61

  • CARIE DEL LEGNO 62

    LIGUSTRO (Ligustrum vulgare) 62

    CHIOMA

  • OIDIO 62

    LIRIODENDRO (Liriodendron tulipifera) 62

    CHIOMA

  • MACULATURE FOGLIARI SU LIRIODENDRO 62

    APPARATO RADICALE

  • MARCIUME RADICALE FIBROSO 63

    MAGNOLIA (Magnolia spp.) 63

    CHIOMA

  • MACULATURE FOGLIARI SU MAGNOLIA 63

  • CANCRO RAMEALE 63

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 64

    APPARATO RADICALE

  • MARCIUME RADICALE FIBROSO 64

    MAONIA (Mahonia aquifolium) 65

    CHIOMA

  • OIDIO 65

    MELO (Malus domestica) 65

    CHIOMA

  • MONILIOSI 65

  • TRACHEOMICOSI 65

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 66

    MELOGRANO (Punica granatum) 66

    CHIOMA

  • MONILIOSI 66

  • AFIDE DEL MELOGRANO 66

    NESPOLO (Mespilus spp. ed Eriobotrya spp.) 67

    CHIOMA

  • TICCHIOLATURA 67

    NOCCIOLO (Corylus avellana) 67

    CHIOMA

  • SECCUME FOGLIARE DEL NOCCIOLO 67

  • ALTICA DEL NOCCIOLO 67

  • COCCINIGLIA O LECANIDE 68

  • POLIDROSO 68

  • RAGNETTO ROSSO COMUNE O BIMACULATO 68

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 69

    NOCE (Juglans spp.) 69

    CHIOMA

  • ANTRACNOSI DEL NOCE 69

  • ERIOFIDE DEL NOCE 70

    FUSTO

  • CANCRO RAMEALE 70

  • CARIE DEL LEGNO 71

  • MARCIUME DEL COLLETTO E DELLE RADICI 71

    APPARATO RADICALE

  • MARCIUME RADICALE FIBROSO 71

    OLIVAGNO (Eleagnus spp.) 72

    CHIOMA

  • MACULATURE FOGLIARI 72

    OLIVO (Olea europea) 72

    CHIOMA

  • OCCHIO DI PAVONE 72

    FUSTO

  • ROGNA DELL'OLIVO 72

  • CARIE DEL LEGNO 73

    OLMO (Ulmus spp.) 73

    CHIOMA

  • AFIDE GALLIGENO DELL’OLMO 73

  • ERIOFIDE DELL'OLMO 73

  • GALERUCELLA DELL’OLMO 74

  • METCALFA 74

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 75

  • MARCIUME RADICALE FIBROSO 75

    ORTENSIA (Hydrangea spp.) 76

    CHIOMA

  • MACULATURE FOGLIARI SU ORTENSIA 76

    OSMANTO (Osmanthus fragrans) 76

    FUSTO

  • TRACHEOMICOSI 76

    PAULONIA (Paulownia tomentosa) 77

    CHIOMA

  • MACULATURE FOGLIARI SU PAULONIA 77

  • METCALFA 77

    PESCO (Prunus persica) 77

    CHIOMA

  • IMPALLINATURA 77

  • MONILIOSI 78

    PINO (Pinus spp.) 78

    CHIOMA

  • ARROSSAMENTO DEGLI AGHI DEL PINO 78

    FUSTO

  • DEPERIMENTO VEGETATIVO DELLE CONIFERE 79

    PIOPPO (Populus spp.) 79

    CHIOMA

  • DEFOGLIAZIONE DEL PIOPPO 79

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 80

    PISSARDI (Prunus cerasifera var. 'Pissardii') 80

    CHIOMA

  • MONILIOSI 80

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 81

    PLATANO (Platanus spp.) 81

    CHIOMA

  • ANTRACNOSI DEL PLATANO 81

  • OIDIO SU PLATANO 82

  • LITOCOLLETE DEL PLATANO 82

  • TINGIDE DEL PLATANO 82

    FUSTO

  • CANCRO COLORATO DEL PLATANO 83

  • CARIE DEL LEGNO 84

    QUERCIA (Quercus spp.) 85

    CHIOMA

  • ANTRACNOSI DELLA QUERCIA 85

  • BOLLA DELLA QUERCIA 85

  • MACULATURE FOGLIARI SU QUERCIA 85

  • OIDIO SU QUERCIA 86

  • CINIPIDI DELLA QUERCIA 86

  • ERIOFIDE DEL LECCIO 88

  • FILLOSSERA DELLA QUERCIA 88

    FUSTO

  • DEPERIMENTO DELLA QUERCIA 89

  • CARIE DEL LEGNO 89

  • CERAMBICIDE DELLA QUERCIA 90

  • CERAMBICIDI 91

    APPARATO RADICALE

  • MARCIUME RADICALE FIBROSO 91

    ROBINIA (Robinia pseudoacacia) 92

    CHIOMA

  • MINATRICE DELLE FOGLIE DELLA ROBINIA 92

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 92

    APPARATO RADICALE

  • MARCIUME RADICALE FIBROSO 92

    SOFORA (Sophora japonica) 93

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 93

    TAMERICE (Tamarix ramosissima) 93

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 93

    TASSO (Taxus baccata) 93

    CHIOMA

  • PULVINARIA 93

  • TORTRICIDE DEFOGLIATORE DEL TASSO 94

    FUSTO

  • CANCRO RAMEALE 94

  • CARIE DEL LEGNO 94

    APPARATO RADICALE

  • MARCIUME RADICALE FIBROSO 95

    TAXODIO (Taxodium distichum) 96

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 96

    TIGLIO (Tilia spp.) 96

    CHIOMA

  • ANTRACNOSI DEL TIGLIO 96

  • CERCOSPORIOSI DEL TIGLIO 96

  • CECIDOMIDE DEL TIGLIO 97

  • ERIOFIDE DEL TIGLIO 97

  • ERINOSI DEL TIGLIO 97

  • RAGNETTO GIALLO DEL TIGLIO 98

    FUSTO

  • CARIE DEL LEGNO 98

    THUJA (Thuja spp.) 98

    CHIOMA

  • DISSECCAMENTI FOGLIARI E DEI RAMETTI 98

    AVVERSITÀ ABIOTICHE 99

    CHIOMA

  • CLOROSI FERRICA 99

  • DANNI DA AGENTI INQUINANTI 100

  • DANNI DA DISERBO 100

  • DANNI DA GRANDINE 100

  • DANNI DA GUANO 101

  • USTIONI FOGLIARI 101

    FUSTO

  • LEGATURE 102

  • LESIONI CORTICALI CAUSATE DA VEICOLI

    E MACCHINE OPERATRICI 103

  • POTATURE 103

Parte Seconda

DESCRIZIONE DELLE MALATTIE, DEI PARASSITI E DELLE AVVERSITÀ ABIOTICHE

AFIDI DELLE PIANTE ORNAMENTALI 105

AFIDE BIANCO O AFIDE LANUGINOSO E CEROSO DEL FAGGIO

(VEDI ANCHE AFIDI DELLE PIANTE ORNAMENTALI) 105

AFIDI DEL CEDRO (VEDI ANCHE AFIDI DELLE PIANTE ORNAMENTALI) 105

AFIDE DEL MELOGRANO (VEDI ANCHE AFIDI DELLE

PIANTE ORNAMENTALI) 105

AFIDE GALLIGENO DELL’OLMO (VEDI ANCHE AFIDI

DELLE PIANTE ORNAMENTALI) 105

ALTICA DEL NOCCIOLO 106

ANTRACNOSI DEL FAGGIO 106


ERIOFIDE DEGLI ANGOLI 113

ERIOFIDE DELL’ACERO CAMPESTRE 113

ERIOFIDE DELL’ACERO DI MONTE 113

ERIOFIDE DEL LECCIO 113

ERIOFIDI DEL NOCE 114

ERIOFIDE DELL’OLMO 114

ERIOFIDE DEL TIGLIO 114

FILLOSSERA DELLA QUERCIA 114

FUMAGGINE 114

GALERUCELLA DELL’OLMO 114

GIALLUME DEL BAGOLARO 114

GIALLUME DEL FRASSINO 115

IFANTRIA AMERICANA O BRUCO AMERICANO 115

IMPALLINATURA 115

LEGATURE 115

LESIONI CORTICALI CAUSATE DA VEICOLI E MACCHINE


ANTRACNOSI DELL'IPPOCASTANO ........................................................

106

MACULATURE FOGLIARI SU GELSO 116

ANTRACNOSI DEL NOCE ............................................................................

106

MACULATURE FOGLIARI SU LIRIODENDRO 116

ANTRACNOSI DEL PLATANO ......................................................................

106

MACULATURE FOGLIARI SU MAGNOLIA 116

ANTRACNOSI DELLA QUERCIA ................................................................

107

MACULATURE FOGLIARI SU ORTENSIA 117

ANTRACNOSI DEL TIGLIO ..........................................................................

107

MACULATURE FOGLIARI SU PAULONIA 117

ARROSSAMENTO DEGLI AGHI DEL PINO ............................................

107

MACULATURE FOGLIARI SU QUERCIA 117

ARTIGIOLA ........................................................................................................

107

MAL DELL'INCHIOSTRO DEL CASTAGNO 117

BOLLA ................................................................................................................

107

MARCIUME DEL COLLETTO E DELLE RADICI 117

BOLLA DELLA QUERCIA ..............................................................................

107

MARCIUME RADICALE FIBROSO 118

BRUCO ASTUCCIO CRESTATO ..................................................................

108

MARCIUME RADICALE LANOSO 118

CANCRO COLORATO DEL PLATANO ........................................................

108

METCALFA 118

CANCRO CORTICALE SU CILIEGIO ..........................................................

108

MINATORE FOGLIARE DEL BAGOLARO 118

CANCRO DEL CASTAGNO ..........................................................................

108

MINATORE FOGLIARE DELL’IPPOCASTANO 118

CANCRO DEL CIPRESSO ..............................................................................

109

MINATRICE DELLE FOGLIE DELLA ROBINIA 119

CANCRO RAMEALE ......................................................................................

109

MONILIOSI 119

CARIE DEL LEGNO ........................................................................................

109

MORIA DEL CARPINO BIANCO 119

CECIDOMIA FOGLIARE DEL FRASSINO ..................................................

110

NECROSI DEI RAMI E DEI GERMOGLI DELL'AUCUBA 120

CECIDOMIDE GALLIGENO DEL FAGGIO ................................................

110

OCCHIO DI PAVONE 120

CECIDOMIDE DEL TIGLIO ............................................................................

110

OIDIO O MAL BIANCO 120

CERAMBICIDE DELLE QUERCE ................................................................

110

OIDIO SU ACERO 120

CERAMBICIDI ..................................................................................................

110

OIDIO SU LAUROCERASO 120

CERCOSPORIOSI DEL TIGLIO ....................................................................

110

OIDIO SU PLATANO 121

CEROPLASTE DELLA FLORIDA ..................................................................

110

OIDIO SU QUERCIA 121

CICALINE ..........................................................................................................

110

OZIORRINCO 121

CINIPIDI DELLA QUERCIA ..........................................................................

111

POLIDROSO 121

COCCINIGLIA O LECANIDE DEL NOCCIOLO ........................................

111

POTATURE 121

CLOROSI FERRICA ........................................................................................

111

PSILLA DELL’ALLORO 122

CROSTE NERE DELL'ACERO ......................................................................

111

PULVINARIA DELLA CAMELIA 122

DANNI DA AGENTI INQUINANTI ..............................................................

111

PULVINARIA O EUPULVINARIA DEL TIGLIO 122

DANNI DA DISERBO ....................................................................................

111

RAGNETTO GIALLO DEL TIGLIO 122

DANNI DA GRANDINE ................................................................................

112

RAGNETTO ROSSO COMUNE 122

DANNI DA GUANO ......................................................................................

112

ROGNA DELL'OLIVO 122

DEFOGLIAZIONE DEL PIOPPO ..................................................................

112

SCOPAZZI DEL FAGGIO 122

DEPERIMENTO DELLA QUERCIA ..............................................................

112

SECCUME FOGLIARE DEL NOCCIOLO 123

DEPERIMENTO VEGETATIVO DELLE CONIFERE ..................................

113

TICCHIOLATURA 123

DISSECCAMENTO DEI GERMOGLI DELL'ABETE ROSSO ..................

113

TINGIDE DEL PLATANO 123

DISSECCAMENTO FOGLIARE E DEI RAMETTI ......................................

113

TORTRICIDE DEI GERMOGLI 123

ERINOSI DEL TIGLIO ......................................................................................

113

TRACHEOMICOSI 123

TUMORE BATTERICO 124

USTIONI FOGLIARI 124

VARIEGATURA INFETTIVA DELLA CAMELIA 124

ZYGIOBIA DEL CARPINO 124

Parte Terza

FITOFARMACI AUTORIZZATI SU SPECIE ORNAMENTALI

FITOFARMACI 126

ACARICIDI AUTORIZZATI SULLE PIANTE ORNAMENTALI 126


OPERATRICI ............................................................................................

115

AFIDE DEL MELOGRANO 127

LIMANTRIA O BOMBICE DISPARI ............................................................

115

AFIDI DELLE PIANTE ORNAMENTALI 128

LITOCOLLETE DEL PLATANO ......................................................................

115

ANTRACNOSI DEL NOCE 131

MACULATURE FOGLIARI ............................................................................

115

ANTRACNOSI DELLE PIANTE ORNAMENTALI 133

MACULATURE FOGLIARI SU ARAUCARIA ............................................

116

CANCRO DEL CIPRESSO 135

MACULATURE FOGLIARI SU BAGOLARO ............................................

116

DEFOGLIAZIONE DEL PIOPPO 137

MACULATURE FOGLIARI SU CAMELIA ..................................................

116

FUMIGAZIONE DEL TERRENO IN ASSENZA DI COLTURA 138

FUNGICIDI A BASE DI RAME AUTORIZZATI

SUL CASTAGNO 139

FUNGICIDI A BASE DI RAME AUTORIZZATI

SULL’OLIVO 140

FUNGICIDI A BASE DI RAME AUTORIZZATI

SULLE COLTURE ORNAMENTALI 144

FUNGICIDI PER INIEZIONE AL TRONCO

(ENDOTERAPIA) 147

INSETTICIDI A BASE DI BACILLUS THURINGIENSIS VAR. KURSTAKI AUTORIZZATI SULLE PIANTE

ORNAMENTALI 147

INSETTICIDI A BASE DI OLIO MINERALE AUTORIZZATI

SUGLI AGRUMI 148

INSETTICIDI A BASE DI OLIO MINERALE AUTORIZZATI

SUL CACO 149

INSETTICIDI A BASE DI OLIO MINERALE AUTORIZZATI

SUL NOCCIOLO 149

INSETTICIDI A BASE DI OLIO MINERALE AUTORIZZATI

SULLE PIANTE ORNAMENTALI 150

INSETTICIDI CHITINO-INIBITORI AUTORIZZATI

SULLE PIANTE ORNAMENTALI 151

INSETTICIDI FOSFORGANICI AUTORIZZATI

SUGLI AGRUMI 152

INSETTICIDI FOSFORGANICI AUTORIZZATI SULLE

PIANTE ORNAMENTALI 153

INSETTICIDI PER INIEZIONE AL TRONCO

(ENDOTERAPIA) 154

INSETTICIDI PIRETROIDI AUTORIZZATI SUL NOCCIOLO 155

INSETTICIDI PIRETROIDI AUTORIZZATI SULLE

PIANTE ORNAMENTALI 155

MARCIUME DEL COLLETTO E DELLE RADICI

(PHYTOPHTHORA) DELLE PIANTE ORNAMENTALI 157

MONILIOSI SU DRUPACEE 158

OCCHIO DI PAVONE DELL’OLIVO 165

OIDIO DELLE PIANTE ORNAMENTALI 169

SECCUME FOGLIARE DEL NOCCIOLO 171

TICCHIOLATURA DEL NESPOLO 171

REPERIBILITÀ DEI PRODOTTI 174


GLOSSARIO 179

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE 182

ENTI DI RIFERIMENTO 183

INDICE ANALITICO 184

INDICE ANALITICO DELLE FIGURE 187

Presentazione della

Associazione Dimore Storiche Italiane


La Associazione Dimore Storiche Italiane, ADSI, riunisce i proprietari di immobili che, per il loro particolare pregio storico e artistico, lo Stato ha deciso di vincolare a una conservazione rigorosa, affidan- dola ai proprietari stessi.


La conservazione comporta una continua e spesso gravosa attenzione ai fabbricati e ai giardini e parchi che non di rado li accompagnano.


Non sarebbe possibile soddisfare il compito assegnato dallo Stato solo sulla base dell’obbligo. In realtà i proprietari sono legati alle di- more da una relazione identitaria, che trae origine dalla loro storia familiare e personale, e che assicura il corretto indirizzamento delle attenzioni e delle energie necessarie.


La conservazione delle piante, spesso ultracentenarie, che costitui- scono i giardini e i parchi storici, pone rilevanti problemi a chi ha la responsabilità della loro gestione.


La Sezione Lombardia della ADSI ha chiesto alla Università degli Studi di Milano di predisporre un manuale per l’individuazione, la prevenzione e la cura delle avversità delle piante storiche. A una prima edizione del volume fa ora seguito questa nuova, che aggiun- ge agli strumenti già presenti anche una ampia e dettagliata indi- cazione dei fitofarmaci autorizzati disponibili.


La ADSI si augura che il manuale, ora tutto on-line, possa servire di indirizzo non solo ai proprietari di giardini e parchi storici, ma an- che ai proprietari di singoli esemplari di piante considerevoli, ai ge- stori di parchi pubblici e ai cittadini attenti alla conservazione del verde.


Associazione Dimore Storiche Italiane Il Presidente della Sezione Lombardia Camillo Paveri Fontana

Prefazione dell’Università

degli Studi di Milano


Le dimore storiche della Lombardia rappresentano un grande patri- monio culturale, che testimonia la ricchezza del nostro territorio. I giardini ordinati e fioriti o selvatici e naturalizzati con eleganti esemplari centenari, monumenti plasmati dal tempo fanno da cor- nice a splendide ville.

A seguito di una convenzione tra l’Associazione Dimore Storiche Italiane della Lombardia (ADSI) e l’Università degli Studi di Milano, è stata condotta una indagine sullo stato fitosanitario delle piante presenti in diversi giardini storici, rappresentativi della realtà lom-

barda, al fine di facilitare il riconoscimento delle malattie e degli ar- tropodi presenti e di fornire indicazioni per la cura e la conservazio- ne di un verde così importante ma allo stesso tempo fragile.

Durante i sopralluoghi che hanno interessato 12.000 piante di 33 giardini per una superficie complessiva di 139 ettari sono stati in- dividuati un totale di 800 esemplari affetti da problematiche fito- sanitarie. Da tali esemplari sono stati fotografati sintomi e raccolti campioni che, in laboratorio, hanno permesso il riconoscimento degli agenti dannosi.


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Provincia

Numero giardini censiti

Superficie (ha)

Piante censite

Carpini censiti

BG

3

5

58

24

BS

1

6

56

0

CO

9

58

240

66

CR

4

4

49

7

LC

1

5

18

1

LO

1

10

10

5

MB

3

9

66

25

MI

6

15

179

87

MN

1

7

21

0

PV

1

4

30

67

VA

3

16

60

13

33

139

787

295

SO


VA CO LC

BG

MB


BRESCIA


MI


LO

CR MN

PV



A seguito dello studio sono state individuate numerose malattie, in- setti ed acari ed anche alterazioni abiotiche, queste ultime legate ad un’errata manutenzione. Nel complesso è stata riscontrata con maggior frequenza la presenza di malattie crittogamiche che pos- sono danneggiare seriamente la vegetazione sino a compromettere la vitalità delle piante colpite, mentre la presenza di artropodi, in-


setti ed acari, pur causando danni di natura estetica, non rappre- senta un pericolo per la sopravvivenza degli esemplari interessati. Nel corso della ricerca particolare attenzione è stata rivolta al car- pino bianco, specie molto frequente nei giardini storici, sul quale in questi ultimi anni sono stati segnalati frequenti deperimenti e casi di moria.

La presenza di questa malattia, dovuta all’azione di due funghi pa- togeni differenti ( Anthostoma decipiens ed Endothiella sp.) che agi- scono spesso in contemporanea sulla stessa pianta, è stata rilevata su oltre il 75% delle superfici indagate e ciò sottolinea la gravità di questa fitopatia anche nel contesto di queste aree verdi.

Il manuale che viene proposto, risultato della ricerca condotta, è strutturato per essere pratico ed efficace per riconoscere sintoma- tologie e danni legati all’attività di insetti, acari e patogeni, per i quali è indicata la biologia e le eventuali possibilità di intervento. Il volume è articolato in tre parti:

  • la prima parte, di tipo illustrativo, raccoglie le immagini delle ma- lattie, dei danni di insetti ed acari suddivisi per ciascuna delle 80

    specie vegetali, oltreché le avversità abiotiche, che riguardano le problematiche effettivamente riscontrate durante le visite presso i giardini;

  • nella seconda parte sono descritti gli agenti dannosi, la loro biolo- gia, le eventuali tecniche di lotta e le prevenzioni adottabili;

  • nella terza parte sono elencati, per ciascuna malattia o parassita, quando disponibili, i fitofarmaci autorizzati.

Per una corretta interpretazione delle descrizioni e per facilitare la consultazione del volume sono stati anche predisposti un glossario e due indici analitici.


Prof. Giuseppe Carlo Lozzia

Come usare il manuale


Lo scopo del manuale è quello di agevolare l’identificazione dei sintomi riscontrati in campo, il riconoscimento delle cause che li hanno indotti e l’individuazione dei fitofarmaci autorizzati, quando disponibili.

La metodologia consigliata per usarlo al meglio è la seguente:

  • confrontare i sintomi sulla pianta con quelli illustrati, nella parte I SINTOMI, sotto il nome della specie della pianta o tra le avversi- tà abiotiche, individuando così l’avversità;

  • esaminare la natura della avversità nella parte DESCRIZIONE DELLE AVVERSITÀ:

  • nel caso siano disponibili fitofarmaci individuarne i dettagli e la reperibilità nella parte FITOFARMACI.

Qualora dovessero esserci dei dubbi relativi alla terminologia adot- tata, è riportato un GLOSSARIO al termine della parte descrittiva. Se vi sono ulteriori dubbi o si necessitano approfondimenti sulla problematica, nel testo sono elencati gli Enti di riferimento istitu- zionali che si occupano di problemi di natura fitosanitaria.

Questo libro è il risultato di una ricerca condotta su parte del terri- torio lombardo e riguarda avversità comuni sulle specie ornamen- tali più frequenti nei giardini storici. Per sua natura non può quindi comprendere tutte le problematiche fitosanitarie di tutte le specie vegetali presenti nella regione. È quindi possibile che per identifi- care alcune situazioni particolari si debba far riferimento a testi più specifici o ricorrere alla consulenza di esperti del settore.


PARTE PRIMA

I SINTOMI


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MALATTIE E PARASSITI


ABETE ROSSO (PICEA ABIES)

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Chioma: DISSECCAMENTO DEI GERMOGLI DELL’ABETE ROSSO (pag. 113)


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Figura 1: arrossamento degli aghi Figura 2: branca arrossata


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 3: micelio sottocorticale Figura 4: giovane carpoforo di Ganoderma sp.

SEGUE: ABETE ROSSO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (segue)


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Figura 5: chioma “trasparente” Figura 6: esemplari deperiti


Fusto: DEPERIMENTO VEGETATIVO DELLE CONIFERE (pag. 113)


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Figura 7: vegetazione stentata Figura 8: deperimento avanzato della chioma


ACERO (ACER SPP.)

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Chioma: CROSTE NERE DELL’ACERO (pag. 111)


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Figura 9: macchie necrotiche Figura 10: particolare delle lesioni

SEGUE: ACERO


Chioma: OIDIO SU ACERO (pag. 120)


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Figura 11: foglia in fase di disseccamento Figura 12: foglia fortemente colpita



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Figura 13: comparsa dei primi sintomi su foglia Figura 14: disseccamenti della vegetazione


Chioma: CICALINE (pag. 110)


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Figura 15: punture di cicaline su foglia di acero

SEGUE: ACERO


Chioma: ERIOFIDE DELL’ACERO CAMPESTRE (pag. 113)


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Figura 16: galle di Aceria macrochelus su acero


Chioma: ERIOFIDE DELL’ACERO DI MONTE (pag. 113)


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Figura 17: galle di Aceria macrorhynchus e punture di cicaline su acero Figura 18: particolare delle galle di Aceria macrorhynchus su acero



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Figura 19: galle di Aceria macrorhynchus su acero

SEGUE: ACERO


Chioma: IFANTRIA AMERICANA O BRUCO AMERICANO (pag. 115)


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Figura 20: foglia di acero sclerotizzata da Hyphantria cunea

Figura 21: larva di Hyphantria cunea Figura 22: adulto di Hyphantria cunea



Chioma: METCALFA (pag. 118)


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Figura 23: adulti di Metcalfa pruinosa e caratteristiche secrezioni cerose prodotte dagli stadi giovanili su acero

Figura 24: melata prodotta da Metcalfa pruinosa su acero


Chioma: PULVINARIA O EUPULVINARIA (pag. 122)


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Figura 25: adulto con ovisacco di Eupulvinaria hydrangeae su acero

SEGUE: ACERO


Fusto: CANCRO RAMEALE (pag. 109)


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Figura 26: presenza di corpi fruttiferi del patogeno in fase di evasione Figura 27: particolare dello strato corticale compromesso



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Figura 28: branca principale e parte del colletto disseccati

Figura 29: esito di un attacco su branca secondaria


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 30: esempio di un punto d'ingresso del patogeno Figura 31: particolare di legno compromesso

SEGUE: ACERO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (segue)


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Figura 32: ampia e profonda lesione su fusto Figura 33: clorosi fogliare e vegetazione

stentata della chioma

Figura 34: evasione di carpofori sulla corona


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Figura 35: evasione di Ganoderma sp. Figura 36: evasione di carpofori dopo affioramento del legno alterato sottostante



Chioma: FUMAGGINE (pag. 114)

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AGRIFOGLIO (ILEX AQUIFOLIUM)


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Figura 37: crescita del patogeno sulla lamina fogliare Figura 38: particolare del sintomo

ALBERO DI GIUDA (CERCIS SILIQUASTRUM )

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Fusto: TRACHEOMICOSI (pag. 123)


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Figura 39: trasparenza chioma Figura 40: emissione di germogli avventizi su fusto



Chioma: FUMAGGINE (pag. 114)

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ALLORO (LAURUS NOBILIS )


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Figura 41: particolare del sintomo su foglia Figura 42: foglia gravemente colpita


Chioma: MACULATURE FOGLIARI (pag. 115)


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Figura 43: particolare di tacche necrotiche sulla lamina fogliare Figura 44: macchie fogliari

SEGUE: ALLORO


Chioma: CEROPLASTE DELLA FLORIDA (pag. 110)


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Figura 45: foglia di alloro con adulti e neanidi di Ceroplastes floridensis Figura 46: pianta di alloro infestata

da adulti e neanidi di Ceroplastes floridensis


Chioma: PSILLA DELL’ALLORO (pag. 122)


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Figura 47: ripiegamento del margine fogliare causato da Trioza alacris

su foglia di alloro

Figura 48: danno su alloro causato da Trioza alacris


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 49: branca spezzata Figura 50: carpofori riferibili a Trametes sp.

ARAUCARIA (ARAUCARIA ARAUCANA )

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Chioma: MACULATURE FOGLIARI SU ARAUCARIA (pag. 116)


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Figura 51: particolare di foglie con tacche necrotiche Figura 52: branca terziaria disseccata


Apparato radicale: MARCIUME DEL COLLETTO E DELLE RADICI (pag. 117)


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Figura 53: disseccamento rami Figura 54: lesione su fusto Figura 55: possibile schianto per effetto del marciume e lesione

ad altre piante


AUCUBA (AUCUBA JAPONICA )

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Chioma: NECROSI DEI RAMI E DEI GERMOGLI DELL'AUCUBA (pag. 120)


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Figura 56: particolare di un germoglio avvizzito Figura 57: necrosi apicali su rami secondari

SEGUE: AUCUBA


Chioma: NECROSI DEI RAMI E DEI GERMOGLI DELL'AUCUBA (segue)


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Figura 58: rametti avvizziti Figura 59: pianta disseccata


BAGOLARO (CELTIS AUSTRALIS )

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Chioma: GIALLUME DEL BAGOLARO (pag. 114)


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Figura 60: particolare di foglie sintomatiche Figura 61: branca con foglie sintomatiche



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Figura 62: giallume in fase avanzata su foglie Figura 63: accartocciamento fogliare

SEGUE: BAGOLARO


Chioma: MACULATURE FOGLIARI SU BAGOLARO (pag. 116)


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Figura 64: particolare di tacche necrotiche su lamina fogliare Figura 65: tacche necrotiche


Chioma: METCALFA (pag. 118)


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Figura 66: fiocchetti cerosi prodotti da Metcalfa pruinosa


Chioma: MINATORE FOGLIARE DEL BAGOLARO (pag. 118)


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Figura 67: mine fogliari sulla pagina superiore prodotte da Agromyza trebinjensis

Figura 68: mine fogliari sulla pagina inferiore prodotte da Agromyza trebinjensis

SEGUE: BAGOLARO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 69: affioramento di tessuti cariati al colletto Figura 70: branca con legno degradato



Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)

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BETULLA (BETULA ALBA )


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Figura 71: micelio sottocorticale Figura 72: colletto lesionato



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Figura 73: carpofori Piptoporus betulinus Figura 74: esemplare di betulla completamente disseccato


Fusto: TRACHEOMICOSI (pag. 123)

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BOSSO (BUXUS SEMPERVIRENS )


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Figura 75: disseccamento parziale (a settore) di una giovane pianta Figura 76: disseccamento in fase avanzata di una pianta



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Figura 77: particolare di branchetta disseccata Figura 78: fuoriuscita di essudati



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Figura 79: disseccamento di piante contigue Figura 80: impiego inopportuno di giovani esemplari per il ripristino di fallanze


Chioma: METCALFA (pag. 118)

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CACO (DYOSPIROS KAKI )


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Figura 81: secrezioni cerose prodotte dalle neanidi di Metcalfa pruinosa

su foglia di caco


Chioma: PULVINARIA (pag. 122)


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Figura 82: ovature di Chloropulvinaria floccifera e presenza di cocciniglie lungo le nervature

Figura 83: Chloropulvinaria floccifera su foglia di caco


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Figura 84: Chloropulvinaria floccifera su foglia di caco

CAMAECIPARIS (CHAMAECIPARIS SPP.)

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Chioma: DISSECCAMENTO FOGLIARE E DEI RAMETTI (pag. 113)


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Figura 85: arrossamenti della vegetazione Figura 86: branca disseccata



Chioma: FUMAGGINE (pag. 114)

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CAMELIA (CAMELIA JAPONICA )


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Figura 87: particolare di una foglia sintomatica Figura 88: branca colpita


Chioma: MACULATURE FOGLIARI SU CAMELIA (pag. 116)


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Figura 89: particolare di tacche necrotiche su lamina fogliare Figura 90: macchie necrotiche

SEGUE: CAMELIA


Chioma: VIRUS DELLA VARIEGATURA INFETTIVA DELLA CAMELIA (CIVV) (pag. 124)


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Figura 91: particolare della variegatura Figura 92: clorosi della lamina fogliare



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Figura 93: rametto con foglie sintomatiche Figura 94: esempio di pianta interamente colpita


Chioma: PULVINARIA DELLA CAMELIA (pag. 122)


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Figura 95: infestazione di Chloropulvinaria floccifera su camelia


Chioma: OIDIO (pag. 120)

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CARPINO BIANCO (CARPINUS BETULUS )


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Figura 96: sintomi iniziali su foglia Figura 97: foglie sintomatiche


Chioma: AFIDI (pag. 105)


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Figura 98: piccole punture di Myzocallis spp. su carpino bianco


Chioma: BRUCO ASTUCCIO CRESTATO (pag. 108)


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Figura 99: mina a piazzuola di Coleophora badiipennella su carpino Figura 100: mina a piazzuola di Coleophora badiipennella su carpino

SEGUE: CARPINO BIANCO


Chioma: BRUCO ASTUCCIO CRESTATO (segue)


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Figura 101: mina a piazzuola di Coleophora badiipennella su carpino, pagina superiore

Figura 102: mina a piazzuola di Coleophora badiipennella su carpino, pagina inferiore


Chioma: ERIOFIDE DEGLI ANGOLI (pag. 113)


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Figura 103: ingrossamenti a carico della nervatura centrale causati da Eriophyes inangulis evidenti su foglia ingiallita di carpino


Chioma: LIMANTRIA O BOMBICE DISPARI (pag. 115)


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Figura 104: feltro di peli giallastri a protezione dell’ovatura di Lymantria dispar

SEGUE: CARPINO BIANCO


Chioma: METCALFA (pag. 118)


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Figura 105: stadi giovanili di Metcalfa pruinosa Figura 106: stadi giovanili di Metcalfa pruinosa


Chioma: ZYGIOBIA DEL CARPINO (pag. 124)


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Figura 107: ingrossamento della nervatura centrale causato da Zygiobia carpini

Figura 108: particolare dell'ingrossamento sulla pagina superiore


Fusto: CANCRO RAMEALE (pag. 109)


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Figura 109: branca terziaria disseccata Figura 110: fronte di avanzamento della necrosi dei tessuti corticali

SEGUE: CARPINO BIANCO


Fusto: CANCRO RAMEALE (segue)


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Figura 111: corpi fruttiferi riferibili a Truncatella sp. Figura 112: evasione del patogeno su branca secondaria



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Figura 113: disseccamento diffuso della chioma Figura 114: disseccamenti a carico dei rami più interni


Fusto: MORIA DEL CARPINO BIANCO (pag. 119)


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Figura 115: fase di evasione di Cytospora decipiens Figura 116: particolare di un cuscinetto stromatico ed evasione conidica

di Cytospora decipiens

SEGUE: CARPINO BIANCO


Fusto: MORIA DEL CARPINO BIANCO (segue)


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Figura 117: fruttificazioni sessuate di Anthostoma decipiens Figura 118: pianta seriamente compromessa a causa di cancri corticali



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Figura 119: evasione di Endothiella sp. Figura 120: cirri di Endothiella sp. su fusto



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Figura 121: margine di un cancro e particolare dei tessuti sottocorticali necrotici

Figura 122: pianta completamente disseccata

SEGUE: CARPINO BIANCO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 123: carpofori di Ganoderma sp. Figura 124: carpoforo di Phellinus sp.



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Figura 125: formazione di carpofori di Ganoderma sp. su radici affioranti Figura 126: evasione di Phellinus torulosus su colletto



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Figura 127: evasione di Ustulina deusta nei pressi di un taglio di capitozzatura

Figura 128: particolare di un fusto compromesso

Figura 129: spiombatura del tronco e perdita della funzione meccanica del legno

SEGUE: CARPINO BIANCO


Fusto: CERAMBICIDI (pag. 110)


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Figura 130: danni da Cerambicidi spp. su tronco di carpino Figura 131: fori prodotti da Cerambicidi spp. su tronco di carpino


CASTAGNO (CASTANEA SATIVA )

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Fusto: CANCRO DEL CASTAGNO (pag. 108)


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Figura 132: cancro corticale su un giovane pollone Figura 133: cancro su branca secondaria



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Figura 134: cancro evolutivo su fusto Figura 135: particolare di un cancro e del tessuto corticale depresso

SEGUE: CASTAGNO


Fusto: CANCRO DEL CASTAGNO (segue)


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Figura 136: disseccamenti della chioma diffusi Figura 137: pianta seriamente deperita


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 138: formazione di carpofori su un vecchio taglio di potatura Figura 139: evasione Meripilus sp. su cordone radicale



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Figura 140: particolare della fruttificazione di Laetiporus sulphureus Figura 141: carie su fusto

ed evasione di Laetiporus sulphureus

SEGUE: CASTAGNO


Fusto: MAL DELL'INCHIOSTRO DEL CASTAGNO (pag. 117)


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Figura 142: pianta disseccata Figura 143: cancro su colletto



Fusto: TRACHEOMICOSI (pag. 123)

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CATALPA (CATALPA BIGNONIOIDES )


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Figura 144: vegetazione stentata Figura 145: ferite secondarie su fusto



Chioma: AFIDI DEL CEDRO (pag. 105)

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CEDRO (CEDRUS SPP.)


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Figura 146: Cedrobium laportei

SEGUE: CEDRO


Chioma: METCALFA (pag. 118)


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Figura 147: adulti di Metcalfa pruinosa su cedro


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 148: ferita al colletto e affioramento di tessuti legnosi cariati Figura 149: interno di una cavità su fusto con colature di resina



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Figura 150: carie in atto al di sotto di tessuti sottoposti a dendrochirurgia Figura 151: carie in atto al di sotto

di tessuti sottoposti a dendrochirurgia

Figura 152: esempio di potatura errata come causa di un possibile ingresso di agenti cariogeni

SEGUE: CEDRO


Fusto: DEPERIMENTO VEGETATIVO DELLE CONIFERE (pag. 113)


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Figura 153: chioma trasparente

Figura 154: esempio di chioma con vegetazione ridotta



Chioma: BOLLA (pag. 107)

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CILIEGIO (PRUNUS AVIUM )


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Figura 155: fase iniziale della sintomatologia su foglia Figura 156: particolare di una foglia deformata dal patogeno


Chioma: IMPALLINATURA (pag. 115)


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Figura 157: sintomo di impallinatura Figura 158: particolare della lamina danneggiata

SEGUE: CILIEGIO


Chioma: MONILIOSI (pag. 119)


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Figura 159: particolare di un rametto disseccato Figura 160: cancro corticale



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Figura 161: disseccamenti apicali Figura 162: pianta con un attacco di Monilia sp. in atto su tutta la chioma


Fusto: CANCRO CORTICALE SU CILIEGIO (pag. 108)


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Figura 163: emissione di gomme Figura 164: trasparenza della chioma e microfillia

SEGUE: CILIEGIO


Fusto: CANCRO CORTICALE SU CILIEGIO (segue)


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Figura 165: riscoppi vegetativi al di sotto della zona di fusto lesionata

Figura 166: pianta sofferente con branche disseccate e vegetazione stentata


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 167: carpoforo di Poliporus sp. Figura 168: carpofori di Phellinus sp.



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Figura 169: sviluppo di carpofori al colletto Figura 170: carpofori di Phellinus robustus

SEGUE: CILIEGIO


Apparato radicale: MARCIUME RADICALE LANOSO (pag. 118)


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Figura 171: marciume al colletto Figura 172: micelio sottocorticale del patogeno


Apparato radicale: TUMORE BATTERICO (pag. 123)


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Figura 173: particolare di un tumore radicale Figura 174: tumori formati su una radice


CIPRESSO (CUPRESSUS SEMPERVIRENS )

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Chioma: DISSECCAMENTI FOGLIARI E DEI RAMETTI (pag. 113)


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Figura 175: particolare dei disseccamenti dei rami Figura 176: branche colpite

SEGUE: CIPRESSO


Fusto: CANCRO DEL CIPRESSO (pag. 109)


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Figura 177: chioma con vistosi disseccamenti Figura 178: chioma trasparente Figura 179: disseccamento settoriale

della chioma


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Figura 180: colatura resinosa sul tronco e disseccamento delle branche



Chioma: OIDIO (pag. 120)

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CLERODENDRO (CLERODENDRUM TRICHOTOMUM )


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Figura 181: disseccamento e accartocciamento fogliare Figura 182: clorosi, disseccamento e micelio biancastro su giovani foglie


Chioma: OIDIO (pag. 120)

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CORNIOLO (CORNUS SPP.)


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Figura 183: feltro micelico biancastro sulla pagina superiore delle foglie Figura 184: grave attacco di oidio su foglie


CRIPTOMERIA (CRYPTOMERIA SPP.)

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Chioma: DISSECCAMENTO FOGLIARE E DEI RAMETTI (pag. 113)


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Figura 185: arrossamento dei germogli Figura 186: avvizzimento di giovani rami



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Figura 187: disseccamenti diffusi sulla chioma Figura 188: esempio di pianta sofferente con chioma trasparente e vegetazione ridotta


Chioma: OIDIO (pag. 120)

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EVONIMO (EUONYMUS SPP.)


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Figura 189: particolare di una foglia sintomatica Figura 190: attacco di oidio su foglie



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Figura 191: necrosi fogliari in corrispondenza della crescita del patogeno sulla lamina fogliare

Figura 192: esiti finali dell’attacco di oidio su foglie


FAGGIO (FAGUS SYLVATICA )

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Chioma: ANTRACNOSI DEL FAGGIO (pag. 106)


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Figura 193: foglie sintomatiche Figura 194: particolare di una foglia sintomatica con evidenti tacche necrotiche

SEGUE: FAGGIO


Chioma: AFIDE BIANCO O AFIDE LANUGINOSO E CEROSO DEL FAGGIO (pag. 105)


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Figura 195: foglie di faggio infestate da Phyllaphis fagi con il classico accartocciamento verso la pagina inferiore

Figura 196: attacco di Phyllaphis fagi e fumaggine su faggio


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Figura 197: attacco di Phyllaphis fagi e fumaggine su Fagus sylvatica var 'Asplenifolia'


Chioma: ARTIGIOLA (pag. 107)


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Figura 198: galle, ad uno stadio iniziale, di Hartigiola annulipes visibili sulla pagina superiore

Figura 199: galle, ad uno stadio iniziale, di Hartigiola annulipes visibili sulla pagina inferiore

SEGUE: FAGGIO


Chioma: CECIDOMIDE GALLIGENO DEL FAGGIO (pag. 110)


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Figura 200: galle di Mikiola fagi su faggio Figura 201: galle di Mikiola fagi su faggio


Fusto: SCOPAZZI DEL FAGGIO (pag. 122)


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Figura 202: particolare di scopazzo Figura 203: sottochioma di un faggio pesantemente colpito


Fusto: CANCRO RAMEALE (pag. 109)


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Figura 204: strutture riproduttive di Nectria sp. durante la fase di evasione del patogeno

Figura 205: depressione della corteccia in corrispondenza di un cancro corticale

SEGUE: FAGGIO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 206: micelio sottocorticale Figura 207: carpofori di Schizophyillum commune



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Figura 208: carpoforo di Ganoderma sp. Figura 209: ferita di potatura quale possibile punto di ingresso di agenti cariogeni


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Figura 210: evasione di Phellinus punctatus e perdita della resistenza meccanica del legno

Figura 211: branca staticamente compromessa da un attacco di carie del legno

SEGUE: FAGGIO


Apparato radicale: MARCIUME RADICALE FIBROSO (pag. 118)


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Figura 212: esempio di chioma trasparente Figura 213: pianta sradicata



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Figura 214: apparato radicale disgregato dall’azione del patogeno

Figura 215: monconi di radici


FRASSINO (FRAXINUS SPP.)

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Chioma: GIALLUME DEL FRASSINO (pag. 115)


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Figura 216: sintomo su foglia

Figura 217: giovane esemplare di frassino sintomatico

SEGUE: FRASSINO


Chioma: OIDIO (pag. 120)


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Figura 218: particolare della crescita del patogeno sulla lamina fogliare Figura 219: foglia colpita


Chioma: CECIDOMIA FOGLIARE DEL FRASSINO (pag. 110)


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Figura 220: attacco su frassino ad opera di Dasineura fraxini Figura 221: rigonfiamento della nervatura centrale della foglia di frassino

ad opera di Dasineura fraxini


Chioma: METCALFA (pag. 118)


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Figura 222: adulti e neanidi di Metcalfa pruinosa su foglie di frassino

SEGUE: FRASSINO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 223: rigonfiamento del fusto in corrispondenza di tessuti cariati

Figura 224: formazione di carpofori di Perenniporia fraxinea su radici affioranti


GELSO (MORUS NIGRA )

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Chioma: MACULATURE FOGLIARI SU GELSO (pag. 116)


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Figura 225: particolare delle tacche necrotiche Figura 226: foglie sintomatiche


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 227: affioramento di tessuti cariati su fusto Figura 228: sostegni a fusto spiombato

IPPOCASTANO (AESCULUS HIPPOCASTANUM )

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Chioma: ANTRACNOSI DELL'IPPOCASTANO (pag. 106)


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Figura 229: necrosi su foglie causate da Guignardia aesculi e gallerie di Cameraria ohridella

Figura 230: particolare delle tacche necrotiche


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Figura 231: necrosi con alone clorotico Figura 232: accartocciamento fogliare a seguito di pesante attacco del patogeno


Chioma: OIDIO (pag. 120)


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Figura 233: infezione di mal bianco Figura 234: particolare di attacchi di oidio su foglie

SEGUE: IPPOCASTANO


Chioma: METCALFA (pag. 118)


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Figura 235: secrezioni cerose di Metcalfa pruinosa su foglia di ippocastano


Chioma: MINATORE FOGLIARE DELL’IPPOCASTANO (pag. 118)


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Figura 236: mine di Cameraria ohridella su foglia di ippocastano Figura 237: particolare delle mine di Cameraria ohridella su foglia

di ippocastano


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 238: ferita su branca primaria con evidente presenza di legno cariato

Figura 239: carpofori di Schizophyllum commune

SEGUE: IPPOCASTANO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (segue)


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Figura 240: carpoforo di Ganoderma applanatum su fusto di ippocastano

Figura 241: presenza di carpofori su fusto e colletto che denotano la presenza di legno cariato sottostante



Chioma: MACULATURE FOGLIARI (pag. 115)

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KAURI (AGATHIS AUSTRALIS )


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Figura 242: particolare di tacche necrotiche sulla lamina fogliare Figura 243: branchetta sofferente


KOELREUTERIA (KOELREUTERIA PANICULATA )

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Chioma: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 244: affioramento di legno cariato su una branca secondaria Figura 245: carpofori senescenti di Schizophyllum commune


Chioma: OIDIO (pag. 120)

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LAGESTROEMIA (LAGESTROEMIA INDICA )


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Figura 246: particolare di foglie gravemente colpite Figura 247: infezione di oidio su foglie mature e su giovani germogli


Chioma: METCALFA (pag. 118)


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Figura 248: infestazione di Metcalfa pruinosa su lagestroemia Figura 249: Metcalfa pruinosa


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 250: cavità alla base di una pianta dovuta disgregazione completa del legno cariato

Figura 251: fusto compromesso a causa di una carie molto estesa

LAUROCERASO (PRUNUS LAUROCERASUS )

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Chioma: OIDIO SU LAUROCERASO (pag. 120)


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Figura 252: disseccamenti fogliari e feltri micelici Figura 253: deformazioni della lamina fogliare dovute ad attacco di Sphaeroteca pannosa


Chioma: CEROPLASTE DELLA FLORIDA (pag. 110)


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Figura 254: adulto di Ceroplastes floridensis su lauroceraso


Chioma: OZIORRINCO (pag. 121)


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Figura 255: rosure di Otiorrynchus spp. su lauroceraso Figura 256: rosure di Otiorrynchus spp. su lauroceraso

SEGUE: LAUROCERASO


Chioma: OZIORRINCO (segue)


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Figura 257: rosure di Otiorrynchus spp. su lauroceraso


Chioma: PSILLA DELL’ALLORO (pag. 122)


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Figura 258: danno di Trioza alacris su lauroceraso


Fusto: CANCRO RAMEALE (pag. 109)


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Figura 259: periderma di nuova formazione prodotto dalla pianta per cicatrizzare i tessuti lesionati

Figura 260: lesione su fusto e distacco dello strato corticale

SEGUE: LAUROCERASO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 261: evasione di Schizophyllum commune su una branca colonizzata internamente dal patogeno

Figura 262: esemplare di lauroceraso con branca primaria disseccata e carie al colletto



Chioma: OIDIO (pag. 120)

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LIGUSTRO (LIGUSTRUM VULGARE )


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Figura 263: particolare di foglie sintomatiche Figura 264: porzione di chioma colpita


LIRIODENDRO (LIRIODENDRON TULIPIFERA )

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Chioma: MACULATURE FOGLIARI SU LIRIODENDRO (pag. 116)


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Figura 265: esito di infezione di Gloeosporium liriodendri su foglia Figura 266: macchie necrotiche e alone clorotico

SEGUE: LIRIODENDRO


Apparato radicale: MARCIUME RADICALE FIBROSO (pag. 118)


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Figura 267: clorosi delle foglie e vegetazione ridotta Figura 268: evidente microfillia, chioma trasparente e vegetazione

stentata


MAGNOLIA (MAGNOLIA SPP.)

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Chioma: MACULATURE FOGLIARI SU MAGNOLIA (pag. 116)


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Figura 269: particolare del micelio biancastro in corrispondenza dell’area colonizzata dal patogeno

Figura 270: esito dell’infezione su foglia di Magnolia decidua


Chioma: CANCRO RAMEALE (pag. 109)


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Figura 271: branca terziaria disseccata Figura 272: margine della lesione su un ramo

SEGUE: MAGNOLIA


Chioma: CANCRO RAMEALE (segue)


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Figura 273: porzioni di chioma con vegetazione ridotta


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 274: formazione di carpofori alla base del tronco Figura 275: fusto in avanzato stadio di alterazione


Apparato radicale: MARCIUME RADICALE FIBROSO (pag. 118)


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Figura 276: carie al colletto Figura 277: sintomo di clorosi fogliare dovuto alla sofferenza radicale


Chioma: OIDIO (pag. 120)

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MAONIA (MAHONIA AQUIFOLIUM )


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Figura 278: particolare di infezione oidica Figura 279: foglie sintomatiche



Chioma: MONILIOSI (pag. 119)

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MELO (MALUS DOMESTICA )


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Figura 280: fruttificazione di Monilia fructigena su mela Figura 281: marciume su frutto


Chioma: TRACHEOMICOSI (pag. 123)


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Figura 282: emissione di polloni dalla base del tronco Figura 283: vegetazione stentata e parzialmente disseccata

SEGUE: MELO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 284: carie su fusto Figura 285: evasione di Ganoderma sp. da colletto



Chioma: MONILIOSI (pag. 119)

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MELOGRANO (PUNICA GRANATUM )


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Figura 286: mummia di melograno Figura 287: necrosi nella zona calicina del frutto


Chioma: AFIDE DEL MELOGRANO (pag. 105)


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Figura 288: Aphis punicae su giovane frutto di melograno con Formica rufa

Figura 289: Aphis punicae su frutto di melograno con Formica rufa


Chioma: TICCHIOLATURA (pag. 123)

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NESPOLO (MESPILUS SPP. ED ERIOBOTRYA SPP.)


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Figura 290: particolare delle tacche necrotiche Figura 291: foglie colpite dall'infezione


NOCCIOLO (CORYLUS AVELLANA )

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Chioma: SECCUME FOGLIARE DEL NOCCIOLO (pag. 123)


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Figura 292: sintomi di antracnosi Figura 293: pianta con vegetazione colpita da seccume fogliare


Chioma: ALTICA DEL NOCCIOLO (pag. 106)


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Figura 294: danno tipico di Haltica brevicollis su foglia di nocciolo Figura 295: danno tipico di Haltica brevicollis su foglia di nocciolo

SEGUE: NOCCIOLO


Chioma: COCCINIGLIA O LECANIDE (pag. 111)


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Figura 296: Eulecanium tilia


Chioma: POLIDROSO (pag. 121)


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Figura 297: Polidrosus spp.


Chioma: RAGNETTO ROSSO COMUNE O BIMACULATO (pag. 122)


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Figura 298: attacco di Tetranychus urticae su foglie di nocciolo Figura 299: attacco di Tetranychus urticae su foglie di nocciolo

SEGUE: NOCCIOLO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 300: branca terziaria affetta da carie Figura 301: presenza di carpofori in forma resupinata su una branca colpita da carie del legno



Chioma: ANTRACNOSI DEL NOCE (pag. 106)

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NOCE (JUGLANS SPP.)


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Figura 302: tacche necrotiche Figura 303: infezione sui frutticini e sintomi di epinastia su foglie



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Figura 304: particolare delle tacche necrotiche sulla lamina fogliare Figura 305: vegetazione clorotica

SEGUE: NOCE


Chioma: ERIOFIDE DEL NOCE (pag. 114)


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Figura 306: Eriophyes erineus su foglia di noce Figura 307: Eriophyes erineus su foglia di noce



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Figura 308: Eriophyes erineus su foglia di noce Figura 309: Eriophyes tristriatus su foglia di noce


Fusto: CANCRO RAMEALE (pag. 109)


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Figura 310: necrosi dei germogli Figura 311: fruttificazione picnidica di Nectria sp. in corrispondenza di un cancro

SEGUE: NOCE


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 312: carie del legno in corrispondenza di un grosso taglio di potatura

Figura 313: fusto compromesso a rischio di rottura


Fusto: MARCIUME DEL COLLETTO E DELLE RADICI (pag. 117)


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Figura 314: particolare del fronte di avanzamento del patogeno negli strati sottocorticali e colature di liquido scuro sulla superficie della corteccia

Figura 315: sintomi di marciume nella zona del colletto



Apparato radicale: MARCIUME RADICALE FIBROSO (pag. 118)


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Figura 316: microfillia e vegetazione stentata Figura 317: necrosi dell’apice dei rami (dieback)

OLIVAGNO (ELEAGNUS SPP.)

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Chioma: MACULATURE FOGLIARI (pag. 115)


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Figura 318: tacche necrotiche su lamina fogliare Figura 319: particolare della necrosi



Chioma: OCCHIO DI PAVONE (pag. 120)

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OLIVO (OLEA EUROPEA )


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Figura 320: particolare del sintomo di Cycloconium oleaginum su foglia Figura 321: foglie colpite dall'infezione fungina


Fusto: ROGNA DELL'OLIVO (pag. 122)


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Figura 322: ammasso neoplastico di forma irregolare Figura 323: iperplasie su rametti dovute all'attacco batterico

SEGUE: OLIVO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 324: sviluppo di un carpoforo da fusto Figura 325: branca primaria con carie in atto


OLMO (ULMUS SPP.)

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Chioma: AFIDE GALLIGENO DELL’OLMO (pag. 105)


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Figura 326: galla causata da un attacco di Tetraneura ulmi su foglia di olmo

Figura 327: galle causate da un attacco di Tetraneura ulmi su foglie di olmo


Chioma: ERIOFIDE DELL'OLMO (pag. 114)


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Figura 328: danni provocati da Aceria ulmicola sulla pagina inferiore di olmo

Figura 329: danni provocati da Aceria ulmicola sulla pagina superiore di olmo

SEGUE: OLMO


Chioma: GALERUCELLA DELL’OLMO (pag. 114)


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Figura 330: Galerucella luteola Figura 331: foglia di Olmo danneggiata da Galerucella luteola



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Figura 332: foglia di Olmo danneggiata da Galerucella luteola Figura 333: foglia di Olmo danneggiata da Galerucella luteola


Chioma: METCALFA (pag. 118)


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Figura 334: Metcalfa pruinosa, neanide con le proprie secrezioni cerose, su foglia di olmo

SEGUE: OLMO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 335: carie su branca primaria Figura 336: ampia ferita non cicatrizzata



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Figura 337: esempi di legno degradato Figura 338: tessuti alterati nella zona del colletto


Fusto: MARCIUME RADICALE FIBROSO (pag. 118)


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Figura 339: microfillia Figura 340: trasparenza e vegetazione ridotta della chioma

ORTENSIA (HYDRANGEA SPP.)

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Chioma: MACULATURE FOGLIARI SU ORTENSIA (pag. 117)


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Figura 341: lesioni su foglia Figura 342: stadio avanzato della malattia con clorosi della lamina



Fusto: TRACHEOMICOSI (pag. 123)

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OSMANTO (OSMANTHUS FRAGRANS )


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Figura 343: branche disseccate Figura 344: fusto con lesioni e fuoriuscita di essudati



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Figura 345: micelio al colletto Figura 346: disseccamenti settoriali della chioma

PAULONIA (PAULOWNIA TOMENTOSA )

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Chioma: MACULATURE FOGLIARI SU PAULONIA (pag. 117)


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Figura 347: macchie brune Figura 348: particolare delle tacche necrotiche


Chioma: METCALFA (pag. 118)


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Figura 349: Metcalfa pruinosa su foglia di paulonia



Chioma: IMPALLINATURA (pag. 115)

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PESCO (PRUNUS PERSICA )


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Figura 350: sintomo riferibile al distacco della lamina fogliare necrotizzata detto 'impallinatura'

Figura 351: tacche circolari dovute alla crescita di Coryneum beijerinckii

SEGUE: PESCO


Chioma: MONILIOSI (pag. 119)


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Figura 352: disseccamento di rametti Figura 353: cancro su branca terziaria



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Figura 354: disseccamenti apicali di germogli Figura 355: attacco di Monilia sp. su frutto


PINO (PINUS SPP.)

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Chioma: ARROSSAMENTO DEGLI AGHI DEL PINO (pag. 107)


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Figura 356: brachiblasto disseccato Figura 357: arrossamento diffuso degli aghi

SEGUE: PINO


Chioma: ARROSSAMENTO DEGLI AGHI DEL PINO (segue)


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Figura 358: settore della chioma con arrossamento


Fusto: DEPERIMENTO VEGETATIVO DELLE CONIFERE (pag. 113)


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Figura 359: vegetazione stentata Figura 360: trasparenza della chioma


PIOPPO (POPULUS SPP.)

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Chioma: DEFOGLIAZIONE DEL PIOPPO (pag. 112)


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Figura 361: foglie sintomatiche Figura 362: particolare di macchie bronzee e aloni clorotici

SEGUE: PIOPPO


Chioma: DEFOGLIAZIONE DEL PIOPPO (segue)


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Figura 363: forte defogliazione Figura 364: vegetazione ridotta


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 365: sviluppo di un corpo fruttifero su colletto Figura 366: segni esteriori di una possibile compromissione della stabilità

del fusto



Chioma: MONILIOSI (pag. 119)

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PISSARDI (PRUNUS CERASIFERA VAR. 'PISSARDII' )


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Figura 367: forte attacco di Monilia sp. sui germogli Figura 368: particolare del disseccamento

SEGUE: PISSARDI


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 369: taglio di potatura su branca primaria affetta da carie Figura 370: carpoforo di Phellinus robustus



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Figura 371: branca completamente degradata ed evasione di Phellinus robustus

Figura 372: sviluppo di carpofori da branca potata


PLATANO (PLATANUS SPP.)

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Chioma: ANTRACNOSI DEL PLATANO (pag. 106)


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Figura 373: tacche necrotiche in corrispondenza delle nervature Figura 374: chioma con sintomi dovuti a un forte attacco di antracnosi

e contemporanea infestazione da Corythucha

SEGUE: PLATANO


Chioma: OIDIO SU PLATANO (pag. 121)


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Figura 375: particolare di infezione di oidio Figura 376: deformazioni fogliari


Chioma: LITOCOLLETE DEL PLATANO (pag. 115)


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Figura 377: Litocollethys platani su foglia di platano Figura 378: Litocollethys platani sulla pagina inferiore della foglia

di platano


Chioma: TINGIDE DEL PLATANO (pag. 123)


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Figura 379: Corythucha ciliata adulto

Figura 380: tipica decolorazione causata dall’attacco della Corythucha ciliata sulla foglia di platano

SEGUE: PLATANO


Chioma: TINGIDE DEL PLATANO (segue)


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Figura 381: tipica decolorazione e macchiette bituminose causate dall’attacco della Corythucha ciliata sulla foglia di platano


Fusto: CANCRO COLORATO DEL PLATANO (pag. 108)


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Figura 382: vegetazione stentata e trasparenza della chioma Figura 383: emissione di polloni



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Figura 384: disseccamento totale Figura 385: tipico imbrunimento del legno colpito

SEGUE: PLATANO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 386: rigonfiamento a fiasco dovuto a carie Figura 387: taglio di potatura e carie in atto



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Figura 388: carpofori di Phellinus sp. su radici affioranti di un esemplare monumentale

Figura 389: carpofori di Ganoderma sp. e produzione elevata di spore brune


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Figura 390: carpofori di Phellinus torulosus e tessuti alterati nella zona del colletto

QUERCIA (QUERCUS SPP.)

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Chioma: ANTRACNOSI DELLA QUERCIA (pag. 107)


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Figura 391: macchie necrotiche e aloni clorotici Figura 392: piccoli corpi fruttiferi asessuati (picnidi) scuri differenziati in aree fogliari necrotiche


Chioma: BOLLA DELLA QUERCIA (pag. 107)


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Figura 393: tipiche deformazioni della lamina fogliare Figura 394: porzione di chioma con sintomi di bolla


Chioma: MACULATURE FOGLIARI SU QUERCIA (pag. 117)


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Figura 395: lesioni necrotiche su foglia Figura 396: fasi avanzate del processo infettivo con clorosi della lamina fogliare

SEGUE: QUERCIA


Chioma: OIDIO SU QUERCIA (pag. 121)


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Figura 397: inizio infezione su giovani foglie Figura 398: esiti di una forte infezione



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Figura 399: particolare di feltro micelico Figura 400: accartocciamenti fogliari e successiva defogliazione


Chioma: CINIPIDI DELLA QUERCIA (pag. 111)


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Figura 401: galla di Andricus kollari su quercia Figura 402: galle di Andricus fecundatur su quercia

SEGUE: QUERCIA


Chioma: CINIPIDI DELLA QUERCIA (segue)


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Figura 403: galle prodotte da Cynips quercusfolii sulla pagina inferiore di foglie di quercia

Figura 404: galle prodotte da Cynips divisa sulla pagina inferiore di una foglia di quercia


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Figura 405: galla prodotta da Andricus quercuscalicis su ghianda Figura 406: galle prodotte da Neuroterus quercus-baccarum su quercia



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Figura 407: galle prodotte da Neuroterus quercus-baccarum su quercia Figura 408: galla prodotta da Biorrhiza pallida

SEGUE: QUERCIA


Chioma: ERIOFIDE DEL LECCIO (pag. 113)


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Figura 409: attacco di Eriophyes ilicis su pagina superiore di leccio Figura 410: attacco di Eriophyes ilicis su pagina inferiore di leccio


Chioma: FILLOSSERA DELLA QUERCIA (pag. 114)


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Figura 411: Phylloxera quercus Figura 412: Phylloxera quercus



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Figura 413: Phylloxera quercus

SEGUE: QUERCIA


Fusto: DEPERIMENTO DELLA QUERCIA (pag. 112)


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Figura 414: emissione di rami epicormici sul tronco e sulle branche principali, clorosi fogliare e dieback

Figura 415: presenza di rami epicormici sul tronco


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Figura 416: deperimento in stadio avanzato Figura 417: disseccamento totale di una quercia adulta


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 418: anelli di compressione nella zona del colletto Figura 419: colletto compromesso

SEGUE: QUERCIA


Fusto: CARIE DEL LEGNO (segue)


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Figura 420: sbrancamento dovuto a carie bianca Figura 421: carpofori di Phellinus punctatus



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Figura 422: carpofori di Meripilus giganteus Figura 423: carpoforo di Ganoderma applanatum


Fusto: CERAMBICIDE DELLA QUERCIA (pag. 110)


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Figura 424: Cerambix cerdo Figura 425: Cerambix cerdo

SEGUE: QUERCIA


Fusto: CERAMBICIDI (pag. 110)


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Figura 426: danni causati da Cerambicidi spp. su tronco di quercia

Figura 427: fori e presenza di rosura provocati da Cerambicidi spp. su tronco di quercia


Apparato radicale: MARCIUME RADICALE FIBROSO (pag. 118)


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Figura 428: Armillaria sp. al colletto Figura 429: carpofori di Armillaria mellea



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Figura 430: rizomorfe sottocorticali Figura 431: disseccamento completo e lesioni diffuse alla base del fusto

ROBINIA (ROBINIA PSEUDOACACIA )

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Chioma: MINATRICE DELLE FOGLIE DELLA ROBINIA (pag. 119)


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Figura 432: mine fogliari prodotte da Parectopa robiniella

sulla pagina superiore di robinia

Figura 433: mine fogliari prodotte da Parectopa robiniella

sulla pagina inferiore di robinia


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 434: elevata produzione di basidiospore da carpofori Figura 435: sviluppo di Ganoderma sp. al colletto


Apparato radicale: MARCIUME RADICALE FIBROSO (pag. 118)


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Figura 436: microfillia Figura 437: gruppo di robinie sofferenti


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)

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SOFORA (SOPHORA JAPONICA )


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Figura 438: cavità estesa su fusto cariato Figura 439: carpofori di Phellinus punctatus



Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 440: cavità dovuta alla disgregazione del legno ad opera di un agente cariogeno

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TAMERICE (TAMARIX RAMOSISSIMA )



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Figura 441: esiti di un processo cariogeno su fusto e colletto



Chioma: PULVINARIA (pag. 122)

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TASSO (TAXUS BACCATA )


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Figura 442: ovisacchi di Chloropulvinaria floccifera

SEGUE: TASSO


Chioma: TORTRICIDE DEFOGLIATORE DEL TASSO (pag. 123)


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Figura 443: danni provocati da Ditula angustiorana su germogli di tasso


Fusto: CANCRO RAMEALE (pag. 109)


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Figura 444: disseccamento dovuto ad avanzamento di un cancro su ramo

Figura 445: particolare di strato corticale depresso nella zona del cancro


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 446: carie in atto su una branca principale Figura 447: evasione di Phellinus sp. su fusto

SEGUE: TASSO


Fusto: CARIE DEL LEGNO (segue)


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Figura 448: carpofori di Meripilus sp. sviluppati al margine di un affioramento di tessuti cariati

Figura 449: esemplare di Inonotus sp. su fusto


Apparato radicale: MARCIUME RADICALE FIBROSO (pag. 118)


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Figura 450: esito letale di un attacco alle radici Figura 451: colletto completamente degradato



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Figura 452: perdita di resistenza meccanica e funzionale del legno colonizzato

Figura 453: radici compromesse e degradate


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)

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TAXODIO (TAXODIUM DISTICHUM )


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Figura 454: sezione di fusto cariato Figura 455: particolare di carie cubica


TIGLIO (TILIA SPP.)

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Chioma: ANTRACNOSI DEL TIGLIO (pag. 107)


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Figura 456: lesioni sulla foglia e distacco di tessuti necrosati Figura 457: disseccamento diffuso della lamina fogliare


Chioma: CERCOSPORIOSI DEL TIGLIO (pag. 110)


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Figura 458: tacche necrotiche su foglia Figura 459: bronzature

SEGUE: TIGLIO


Chioma: CECIDOMIDE DEL TIGLIO (pag. 110)


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Figura 460: pagina superiore di foglia di tiglio colpita da Didymomyia tiliacea

Figura 461: pagina inferiore di foglia di tiglio colpita da Didymomyia tiliacea


Chioma: ERIOFIDE DEL TIGLIO (pag. 114)


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Figura 462: galle prodotte da Eriophyes tiliae


Chioma: ERINOSI DEL TIGLIO (pag. 113)


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Figura 463: attacco di Phytoptus leiosoma su foglia di tiglio (pagina superiore)

Figura 464: attacco di Phytoptus leiosoma su foglia di tiglio (pagina inferiore)

SEGUE: TIGLIO


Chioma: RAGNETTO GIALLO DEL TIGLIO (pag. 122)


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Figura 465: foglie di tiglio colpite da Eotetranychus tiliarius Figura 466: foglie di tiglio colpite da Eotetranychus tiliarius


Fusto: CARIE DEL LEGNO (pag. 109)


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Figura 467: cavità estesa su fusto Figura 468: affioramento di tessuti cariati al colletto


THUJA (THUJA SPP.)

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Chioma: DISSECCAMENTI FOGLIARI E DEI RAMETTI (pag. 113)


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Figura 469: particolare su rametto disseccato Figura 470: settore di chioma disseccata

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AVVERSITÀ ABIOTICHE



Chioma: CLOROSI FERRICA (pag. 111)

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CHIOMA


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Figura 471: particolare di foglie di corniolo Figura 472: sintomo su quercia


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Figura 473: clorosi su conifera Figura 474: forte clorosi su melograno


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Figura 475: particolare su foglia di ortensia Figura 476: ortensie con clorosi diffusa

SEGUE: AVVERSITÀ ABIOTICHE


Chioma: DANNI DA AGENTI INQUINANTI (pag. 111)


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Figura 477: settore di siepe disseccato a causa del contatto con sostanze clorurate

Figura 478: esito dell’azione di agente inquinante su acero


Chioma: DANNI DA DISERBO (pag. 111)


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Figura 479: grave disseccamento su ippocastano Figura 480: particolare di germoglio disseccato


Chioma: DANNI DA GRANDINE (pag. 112)


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Figura 481: lesioni su foglie e distacco di parte della da lamina Figura 482: lesioni da grandine

Layout 1

SEGUE: AVVERSITÀ ABIOTICHE

Chioma: DANNI DA GRANDINE (segue)

Figura 483: rottura lembo fogliare Figura 484: danni elevati a chioma di Ippocastano causati da grandinata estiva


Chioma: DANNI DA GUANO (pag. 112)

Figura 485: foglie di oleandro pesantemente danneggiate da un deposito di guano

Figura 486: vegetazione di fico ricoperta di guano

Chioma: USTIONI FOGLIARI (pag. 124)

Figura 487: disseccamenti dei margini fogliari Figura 488: deformazione e decolorazione del lembo fogliare

101

SEGUE: AVVERSITÀ ABIOTICHE

Chioma: USTIONI FOGLIARI (segue)

Figura 489: danno da caldo Figura 490: arricciamento dei margini fogliari

Fusto: LEGATURE (pag. 115)

Figura 491: ancoraggio non corretto di un tirante su taxodio Figura 492: esiti di legature multiple strozzanti su fusto

Figura 493: inglobamento dei tiranti sul fusto di un esemplare di platano con possibile strozzatura dei vasi linfatici e lesioni alle strutture legnose

Figura 494: strozzature di un tronco su tutta la circonferenza a causa

del posizionamento e della gestione non corretta di un cavo di ancoraggio

102

SEGUE: AVVERSITÀ ABIOTICHE

Fusto: LESIONI CORTICALI CAUSATE DA VEICOLI E MACCHINE OPERATRICI (pag. 115)

Figura 495: lesione parzialmente rimarginata Figura 496: estesa lesione con perdita di parte dello strato corticale

Fusto: POTATURE (pag. 121)

Figura 497: grossa branca potata in maniera errata lasciando un moncone Figura 498: errato orientamento del taglio di potatura

Figura 499: potatura errata dal punto di vista quantitativo e qualitativo di un esemplare secolare di cedro

Figura 500: cimatura errata su abete rosso

103

PARTE SECONDA

DESCRIZIONE DELLE MALATTIE, DEI PARASSITI

E DELLE AVVERSITÀ ABIOTICHE

AFIDI DELLE PIANTE ORNAMENTALI

PIANTE OSPITI: carpino, querce e altre latifoglie.

AGENTE EZIOLOGICO: Myzocallis spp. – Insetti, Rincoti, Callafididi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questi afidi vivono numerosi sulla pagina inferiore delle foglie. Le punture trofiche danneggiano visi- bilmente la pagina superiore, sulla quale compaiono delle decolora- zioni puntiformi (fig. 98), corrispondenti alle punture. La foglia è

danneggiata anche dalla produzione di abbondante melata e dalla
conseguente fumaggine. Questi sintomi rendono la foglia asfittica e causano la filloptosi della pianta.

PREVENZIONE E LOTTA: solitamente sono presenti molti antagoni- sti naturali che sono sufficienti a controllare le popolazioni di afidi. In casi estremi si può impiegare un prodotto aficida specifico. FITOFARMACI: tab. “Afidi delle piante ornamentali”, pag. 128.

AFIDE BIANCO O AFIDE LANUGINOSO E CEROSO DEL FAGGIO (VEDI ANCHE AFIDI DELLE PIANTE ORNAMENTALI)

PIANTE OSPITI: faggio

AGENTE EZIOLOGICO: Phyllaphis fagi – Insetti, Rincoti, Callafididi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’afide attacca attraverso diverse ge- nerazioni le foglie e i rametti del faggio, principalmente la pagina inferiore lungo le nervature. Le colonie di afidi sono ricoperte da fiocchetti cerosi e lanuginosi di colore bianco (figg. 196, 197). L’afi-

de produce molta melata imbrattando la vegetazione sottochioma.
Le foglie colpite ingialliscono e tendono ad accartocciarsi lungo la nervatura centrale verso la pagina inferiore (fig. 195), si disseccano e successivamente cadono.

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta di effettua mediante l’utilizzo di in- setticidi solo in casi di attacchi massicci e gravi, tendenzialmente si adotta solo nelle piante in vivaio.

FITOFARMACI: tab. “Afidi delle piante ornamentali”, pag. 128.

AFIDI DEL CEDRO (VEDI ANCHE AFIDI DELLE PIANTE ORNAMENTALI)

PIANTE OSPITI: cedri, thuje, cipressi e ginepri.

AGENTE EZIOLOGICO: Cedrobium laportei – Insetti, Rincoti, Lacnidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: gli afidi vivono in colonie alla base dei germogli e sui rametti (fig. 146). Il danno causato da punture

trofiche consiste in necrosi, arrossamenti e disseccamenti nel ca- so degli aghi, mentre nel caso delle parti legnose consiste nella formazione di masse cancerogene superficiali. Un altro danno è costituito dalla presenza di melata e conseguente fumaggine che rende asfittici gli aghi con conseguente caduta e riduzione della fotosintesi.

PREVENZIONE E LOTTA: qualora si ritenesse necessaria sono da impie- gare aficidi specifici in primavera, alla comparsa delle prime colonie. FITOFARMACI: tab. “Afidi delle piante ornamentali”, pag. 128.

AFIDE DEL MELOGRANO (VEDI ANCHE AFIDI DELLE PIANTE ORNAMENTALI)

PIANTE OSPITI: melograno.

AGENTE EZIOLOGICO: Aphis punicae – Insetti, Rincoti, Afididi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’afide colonizza germogli, fiori, foglie e frutti che risultano imbrattati di melata (figg. 195, 196). La pianta attaccata tende a deperire, i germogli crescono irregolari e spesso sono resi inattivi, i giovani frutti avvizziscono.

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta, da effettuarsi in caso di forte at- tacco, si esplica attraverso l’uso di aficidi.

FITOFARMACI: tab. “Afide del melograno”, pag. 127.

AFIDE GALLIGENO DELL’OLMO (VEDI ANCHE AFIDI DELLE PIANTE ORNAMENTALI)

PIANTE OSPITI: olmo.

AGENTE EZIOLOGICO: Tetraneura ulmi – Insetti, Rincoti, Pemfigidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: insetto galligeno, scarsamente dan- noso. In primavera le punture dell’acaro determinano la comparsa di alcune galle sulla pagina superiore delle foglie dell’olmo che fuo- riescono in quella inferiore a formare uno stretto ostiolo. La classi-

ca forma delle galle assomiglia a un fiaschetto capovolto o a una
botticella (figg. 326, 327), dapprima di colore violetto e successiva- mente, con l’avanzare dello sviluppo, tendente al verde o al rossa- stro. Verso maggio fuoriescono dalle galle le forme alate che si spo- stano sulle radici delle graminacee per compiere alcuni cicli e tor- nare di nuovo sull’olmo in autunno per deporre le uova e svernare.

PREVENZIONE E LOTTA: l’insetto non arreca danni se non di carat- tere estetico. Per tale motivo si evita di intervenire salvo in casi im- portanti utilizzando dei prodotti aficidi in primavera.

FITOFARMACI: tab. “Afidi delle piante ornamentali”, pag. 128.

105

ALTICA DEL NOCCIOLO

PIANTE OSPITI: nocciolo.

AGENTE EZIOLOGICO: Haltica brevicollis – Insetti, Coleotteri, Criso- melidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’insetto adulto sverna nel terreno e successivamente si sposta sulle piante per nutrirsi. Il danno, di na- tura trofica, consiste in rosure delle foglie che appaiono bucherel- late, mantenendo le nervature intatte (figg. 294, 295). Il danno è soprattutto di natura estetica.

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta è da attuarsi solo nel caso di infe- stazioni massicce sia contro gli adulti sia contro le larve usando in- setticidi di contatto.

FITOFARMACI: tab. “Insetticidi piretroidi autorizzati sul nocciolo”, pag. 155.

ANTRACNOSI DEL FAGGIO

PIANTE OSPITI: faggio.

AGENTE EZIOLOGICO: Gloeosporium fagi, fungo Mitosporico. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta con la comparsa sulle nervature centrali della foglia di tacche necrotiche bruno-rossa- stre a forma di fiamma (fig. 194). Le aree necrotiche aumentano con il passare del tempo e la foglia dissecca nel breve periodo. Al centro del-

la necrosi il fungo differenzia le strutture riproduttive agamiche (acer-
vuli) che, producendo conidi, ne consentono anche la diffusione nel- l’ambiente. L’epoca di comparsa dei sintomi è in primavera avanzata, inizio estate. Il danno è dovuto alla defogliazione anticipata. CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: sviluppo del patogeno e sua diffusione sono favoriti durante periodi primaverili piovosi. PREVENZIONE E LOTTA: come prevenzione è consigliabile la pratica di allontanare le foglie cadute nel periodo autunnale per ridurre il quantitativo d’inoculo nella primavera successiva.

ANTRACNOSI DELL’IPPOCASTANO

PIANTE OSPITI: ippocastano.

AGENTE EZIOLOGICO: Guignardia aesculi, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’antracnosi è una caratteristica ma- lattia fungina dell’apparato fogliare dell’ippocastano. Si manifesta con disseccamenti e conseguenti accartocciamenti fogliari che causano defogliazioni estive di intensità variabile a seconda del

grado di attacco. Il sintomo principale consiste nella presenza sulle
foglie di macchie necrotiche (figg. 229, 230) localizzate sulle nerva- ture oppure al margine delle stesse. Queste macchie sono inizial- mente clorotiche (fig. 231), poi, in seguito alla necrosi dei tessuti colpiti, virano al marrone. I primi sintomi si evidenziano a maggio e continuano a manifestarsi per tutto il periodo primaverile ed estivo. In funzione della gravità dell’attacco si può avere una caduta di fo- glie prematura (filloptosi), e ciò causa uno stress alla pianta con conseguente riduzione della fotosintesi e un evidente danno esteti- co alla chioma. Questi sintomi possono essere confusi con quelli provocati dalla fisiopatia detta “Bruciore non parassitario”, che si manifesta con necrosi dei tessuti principalmente localizzata ai mar- gini delle foglie, causata da alterazioni fisiologiche favorite dalla presenza di sostanze inquinanti. Il fungo responsabile di questa malattia si conserva e si diffonde attraverso la formazione di asco- spore contenute in corpi fruttiferi sessuati, chiamati pseudoteci, formati sui residui delle foglie colpite. Il patogeno rimane nei resi- dui vegetali durante la fase invernale e si diffonde attraverso l’aria durante il periodo del germogliamento. In primavera, il fungo nella sua forma riproduttiva asessuata (Phyllosticta pavie) differenzia conidi all’interno di piccole strutture rotondeggianti scure presenti
sulla superficie delle foglie (picnidi), che serviranno per la sua dif- fusione su altre foglie e piante durante tutto il periodo estivo. CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: il patogeno si avvantag- gia da andamenti primaverili umidi, piovosi e con temperature miti. PREVENZIONE E LOTTA: è possibile attuare alcune tipologie di lotta chimica per contrastare la diffusione del patogeno sia mediante aspersione della chioma sia tramite endoterapia. Tuttavia, una pra- tica molto semplice ed efficace per contenere lo sviluppo di questa malattia consiste nel rimuovere le foglie cadute nel periodo autun-
nale, per ridurre il quantitativo d’inoculo che nella primavera suc-
cessiva darà origine alle nuove infezioni.

FITOFARMACI: tabelle “Antracnosi delle piante ornamentali”; “Fun- gicidi per iniezione al tronco (Endoterapia)”.

ANTRACNOSI DEL NOCE

PIANTE OSPITI: noce europeo e noce nero

AGENTE EZIOLOGICO: Gnomonia juglandis, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con la comparsa sulle foglie di tacche necrotiche tondeggianti (brune o nere), circondate da un alone clorotico (figg. 302, 304). Nella pagina inferiore della foglia il fungo differenzia le strutture riproduttive agamiche carat-

terizzate da un aspetto globoso, scuro, traslucido, che ne consento-
no la diffusione nell’ambiente. La foglia colpita dissecca nel breve periodo e un forte attacco può determinare una filloptosi. Questo fungo attacca anche i rametti erbacei causando lesioni e i frutticini (fig. 303), provocandone la deformazione. L’epoca di comparsa dei sintomi è la primavera avanzata, inizio estate. L’agente eziologico si conserva attraverso la produzione di strutture riproduttive sessuate (periteci) nelle foglie e nei frutticini caduti al suolo.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: periodi con piovosità elevata e temperature mediamente alte.

PREVENZIONE E LOTTA: è consigliabile allontanare ed eliminare i resi- dui infetti. Nel caso di lesioni corticali sui rametti è utile asportare le branche interessate durante la potatura. Esistono inoltre prodotti fun- gicidi da utilizzare in prevenzione mediante aspersione delle chiome. FITOFARMACI: tab. “Antracnosi del noce”, pag. 131.

ANTRACNOSI DEL PLATANO

PIANTE OSPITI: platano.

AGENTE EZIOLOGICO: Gnomonia platani, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta con dissecca- menti delle gemme e morte dei giovani germogli, che seccando si ripiegano verso il basso a causa della colonizzazione dei tessuti da parte del fungo patogeno. Sui rametti colpiti compaiono aree de-

presse di diversi centimetri di colore rossastro. A primavera avanza-
ta si notano sulle foglie delle macchie necrotiche localizzate sulle nervature. Queste macchie sono inizialmente clorotiche poi, in se- guito alla necrosi dei tessuti colpiti, virano al marrone (fig. 373). L’epoca di comparsa dei primi sintomi sulla nuova vegetazione è l’inizio primavera e prosegue per tutta la stagione fino a metà del periodo estivo. In funzione dell’intensità dell’attacco si può avere una caduta di foglie prematura (filloptosi), uno sviluppo irregolare della chioma e un deperimento generale della pianta. In casi gravi, su piante giovani, si può verificare la morte degli esemplari colpiti. Il patogeno sopravvive durante i mesi invernali nei cancri e nei resi- dui vegetali. In contemporanea con la ripresa vegetativa il fungo differenzia ascospore all’interno di corpi fruttiferi sessuati, chiama- ti pseudopicnidi, formati sui residui delle foglie colpite che si dif- fondono nell’ambiente attraverso l’aria. Durante la primavera il fungo, nella sua forma asessuata (Gloeosporium platani), produce

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conidi all’interno di piccole strutture rotondeggianti scure presenti sulla superficie delle foglie (acervuli), che danno origine alle infe- zioni secondarie su altre foglie e piante.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: il patogeno si avvantag- gia da andamenti primaverili umidi e piovosi con temperature non superiori ai 20°C.

PREVENZIONE E LOTTA: si possono prevedere interventi di lotta chimica per contrastare la diffusione del patogeno. Una pratica molto semplice e utile è quella di allontanare le foglie cadute nel periodo autunnale per ridurre il quantitativo d’inoculo nella primavera successiva. Inoltre, è consigliabile potare le branche terziarie che sono state coinvolte dagli attacchi del fungo e sulle quali si sono formati cancri corticali.

FITOFARMACI: tab. “Antracnosi delle piante ornamentali”, pag. 133;

tab. “Fungicidi per iniezione al tronco (Endoterapia)”, pag. 147.

ANTRACNOSI DELLA QUERCIA

PIANTE OSPITI: tutte le querce.

AGENTE EZIOLOGICO: Apiognomonia errabunda, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta con la forma- zione sulla lamina fogliare di tacche necrotiche irregolari brune a livello delle nervature (fig. 391). La crescita del fungo determina una confluenza tra le varie macchie con la conseguente necrosi e

disseccamento dell’intera foglia. Sulle necrosi il fungo differenzia le
strutture riproduttive agamiche (acervuli), i conidi prodotti garanti- scono la sua diffusione nell’ambiente (fig. 392). Questo fungo at- tacca anche i germogli erbacei causando delle lesioni che evolve- ranno in cancri rameali. L’epoca di comparsa dei sintomi coincide con la primavera. Il danno è dovuto alla defogliazione anticipata della chioma. L’agente si conserva attraverso la produzione di strut- ture riproduttive sessuate (periteci) nelle foglie cadute al suolo.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: periodi con piovosità elevata e temperature miti.

PREVENZIONE E LOTTA: allontanare ed eliminare i residui infetti quali le foglie cadute al suolo, asportando anche i rametti che pre- sentano lesioni corticali. Esistono inoltre prodotti chimici per aspersioni della chioma da utilizzare in fase preventiva. FITOFARMACI: tab. “Antracnosi delle piante ornamentali”, pag. 133.

ANTRACNOSI DEL TIGLIO

PIANTE OSPITI: tiglio.

AGENTE EZIOLOGICO: Gnomonia tiliae, fungo Ascomicete.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta con la presenza sulle nervature centrali della foglia e sul lembo fogliare di tacche necro- tiche bruno rossastre di forma irregolare (figg. 456, 457). La necrosi dei tessuti aumenta nel breve periodo e la foglia può disseccare completa- mente. Alle volte si possono notare lesioni cancerose sui giovani ramet- ti. Al centro della necrosi, il fungo differenzia le strutture riproduttive agamiche che differenziano conidi che consentono la sua rapida diffu- sione nell’ambiente. L’epoca di comparsa dei sintomi coincide con la fioritura della pianta ovvero primavera avanzata. Il danno è da correla- re alla defogliazione anticipata. Il patogeno sverna nei residui vegetali infetti formando anche strutture riproduttive sessuate (periteci).

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: si avvantaggia da anda- menti primaverili piovosi.

PREVENZIONE E LOTTA: come prevenzione è consigliabile la pratica di allontanare le foglie cadute nel periodo autunnale per ridurre il quantitativo d’inoculo nella primavera successiva. Sono disponibili prodotti chimici da utilizzare sia in prevenzione sia a infezioni in corso per ridurre l’incidenza della malattia.

FITOFARMACI: tabella “antracnosi delle piante ornamentali”.

ARROSSAMENTO DEGLI AGHI DEL PINO

PIANTE OSPITI: pino, ginepro.

AGENTE EZIOLOGICO: diverse specie di funghi Ascomiceti afferenti al genere Lophodermium.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con un arrossamento degli aghi (figg. 356, 357) che presentano, sulla superficie, macchie rossastre che si allargano e tendono a congiungersi. Sulle foglie morte e quelle cadute, compaiono strutture scure di pochi millime- tri di diametro che rappresentano i corpi fruttiferi asessuati del fungo (picnidi). La comparsa dei sintomi inizia durante i mesi di no- vembre e dicembre, per poi accentuarsi sino a fine febbraio, inizi di marzo. Il danno, in genere, non è grave dato che colpisce principal- mente le piante giovani e consiste in una parziale defogliazione (fig. 358), che può divenire importante e indurre un deperimento dell’ospite qualora si dovesse manifestare per più anni di seguito.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: estati piovose, caldo- umide seguite da autunni miti.

PREVENZIONE E LOTTA: evitare ristagni di umidità e rimuovere tra- mite la potatura i rami colpiti allo scopo di ridurre il potenziale di inoculo. Sono disponibili prodotti fungicidi da utilizzare nel corso di trattamenti autunnali della chioma.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 133.

ARTIGIOLA

PIANTE OSPITI: faggio.

AGENTE EZIOLOGICO: Hartigiola annulipes – Insetto, Dittero, Ceci- domide.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: gli insetti producono galle cilindriche densamente pelose a carico delle foglie di faggio (figg. 198, 199), contenenti una sola larva che sverna nelle foglie cadute a terra. Compie una sola generazione all’anno.

PREVENZIONE E LOTTA: è un danno raro per il quale non è effet- tuato alcun tipo di lotta.

BOLLA

PIANTE OSPITI: tutte le rosacee.

AGENTE EZIOLOGICO: Taphrina deformans, Taphrina cerasi, Taphri- na pruni, funghi Ascomiceti.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta durante il periodo pri- maverile con la presenza di bolle sul lembo fogliare (fig. 155). Que- ste deformazioni sono dapprima verdi poi virano al clorotico e al rosso (fig. 156), successivamente su queste aree colpite compare una patina grigiastra dovuta alla crescita del micelio del fungo. La foglia in seguito dissecca e cade. Il danno oltre all’apparato fogliare interessa i giovani germogli che cresceranno ricurvi e i fiori che ri- sulteranno deformati. Il fungo si conserva come micelio nelle gem- me oppure sulle foglie cadute al suolo.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: temperature primaverili miti e clima umido.

PREVENZIONE E LOTTA: eliminare le foglie cadute a terra in modo da ridurre il potenziale di inoculo. Rimuovere le parti colpite. Sono disponibili fungicidi per l’aspersione della chioma utilizzabili sia per trattamenti preventivi dei rami in assenza delle foglie sia per il con- trollo delle infezioni in atto.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144.

BOLLA DELLA QUERCIA

PIANTE OSPITI: tutte le querce.

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AGENTE EZIOLOGICO: diversi funghi Ascomiceti appartenenti al genere Taphrina.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta durante il periodo pri- maverile con la presenza di bolle sul lembo fogliare (fig. 394). Que- ste deformazioni sono dapprima verde chiaro con alone clorotico e successivamente su queste aree colpite compare una patina grigia- stra dovuta alla crescita del micelio del fungo e alla sua sporulazio- ne (fig. 393). La foglia in seguito dissecca e cade. Il danno alla chio- ma è sempre limitato. Il fungo si conserva come micelio nelle gem- me oppure sulle foglie cadute al suolo.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: temperature primaverili miti e clima umido.

PREVENZIONE E LOTTA: eliminare le foglie cadute a terra in modo da ridurre il potenziale di inoculo. Rimuovere le parti colpite. Sono di- sponibili fungicidi per l’aspersione della chioma sia per trattamenti preventivi dei rami in assenza delle foglie sia per il controllo delle in- fezioni in atto, tuttavia tali interventi sono raramente giustificabili.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144.

BRUCO ASTUCCIO CRESTATO

PIANTE OSPITI: nocciolo, carpino e altre latifoglie forestali.

AGENTE EZIOLOGICO: Coleophora badiipennella – Insetti, Lepidot- teri, Coleoforidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’insetto compie una sola generazio- ne all’anno. La larva si insinua tra le due epidermidi della foglia, formando la classica mina a piazzuola (figg. 99, 100).

PREVENZIONE E LOTTA: non sono effettuati interventi di lotta.

CANCRO COLORATO DEL PLATANO

PIANTE OSPITI: platano.

AGENTE EZIOLOGICO: Ceratocystis platani, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questa malattia è una delle più gravi del platano, in quanto il decorso è sempre fatale per la pianta dato che il fungo, colonizzando l’ospite, altera i vasi conduttori impeden-

do il passaggio della linfa alle parti aeree. Si manifesta attraverso la
presenza di microfillia, vegetazione stentata e progressivo deperi- mento della chioma (fig. 382). Sul fusto, alle volte, è possibile vedere ampie lesioni del tessuto corticale (cancri) che possono apparire de- presse e fessurate. Sul tronco, sotto il cancro, può verificarsi un ri- scoppio vegetativo con l’emissione di molti germogli (fig. 383). Ri- muovendo lo strato esterno della corteccia si evidenzia la colorazio- ne marrone scuro del legno sottostante; questa alterazione del tes- suto assume nel medio periodo una colorazione bluastra. Anche la sezione trasversale dell’organo colpito mostra una tipica colorazione rosso-bluastra in aree delimitate o lungo gli anelli di accrescimento (fig. 385). L’epoca di comparsa dei sintomi coincide col periodo pri- maverile - estivo. L’esito finale della malattia coincide con la morte della pianta (fig. 384). Il fungo si diffonde tra le piante contigue at- traverso il contatto tra le radici che consente il passaggio diretto del patogeno dalla pianta ammalata a quella sana. Le ferite fresche e i tagli di potatura vengono infettati da spore e conidi differenziati sui tessuti alterati e dai frammenti di segatura prodotta dal taglio di or- gani infetti. Con quest’ultima modalità la malattia si può diffondere anche tra piante poste ad una certa distanza tra loro.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: presenza di lesioni su organi aerei o radicali, vicinanza di platani ammalati.

PREVENZIONE E LOTTA: questa malattia è soggetta a un Decreto di lotta obbligatoria (DM 17/4/1998) che prevede l’obbligo di segnala- zione del caso ai Servizi Fitosanitari Regionali che daranno disposi-

zioni sui tempi e le modalità di abbattimento dell’albero, rimozione delle ceppaie e smaltimento del materiale di risulta. Anche i possi- bili reimpianti sono regolati dalla medesima normativa. La malattia può essere prevenuta anche adottando sesti di impianto ampi (su- periori a 10-12 m), per evitare il contatto radicale tra piante conti- gue. Negli ultimi anni sono state proposte sul mercato selezioni di platano resistenti alla malattia. Durante le operazioni di potatura ordinaria occorre porre particolare attenzione alla pulizia degli strumenti da taglio, soprattutto passando da una pianta all’altra.

CANCRO CORTICALE SU CILIEGIO

PIANTE OSPITI: tutte le rosacee.

AGENTE EZIOLOGICO: diversi funghi appartenenti al genere Cyto- spora.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta con lesioni e de- pressioni a carico degli organi legnosi, soprattutto quelli giovani. I can- cri si riscontrano a livello delle gemme o all’inserzione dei rametti e si sviluppano in senso longitudinale minando la funzionalità dei tessuti vascolari sottostanti (fig. 164). Frequentemente si notano emissioni di gomme in corrispondenza delle lesioni, segno di un tentativo di com- partimentalizzazione dei tessuti da parte della pianta ospite nel tenta- tivo di opporsi all’avanzata del fungo (fig. 163). I sintomi compaiono in primavera e in autunno. Il danno è dato dal parziale o totale dissecca- mento della parte distale dell’organo interessato dalla lesione (fig. 166).

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: presenza di acqua sui tessuti, umidità relativa alta e temperature miti (non oltre 25 °C). PREVENZIONE E LOTTA: esistono prodotti chimici da utilizzare a scopo preventivo ma tale azione è spesso inefficiente. Migliori ri- sultati sono ottenuti evitando le lesioni sugli organi legnosi, disin-

fettando gli strumenti di potatura, allontanando ed eliminando le
branche colpite dal fungo.

CANCRO DEL CASTAGNO

PIANTE OSPITI: castagno, quercia.

AGENTE EZIOLOGICO: Cryphonectria parasitica, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta principalmente con in- giallimenti e disseccamenti, parziali o totali, della chioma (figg. 136,

137). Sul tronco o sulle branche sono presenti cancri provocati dal-
la crescita del fungo nel tessuto corticale. Sui giovani polloni, que- ste lesioni si presentano sotto forma di depressioni della corteccia di colore rosso scuro (fig. 132), mentre sulle branche più grosse si manifesta con ingrossamenti e fessurazioni longitudinali dello strato corticale (figg. 133, 134, 135). Il tessuto interessato dalla co- lonizzazione fungina presenta delle pustole di colore arancio-rosso (strutture riproduttive asessuate del fungo) dalle quali, nei periodi umidi, fuoriescono cirri mucillaginosi costituiti dai conidi del fun- go. In autunno, al di sotto di questi cuscinetti di micelio, il patoge- no differenzia i periteci (strutture riproduttive sessuate del fungo) che producono ascospore, utilizzate anch’esse per la sua diffusione nell’ambiente. Il patogeno penetra negli organi dell’ospite attraver- so le ferite occasionali, da tagli di potatura o durante eventuali operazioni di innesto. Il danno è dovuto al parziale o totale dissec- camento della parte distale dell’organo colpito, alle volte si notano branche che mantengono foglie e ricci, ormai disseccati, attaccati al ramo (fig. 137). In alcune piante possono essere riscontrati cancri che sembrano arrestare il loro sviluppo (cancro involutivo): la causa di ciò è da ricercarsi nel fenomeno dell’ipovirulenza che è legata al- la presenza di un “virus” nel micelio del fungo patogeno, che lo rende meno attivo nei confronti dell’ospite e meno efficiente in fa- se di diffusione sul territorio.

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CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: presenza di lesioni sui tessuti corticali, fittezza delle piante nel castagneto, suscettibilità varietale della pianta.

PREVENZIONE E LOTTA: la prevenzione si può attuare tramite la scelta di selezioni resistenti di castagno, disinfezione dei tagli di potatura e degli strumenti da taglio. Quando la malattia è manife- sta si possono adottare criteri di lotta biologica per contenere lo sviluppo del fungo sulle singole piante coinvolte.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sul casta- gno”, pag. 139.

CANCRO DEL CIPRESSO

PIANTE OSPITI: cipresso, thuja, ginepro.

AGENTE EZIOLOGICO: Seiridium cardinale, fungo Mitosporico. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta su brevi trat- ti di corteccia di fusto o branche dove compaiono lesioni depresse di colore rossastro, dalle quali fuoriesce del liquido resinoso color porpora. La crescita del patogeno nel legno si approfondisce in sen-

so longitudinale e trasversale arrivando a ledere il cambio della
parte colpita, portando l’organo al totale disseccamento (figg. 177,
178, 179). L’epoca di comparsa dei sintomi è la primavera e sulle le- sioni il fungo differenzia strutture riproduttive asessuate usate per diffondersi nell’ambiente. Il danno è elevato dato che in breve pe- riodo porta alla morte delle branche e, spesso, della pianta intera (fig. 180). La facilità di diffusione del patogeno, specialmente nei fi- lari, è elevata anche perché facilitata da coleotteri che fungono da insetti vettori dei propaguli del patogeno.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: temperature miti e umi- dità elevata, filari o zone boscate con una elevata presenza di ci- pressi favoriscono la diffusione.

PREVENZIONE E LOTTA: il monitoraggio periodico, l’eliminazione dei primi focolai con la distruzione delle parti di pianta infette e la disin- fezione chimica degli organi tagliati contribuisce a ostacolare la dif- fusione del patogeno. Esistono inoltre trattamenti chimici da poter effettuare in fase preventiva ma non sono sempre attuabili. Sono state messei a punto linee di cipresso resistenti/tolleranti la malattia.

FITOFARMACI: tab. “Cancro del cipresso”, pag. 135.

CANCRO RAMEALE

PIANTE OSPITI: latifoglie e conifere.

AGENTE EZIOLOGICO: funghi vari, tipo Nectria spp., Sphaeropsis

spp., Truncatella spp.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con un cambiamento di colore della corteccia e depressione della stessa dovuta alla lesione dei tessuti corticali (figg. 110, 272) e dello strato più esterno del legno ad opera del fungo (figg. 205, 445). La crescita del patogeno determina il deperimento progressivo della branca colpita, la quale manifesta ini- zialmente una clorosi delle foglie che in seguito disseccano (figg. 109,

271). Il fungo continua la sua crescita tra gli strati corticali per più an- ni di seguito (figg. 259, 260 ). L’infezione prende avvio da ferite acci- dentali oppure da gemme e internodi (fig. 310). In qualche caso il pa- togeno riesce a penetrare attivamente i tessuti dell’ospite. All’aumen- tare dell’umidità ambientale, il fungo differenzia sulla superficie dei cancri le strutture riproduttive, sotto forma di pustole di colore rosso (fig. 311) oppure scure tendenti al nero (figg. 26, 27, 111, 112, 204), di qualche millimetro di diametro, dalle quali verranno emesse le spore per essere disperse nell’ambiente. Queste ultime, che daranno origine alle nuove infezioni, vengono veicolate dalla pioggia, dal vento o da animali. I danni alla pianta sono dovuti al parziale o totale dissecca- mento dell’organo colpito (figg. 28, 29, 444).

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: presenza di ferite, eleva- ta umidità ambientale, stress della pianta dovuto alle condizioni pedoclimatiche non ottimali.

PREVENZIONE E LOTTA: eliminare le parti infette e disinfettare i ta- gli di potatura.

CARIE DEL LEGNO

PIANTE OSPITI: tutte le piante legnose.

AGENTE EZIOLOGICO: funghi appartenenti alla classe dei Basidio- miceti (Fomes spp., Polyporus spp., Trametes spp., Ganoderma spp., Schizophillum spp., Phellinus spp., Ustulina deusta (Ascomicete). SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la carie del legno è una malattia fungina pluriennale causata da diversi agenti che possono colpire in differenti

modi le piante arboree e il legname in opera. Il contatto e l’infezione
del fungo può avvenire attraverso ferite (figg. 30, 49, 152, 209, 336,
369, 387), lesioni della corteccia, contatto tra radici. Il patogeno du- rante la sua crescita disgrega i tessuti legnosi con conseguente altera- zione della funzionalità del sistema vascolare (figg. 31, 275) e della re- sistenza meccanica del legno (figg. 210, 227, 251) che predispone l’or- gano colpito ad una rottura (figg. 70, 238, 313) o schianto con elevato rischio di pericolosità per cose o persone. Le carie sono malattie sub- dole, caratterizzate da un periodo di incubazione molto lungo. Inoltre la pianta può non manifestare sintomi esterni specifici anche quando la sua integrità meccanica risulta essere compromessa. Alcune sinto- matologie aspecifiche come la presenza di foglie di dimensioni ridotte (microfillia) o la vegetazione stentata possono manifestarsi nelle piante colpite (figg. 5, 33). Il legno attaccato assume diverso colore e consistenza: carie bruna o cubica (figg. 454, 455) se viene degradata la cellulosa, carie bianca o fibrosa (fig. 420) se viene rimossa la lignina. Il danno sarà maggiore quanto più intensa e diffusa è la crescita del fungo, con conseguente disgregazione del legno. Prevalentemente nei periodi primaverili e autunnali, conseguentemente al raggiungimento di optimum termici e idrici, avviene l’evasione del fungo con la forma- zione delle spore in strutture riproduttive dette carpofori talvolta mol- to evidenti (figg. 4, 34, 35, 36, 50, 73, 124, 127, 139, 140, 167, 208,
224, 239, 240, 261, 370, 390, 439, 449). I carpofori si formano, il più delle volte, dove il legno alterato entra in contatto con l’esterno, di conseguenza non necessariamente i carpofori si formano su un orga- no cariato; la loro comparsa può seguire anche di molti anni l’inizio del processo di infezione; sono presenti solo in alcuni brevi periodi dell’anno e possono avere una vita breve (anche solo poche settima- ne); la loro presenza non consente di giudicare l’estensione del danno interno alla pianta; la loro rimozione non risolve certamente il proble- ma sull’albero che li ha visti formare. La dispersione delle spore (figg.
423, 389, 434) avviene principalmente per via aerea.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: i fattori predisponenti gli attacchi di carie sono: senescenza della pianta, ferite accidentali o provocate da potature, stato fisiologico non ottimale della pianta, basso tenore idrico del legno.

PREVENZIONE E LOTTA: come prevenzione è opportuno limitare le possibilità di nuove colonizzazioni del legno da parte degli agenti fungini responsabili della malattia soprattutto riducendo il numero dei tagli di tronchi e branche e, quando questi sono indispensabili, contenendone le dimensioni in modo da favorirne la cicatrizzazio- ne. È inoltre opportuno evitare anche il più possibile ferite acciden- tali che mettono allo scoperto i tessuti interni della pianta. È utile che le cavità del legno eventualmente già formate non vengano oc- cluse o riempite con materiali inerti, per evitare il ristagno di umidi- tà e fratture connesse con le differenti elasticità dei materiali e del legno a contatto. A tal fine è altresì da evitare il ristagno di acqua sul loro fondo, praticando eventualmente piccoli fori di drenaggio,

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in quanto favorisce ulteriormente l’attività degli agenti cariogeni e dei saprofiti. Eventuali operazioni di rimozione dei tessuti alterati potrebbero rallentare l’avanzamento del processo di degradazione del legno ma tali operazioni di dendrochirurgia possono esporre ul- teriormente i tessuti dell’albero all’azione degli stessi patogeni, peggiorando di conseguenza lo stato di salute dell’organo colpito.

CECIDOMIA FOGLIARE DEL FRASSINO

PIANTE OSPITI: frassino.

AGENTE EZIOLOGICO: Dasineura fraxini – Insetti, Ditteri, Cecidomidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la larva di questo dittero cecidomide provoca una galla sulla nervatura centrale, sviluppata longitudinal- mente, inizialmente di colore verde e successivamente di colore rossastro (figg. 220, 221).

PREVENZIONE E LOTTA: il danno provocato è trascurabile e non è necessario intervenire.

CECIDOMIDE GALLIGENO DEL FAGGIO

PIANTE OSPITI: faggio.

AGENTE EZIOLOGICO: Mikiola fagi – Insetti, Ditteri, Cecidomidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questo insetto provoca la formazione di galle ovoidali e appuntite sulla pagina superiore della foglia (figg.

200, 201), dapprima di colore verdastro e successivamente rossa-
stro. A maturità le galle tendono a lignificare ed è possibile notare sulla pagina inferiore un piccolo ostiolo. Queste galle, cave all’inter- no, ospitano una sola larva che sverna nelle foglie cadute a terra. PREVENZIONE E LOTTA: non è necessario intervenire perché l’inset- to non è dannoso.

CECIDOMIDE DEL TIGLIO

PIANTE OSPITI: tiglio.

AGENTE EZIOLOGICO: Didymomyia tiliacea – Insetti, Ditteri, Ceci- domidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: le larve provocano la formazione di galle uniloculari sulle foglie di tiglio. Le galle sono spesso riunite in gruppi del diametro di 5-8 mm e il cecidio è visibile su entrambe le pagine fogliari (figg. 461, 462). In autunno, la cavità centrale della galla si distacca autonomamente dalla foglia e cade al suolo. In pri- mavera, verso aprile, fuoriescono gli adulti.

PREVENZIONE E LOTTA: la presenza dell’insetto è rara, non è attua- to nessun tipo di lotta.

CERAMBICIDE DELLE QUERCE

PIANTE OSPITI: quercia.

AGENTE EZIOLOGICO: Cerambyx cerdo – Insetti, Coleotteri, Ceram- bicidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questo cerambicide è molto grande, gli adulti possono raggiungere i 5 cm di lunghezza. Il danno è pro- vocato dalle larve che erodono la corteccia, e si addentrano nel tronco (figg. 424, 425) raggiungendo le porzioni di legno più vec- chio, scavando gallerie longitudinali e trasversali, causando danni fisiologici. Quando l’attacco è condotto massivamente da più larve, possono esserci problemi di stabilità della pianta.

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta è molto difficile; in caso di attacchi massicci è consigliabile l’abbattimento della pianta.

CERAMBICIDI

PIANTE OSPITI: latifoglie e conifere.

AGENTE EZIOLOGICO: Insetti, Coleotteri, Cerambicidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: attaccano il tronco e i grossi rami di

piante sane e deperite, scavando lunghe gallerie di sezione ellittica che possono in alcuni casi minare la stabilità della pianta, in parti- colare per quanto riguarda i grossi rami (figg. 130, 131, 426, 427). Presentano una generazione ogni tre o quattro anni. Nella fase ini- ziale dell’attacco si evidenzia dall’esterno la produzione di rosura.

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta contro questi insetti risulta presso- ché impossibile. È importante mantenere le piante in buono stato evitando qualsiasi alterazione corticale quali spaccature e lacerazioni.

CERCOSPORIOSI DEL TIGLIO

PIANTE OSPITI: tiglio.

AGENTE EZIOLOGICO: Cercospora microsora, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con la presenza sulla fo- glia di tacche necrotiche di forma circolare, colore grigio scuro con perimetro marrone chiaro (fig. 458). Le macchie possono confluire tra di loro provocando il disseccamento della foglia, alle volte si

possono notare delle lesioni cancerose sui germogli e sui giovani
rametti. Al centro della necrosi, il fungo differenzia le strutture ri- produttive agamiche che producono conidi che vengono diffusi nell’ambiente. L’epoca di comparsa dei sintomi coincide con i perio- di primaverili-estivi miti e piovosi. Il danno è dovuto alla parziale defogliazione anticipata (fig. 459).

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: si avvantaggia da anda- menti primaverili piovosi.

PREVENZIONE E LOTTA: come prevenzione è consigliabile la pratica di allontanare le foglie cadute nel periodo autunnale per ridurre il quantitativo d’inoculo presente al risveglio della vegetazione. Inol- tre, bisogna eliminare i rametti che presentano le tacche cancerose attraverso potature di rimonda. Esistono prodotti chimici da utiliz- zare per contenere la diffusione della malattia dopo la comparsa dei primi sintomi.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, 144.

CEROPLASTE DELLA FLORIDA

PIANTE OSPITI: alloro, agrumi e cachi.

AGENTE EZIOLOGICO: Ceroplastes floridensis – Insetti, Rincoti, Coccidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questi coccidi, presenti in gran nu- mero, attaccano sia le foglie lungo le nervature centrali, sia i ra- metti imbrattandoli di melata con conseguente sviluppo di fumag- gine (figg. 45, 46, 254). L’attacco porta al deperimento della pianta, in alcuni casi al disseccamento dei rami. È possibile trovare su allo- ro anche il Ceroplastes japonicus, che è causa di un danno molto simile a quello descritto.

PREVENZIONE E LOTTA: si effettua la lotta contro le neanidi con l’impiego di oli minerali e fosforganici, ma solo in casi di attacchi molto importanti.

FITOFARMACI: tab. “Insetticidi a base di olio minerale autorizzati sulle piante ornamentali”, pag. 150; tab. “Insetticidi a base di olio minerale autorizzati sugli agrumi”, pag. 148; tab. “Insetticidi a base di olio minerale autorizzati sul caco”, pag. 149; tab. “Insetticidi fo- sforganici autorizzati sulle piante ornamentali”, pag. 153; tab. “In- setticidi fosforganici autorizzati sugli agrumi”, pag. 152.

CICALINE

PIANTE OSPITI: acero, nocciolo e latifoglie ornamentali.

AGENTE EZIOLOGICO: Empoasca spp. e Typhlocybae spp. – Insetti, Rincoti, Cicadellidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questi insetti sono solitamente presen-

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ti nelle zone interne della chioma dove l’umidità è maggiore. Vivono nella pagina inferiore delle foglie dove compiono punture trofiche che sono visibili sulla pagina superiore sotto forma di piccole decolo- razioni bianche o gialle distribuite su tutta la lamina che assume un colore giallognolo (fig. 15). Possono essere possibili vettori di virosi.

PREVENZIONE E LOTTA: solitamente non si effettua la lotta, in caso di attacchi massicci è possibile ricorrere all’uso di piretroidi. FITOFARMACI: tab. “Insetticidi piretroidi autorizzati sulle piante or- namentali”, pag. 155; tab. “Insetticidi piretroidi autorizzati sul noc- ciolo”, pag. 155.

CINIPIDI DELLA QUERCIA

PIANTE OSPITI: quercia.

AGENTE EZIOLOGICO: Biorrhiza pallida, Cynips quercusfolii, Cynips kollari, Neuroterus quercus-baccarum, Andricus fecundator, Cynips divisa, Andricus quercuscalicis - (Insetti, Imenotteri, Cinipidi). SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: i cinipidi della quercia sono insetti imenotteri che portano la pianta alla formazione di galle, nelle qua-

li si sviluppano le larve, attraverso le punture, le sostanze immesse
e l’ovodeposizione.
I cinipidi sono numerosi e si distinguono per la produzione di una galla caratteristica. La Biorrhiza pallida attacca le radici che produco- no una galla legnosa, dalla quale fuoriescono le larve che raggiungo- no la parte aerea, nello specifico le gemme, sia apicali sia laterali, nel- le quali ovidepongono portando alla formazione di galle costituite da ammassi spugnosi dalle quali, successivamente, sfarfalla l’insetto adulto (fig. 408). Questo cinipide completa il ciclo in due anni. La Cy- nips quercusfolii produce delle galle sferiche a carico della pagina in- feriore della foglia di colore giallo tendente al rosso con l’avanzare della maturazione (fig. 403). Queste galle ospitano una sola larva. La Cynips kollari produce anch’essa delle galle tondeggianti, ma di con- sistenza legnosa e tendenti al color brunastro (fig. 401). Possono es- sere isolate o in gruppi ed essere prodotte a carico dei rametti o dei germogli. Neuroterus quercus-baccarum induce la pianta a produrre due tipi di galle: la generazione anfigonica, simili a quelle di Cynips quercufolii, mentre quella partenogenetica produce, sempre a carico della pagina inferiore della foglia, delle galle appiattite e circolari, dapprima verdastre e successivamente gialle (figg. 406, 407). Infine Andricus fecundator (fig. 402) produce galle sui rami simili ad un’in- fiorescenza di luppolo lunga due centimetri. Cynips divisa provoca delle galle tondeggianti di piccole dimensioni, dapprima rosso bril- lante, solitamente sulla pagina inferiore e raramente sulla pagina su- periore. Le galle giunte a maturità assumono un colore brunastro (fig. 404). La galla contiene una piccola camera che ospita la larva, che vi svernerà tra le foglie cadute a terra. Infine, Andricus quercu- scalicis porta alla formazione delle galle sulle ghiande, a fine prima- vera, ad opera della generazione sessuale, che appaiono come una massa increspata di colore verdognolo-giallastro (fig. 405).

PREVENZIONE E LOTTA: i cinipidi non sono insetti dannosi e contro di essi, solitamente, non si attua la lotta.

COCCINIGLIA O LECANIDE DEL NOCCIOLO

PIANTE OSPITI: nocciolo.

AGENTE EZIOLOGICO: Eulecanium coryli – Insetti, Rincoti, Coccidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: le neanidi, piccole con il corpo ovale e di forma convessa dal colore brunastro, colonizzano le foglie nella pagina inferiore e producono melata con conseguente deperimento e disseccamento della vegetazione (fig. 296). Avviene una genera-

zione all’anno.

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta si effettua solo in casi particolari,

utilizzando l’olio bianco da solo o eventualmente attivato con un insetticida alla comparsa delle neanidi (maggio-giugno). FITOFARMACI: tab. “Insetticidi a base di olio minerale autorizzati sul nocciolo”, pag. 149.

CLOROSI FERRICA

SINTOMI: fisiopatia che si manifesta con decolorazione del tessuto fogliare, che vira da verde a giallo intenso (figg. 473, 475) e in casi gravi arriva al disseccamento dell’organo. Le nervature delle foglie rimangono tendenzialmente verdi e possono anch’esse virare al giallo nei casi più gravi (figg. 471, 473). La fisiopatia è dovuta ad una carenza di ferro assimilabile, causato da una scarsa presenza di questo elemento nel terreno o per reazioni che lo rendono indispo- nibile per le radici (elevato quantitativo di calcare).

PREVENZIONE: in seguito al riscontro della clorosi è opportuno ef- fettuare analisi chimiche del suolo per la conferma del problema e successivamente si può procedere alla somministrazione di chelati organici di ferro. La fertirrigazione non risolve il problema laddove le condizioni di pH del terreno siano estreme. Si consiglia dunque di scegliere piante idonee per ogni substrato.

CROSTE NERE DELL’ACERO

PIANTE OSPITI: acero.

AGENTE EZIOLOGICO: Rhytisma acerinum, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con la presenza sulla su- perficie delle foglie di macchie tondeggianti di colore marrone chiaro di diametro fino a 2 cm (fig. 10). Con l’avanzare dell’infezio-

ne da parte del patogeno si nota la formazione sul tessuto colpito
di una crosta nera lucida costituita dallo stroma del fungo e dalle sue strutture riproduttive. I sintomi compaiono a fine primavera e si manifestano sino a metà estate. Il danno è dovuto al dissecca- mento delle foglie e alla loro caduta anticipata.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: si avvantaggia da tem- perature miti ed elevata umidità relativa.

PREVENZIONE E LOTTA: data la scarsa pericolosità della malattia si sconsigliano trattamenti con agrofarmaci, mentre si incoraggia la rimozione e distruzione delle foglie infette cadute durante il perio- do estivo-autunnale.

DANNI DA AGENTI INQUINANTI

AGENTE EZIOLOGICO: sostanze inquinanti come fluoro, cloro, ozono. SINTOMI: i sintomi principali consistono in un arrossamento della parte esposta all’inquinante oppure ingiallimento e conseguente ne- crosi (fig. 478). Il danno varia a seconda del tipo e forma (liquido,

gas) di sostanza inquinante, della durata dell’esposizione (danno
acuto o cronico) e della resistenza della pianta. La zona colpita ge- neralmente dissecca causando un deperimento alla pianta (fig. 477). PREVENZIONE: evitare di esporre le piante a questi agenti. Spesso il danno è limitato alla porzione verde della chioma e quindi questa
viene ricostruita (totalmente o parzialmente) nelle stagioni vegeta-
tive successive. Se le branche non tornano a vegetare e disseccano si deve procedere alla loro eliminazione.

DANNI DA DISERBO

SINTOMI: i sintomi principali consistono in un disseccamento rapi- do e totale della parte colpita dal prodotto (figg. 479, 480), gli ef- fetti variano in funzione della tipologia di diserbante (contatto, translaminare o sistemico), della resistenza della pianta (resistenze fisiche e chimiche) e della durata del contatto.

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PREVENZIONE: evitare di effettuare gli interventi in giornate parti- colarmente ventose, utilizzare le apposite attrezzature per la distri- buzione del prodotto e soprattutto utilizzare le dosi riportate su ogni etichetta.

DANNI DA GRANDINE

SINTOMI: il problema si manifesta con la presenza sulle lamine fo- gliari di lesioni di forma irregolare (figg. 481, 483). Analoghi danni si possono riscontrare sugli eventuali frutti presenti. Nei casi più gravi le foglie possono venire staccate dai rametti così come la corteccia dai rami (figg. 482, 484). Il danno alla pianta è connesso alla riduzio- ne del numero e dell’efficienza degli organi fotosintetizzanti e alla predisposizione degli organi lesionati all’invasione da parte di pato- geni secondari da ferita. In casi di defogliazioni gravi la pianta deve utilizzare preziose riserve per ricostruire le porzioni danneggiate del- la chioma, anche facendo germogliare in anticipo le gemme destina- te a dare origine alla nuova vegetazione della primavera successiva.

PREVENZIONE: nei frutteti o nei vivai si possono stendere reti anti- grandine. In seguito a grandinate sarebbe utile trattare le piante con fungicidi ad ampio spettro per ridurre la possibilità che le ferite si infettino.

DANNI DA GUANO

AGENTE EZIOLOGICO: deiezioni di volatili, spesso cormorani in zo- ne lacustri.

SINTOMI: presenza sulle foglie di uno strato bianco di guano pro- dotto da volatili (figg. 485, 486). Questa sostanza impedisce l’attivi- tà fotosintetica della foglia e nel lungo periodo corrode i tessuti fo- gliari causandone il distacco. Gravi infestazioni dovute alla presen- za di stormi numerosi possono causare un deperimento delle riser- ve della pianta e una sua vegetazione stentata.

PREVENZIONE: evitare di mettere a dimora giovani piante in zone adibite a posatoio dei cormorani.

DEFOGLIAZIONE DEL PIOPPO

PIANTE OSPITI: piante del genere Populus, alcuni cloni varietali so- no resistenti.

AGENTE EZIOLOGICO: è il fungo Ascomicete Marssonina brunnea, forma conidica di Drepanopeziza punctiformis.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con la presenza sulle fo- glie di pustole nerastre di diametro fino a un centimetro (figg. 361,

362). Queste infezioni fungine possono attaccare anche rametti er- bacei, infiorescenze e infruttescenze. L’epoca di comparsa dei sinto- mi dovuta all’invasione primaria per merito delle ascospore inizia in primavera e si protrae fino all’autunno. I sintomi compaiono dap- prima sulla parte inferiore della chioma per poi diffondersi rapida- mente verso l’alto. Il danno, in funzione della diffusione del pato- geno, consiste in una defogliazione anticipata che compromette l’efficienza fotosintetica e l’aspetto estetico della chioma (figg. 363,
364). Sulle aree necrotiche, in periodi piovosi, si formano le struttu- re riproduttive asessuate del fungo (acervuli) che differenziano co- nidi che vengono dispersi da aria e acqua verso altre foglie per dare origine a nuove infezioni. Questo agente si conserva durante il pe- riodo invernale nel legno dei rametti colpiti e sulle foglie cadute a terra come forma sessuata.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: il patogeno si avvantag- gia di periodi caratterizzati da temperature miti (15 - 25 °C) e piog- ge abbondanti.

PREVENZIONE E LOTTA: sono disponibili agrofarmaci da impiegare

durante la stagione vegetativa, in relazione all’andamento climati- co, per contenere le infezioni sulla chioma. Utile risulta anche la pratica di allontanare o interrare le foglie cadute a terra per ridurre l’inoculo. Soprattutto per i pioppi da legno sono disponibili selezio- ni tolleranti la malattia.

FITOFARMACI: tab. “Defogliazione del pioppo”, pag. 137.

DEPERIMENTO DELLA QUERCIA

PIANTE OSPITI: tutte le querce.

AGENTE EZIOLOGICO: fattori abiotici e biotici.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: nei giovani individui e già in condi- zioni di stress, l’avanzamento del deperimento è molto rapido e le piante muoiono nel corso di poche stagioni vegetative. Il sintomo più vistoso è dato generalmente dalla grande produzione di rami epicormici lungo l’intero tronco (figg. 414, 415). La quercia inizia a deperire dall’alto, con una rapida progressione verso la base, e le foglie apicali sono le prime a seccare sebbene rimangano attaccate ai rami. Negli individui adulti il deperimento avanza più lentamen- te, le piante possono morire nel corso di 2-3 o più stagioni vegeta- tive e spesso cadono al suolo (figg. 416, 417). Il quadro sintomatico associato al fenomeno del deperimento, rilevato sulle piante del genere Quercus, varia a seconda della specie considerata. In gene- rale si possono suddividere i sintomi in macro e microsintomi: i pri- mi sono ragionevolmente quelli più evidenti e dunque includono trasparenza della chioma, clorosi delle foglie (fig. 414), morte delle branche a livello delle estremità, rami epicormici lungo le branche e sul tronco che denotano il quadro definito come ’dieback’ (fig. 415); gli altri invece comprendono: una minor dimensione fogliare, ne- crosi e morte delle foglie che possono anche non cadere (fig. 416), morte di germogli, ramificazioni anomale, fessurazioni del tronco ed emissione di essudati, minor accrescimento vegetativo in senso radiale, necrosi delle radici, infezioni fungine a carico di organi di- versi, attacchi da parte di insetti e sbilancio degli elementi nutritivi. La componente fungina è uno dei fattori chiave del deperimento della quercia in quanto l’attacco dei funghi può limitare o impedire la crescita e il regolare sviluppo delle piante, accelerando dunque il loro declino. Le specie fungine ospitate dalle querce risultano esse- re molto numerose; esse si possono più frequentemente raggrup- pare come patogeni veri e propri, forme saprofitarie e parassiti di debolezza caratterizzati da una grande importanza ecologica, e vengono suddivisi in: patogeni fogliari che causano macchie necro- tiche e filloptosi; patogeni di branche e tronco che causano necrosi corticali e carie del legno; patogeni radicali che con la loro crescita minano la stabilità e l’apporto di sostanze nutritive alla parte aerea della pianta. Infine, è frequente trovare alcune piante che mostrano sintomi aspecifici di stress vegetativo come la presenza, lungo il tronco, di zone depresse o rigonfie, lesioni incavate o necrosi corti- cali che, durante la primavera, producono essudati liquidi. Tutto questo conduce la pianta ospite a un deperimento della chioma e alla morte.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: condizioni di stress della pianta, inquinamento, periodi termopluviometrici anomali, varia- zioni della disponibilità idrica (es. altezza della falda), mutazioni delle caratteristiche del suolo.

PREVENZIONE E LOTTA: è difficile adottare misure preventive per- ché i fattori scatenanti della malattia sono diversi. Bisogna però ri- spettare le esigenze pedoclimatiche di ogni pianta, favorire tutti i fattori che possono giovare allo sviluppo vegetativo, evitare situa- zioni di stress per la pianta, evitare di accelerare i processi infettivi favorendo l’insediamento dei patogeni (es. evitare potature troppo pesanti e tagli di dimensioni eccessive). Non esistono prodotti fito-

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sanitari da utilizzare a scopo preventivo e di cura se non quelli di- retti a controllare le malattie e le infestazioni di insetti che, a loro volta, possono indurre situazioni di stress vegetativo nell’ospite.

DEPERIMENTO VEGETATIVO DELLE CONIFERE

PIANTE OSPITI: conifere.

AGENTE EZIOLOGICO: stress fisiologici.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con un progressivo inde- bolimento della pianta che risulta suscettibile all’attacco di patogeni secondari. Le cause sono imputabili a scelte errate di selezione non idonee all’ambiente (inverno freddo ed estate siccitosa) o al substrato di crescita o alla disponibilità di acqua. Questi fattori provocano uno stato di stress alla pianta, la quale s’indebolisce progressivamente manifestando clorosi, vegetazione stentata (figg. 7, 154), emissione di elevate quantità di resina e trasparenza della chioma (figg. 8, 153) fino al totale disseccamento. Si verifica maggiormente sui cedri posti in terreni asfittici e climi troppo rigidi, su abeti con sesti d’impianto troppo ravvicinati o su pini posti in areali a loro estranei.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: condizioni pedoclimati- che non idonee alla crescita della pianta.

PREVENZIONE E LOTTA: scelta di piante idonee all’areale di messa a dimora.

DISSECCAMENTO DEI GERMOGLI DELL’ABETE ROSSO

PIANTE OSPITI: pini, abeti.

AGENTE EZIOLOGICO: Brunchorstia pinea, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta in inverno con arrossa- mento della parte prossimale degli aghi di un anno con conseguen- te disseccamento della branca (figg. 1, 2). Nella primavera successi- va, sul legno colpito dal fungo, compariranno delle strutture sferi-

che nere di 1-2 mm di diametro, da cui usciranno dei cirri formati
da una sostanza vischiosa di un colore chiaro-rosato. La malattia compare nella parte più bassa della chioma, per estendersi verso le altre parti della pianta attaccando i nuovi getti. Il danno consiste in un deperimento progressivo della pianta causato dall’esaurimento delle riserve energetiche.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: inverni lunghi e freddi, persistenza di umidità nell’ambiente.

PREVENZIONE E LOTTA: scelta delle specie resistenti, evitare l’utiliz- zo di specie che mal sopportano il freddo quali pino domestico nel nord Italia. In caso di presenza dell’agente si consiglia la potatura delle parti infette.

DISSECCAMENTO FOGLIARE E DEI RAMETTI

PIANTE OSPITI: cipresso, thuja, Camaeciparis, Cryptomeria.

AGENTE EZIOLOGICO: Pestalotiopsis funerea, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con arrossamento delle branche vicino al suolo che, successivamente, disseccano (figg. 85,

175, 185, 186, 469). Il fungo si diffonde al resto delle branche e nei
casi gravi può portare alla morte delle piante stesse. Sulle branche at- taccate compaiono, sotto lo strato corticale, delle piccole pustole di colore bruno o rossastro dalle quali fuoriescono in condizioni di umi- dità elevata dei cirri nerastri costituiti principalmente dai conidi del fungo. Questi verranno dispersi sulla pianta e tra le vicine attraverso l’azione dell’acqua e del vento. L’agente passa la stagione invernale come spore resistenti che daranno origine alle infezioni primarie in primavera. L’epoca di comparsa degli arrossamenti è l’inverno e l’inizio primavera, mentre l’attacco avviene in autunno. Il danno consiste in un deperimento settoriale (figg. 176, 187, 188) o generale della pianta.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: stress generale della pianta, danni da freddo, umidità elevata.

PREVENZIONE E LOTTA: scelta delle specie resistenti e loro ibridi. Fa- vorire gli arieggiamenti della chioma, evitare potature drastiche, irri- gazioni alla chioma e concimazioni azotate eccessive che favorirebbe- ro il vigore a scapito della resistenza. In caso di presenza dell’agente si consiglia la potatura delle parti infette e un trattamento con fungicidi.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144.

ERINOSI DEL TIGLIO

PIANTE OSPITI: tiglio.

AGENTE EZIOLOGICO: Phytoptus leiosoma – Aracnidi, Acari, Eriofidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’acaro eriofide in questione compie un danno che è maggiormente visibile sulla pagina inferiore rispetto alla superiore, consistente in una ipertrofia dei peli, manifestata in mac- chie di pelose, inizialmente bianche e successivamente feltrose color

ocra (figg. 463, 464). Il danno è principalmente di tipo estetico.

PREVENZIONE E LOTTA: non sono previsti interventi di difesa.

ERIOFIDE DEGLI ANGOLI

PIANTE OSPITI: carpino bianco.

AGENTE EZIOLOGICO: Eriophyes inangulis - Aracnidi, Acari, Eriofidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’acaro, attraverso le punture trofi- che, causa delle piccole e caratteristiche galle a forma di piccola mandorla nell’angolo che si forma tra la nervatura centrale e quella laterale della foglia di carpino (fig. 103).

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta non è attuata, l’acaro non provoca danni rilevanti.

ERIOFIDE DELL’ACERO CAMPESTRE

PIANTE OSPITI: acero.

AGENTE EZIOLOGICO: Aceria macrochelus - Aracnidi, Acari, Eriofidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questo eriofide produce galle di for- ma rotondeggiante, visibili sulla pagina superiore in corrisponden- za delle nervature (fig. 16).

PREVENZIONE E LOTTA: non viene attuata la lotta contro questi acari.

ERIOFIDE DELL’ACERO DI MONTE

PIANTE OSPITI: acero.

AGENTE: Aceria macrorhynchus – Aracnidi, Acari, Eriofidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questi eriofidi determinano sulla pa- gina superiore delle foglie delle galle a borsa, di forma irregolare e di colore dal verde al rossastro, in corrispondenza delle quali sulla pagina inferiore è possibile osservare un’apertura (ostiolo) chiusa da un fitto intreccio di peli (figg. 17, 18, 19).

PREVENZIONE E LOTTA: non viene attuata la lotta contro questi acari.

ERIOFIDE DEL LECCIO

PIANTE OSPITI: leccio.

AGENTE EZIOLOGICO: Eriophyes ilicis – Aracnidi, Acari, Eriofidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questo eriofide, specifico del leccio, si manifesta con delle bollosità convesse sulla pagina superiore (fig.

409), a cui corrisponde una fitta peluria color ocra nella pagina in-
feriore (fig. 410) che serve da riparo ai vari stadi dell’eriofide.

PREVENZIONE E LOTTA: solitamente non è giustificata la lotta.

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ERIOFIDI DEL NOCE

PIANTE OSPITI: noce.

AGENTE EZIOLOGICO: Eriophyes tristriatus e Eriophyes erineus – Aracnidi, Acari, Eriofidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: sono eriofidi vermiformi che vivono a spese delle foglie del noce sulle quali provocano delle bollosità. Erio- phyes tristriatus provoca la formazione di alcune galle sporgenti, sia sulla pagina inferiore sia sulla pagina superiore, che tendono a localiz- zarsi a ridosso delle nervature, dapprima di colore giallo e successiva- mente tendenti all’arancione-rossastro (fig. 309). In casi di attacchi massicci la foglia tende a deformarsi e successivamente necrotizza. Eriophyes erineus porta alla formazione di bollosità con la parte con- vessa visibile sulla pagina superiore, di colore verde chiaro, poi giallo e infine necrotica, alla quale corrisponde nella pagina inferiore una ipertrofia dei peli, dapprima di colore bianco e successivamente ten- denti all’ocra-brunastro (figg. 306, 307, 308). Anche in questo caso, come conseguenza di forti attacchi, la lamina tende a deformarsi.

PREVENZIONE E LOTTA: questi acari sono poco frequenti e non commettono un danno rilevante, di conseguenza è preferibile non trattare. In caso lo si ritenesse necessario l’intervento è da effet- tuarsi all’apertura delle gemme contro le femmine svernanti.

ERIOFIDE DELL’OLMO

PIANTE OSPITI: olmo.

AGENTE EZIOLOGICO: Aceria ulmicola – Aracnidi, Acari, Eriofidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’acaro eriofide provoca numerose galle molto piccole, di colore verde chiaro, molto evidenti sulla pa- gina superiore (figg. 328, 329).

PREVENZIONE E LOTTA: non è attuata la lotta contro questi acari perché sono rari e non provocano danni alla pianta.

ERIOFIDE DEL TIGLIO

PIANTE OSPITI: tiglio.

AGENTE EZIOLOGICO: Eriophyes tiliae – Aracnidi, Acari, Eriofidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questo acaro eriofide provoca delle galle a forma di cornetto dapprima verdi e poi rosse sulla pagina superiore delle foglie del tiglio (fig. 462). Il danno provocato è solo di natura estetica.

PREVENZIONE E LOTTA: non sono previsti interventi di difesa.

FILLOSSERA DELLA QUERCIA

PIANTE OSPITI: querce.

AGENTE EZIOLOGICO: Phylloxera quercus - Insetti, Rincoti, Fillos- seridi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: il danno è visibile sotto forma di aree giallastre che tendono a necrotizzare velocemente e di aree bruna- stre (figg. 411, 412, 413). Le foglie colpite tendono a disseccare e possono risultare bucherellate. In alcuni casi si assiste ad un ripie- gamento del lembo fogliare verso il basso e la necrosi può interes- sare aree più estese della foglia. L’insetto (fig. 413) attacca anche il germoglio facendolo atrofizzare. Nel caso di attacchi massicci la pianta può risultare completamente defogliata.

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta viene solitamente attuata in prima- vera al germogliamento delle piante utilizzando aficidi specifici. Sono consigliati anche trattamenti con gli oli bianchi attivati, effet- tuati a fine inverno contro le forme svernanti.

FITOFARMACI: tab. “afidi delle piante ornamentali”, pag. 128; tab. “Insetticidi a base di olio minerale autorizzati sulle piante ornamen-

tali”, pag. 150; tab. “Insetticidi piretroidi autorizzati sulle piante or- namentali”, pag. 155.

FUMAGGINE

PIANTE OSPITI: quasi tutte le specie arboree ed erbacee.

AGENTE EZIOLOGICO: sono coinvolti diversi funghi appartenenti agli Ascomiceti e ai funghi mitosporici quali Capnodium spp., Pleo- sphaeria spp., Ceratocarpia spp., Cladosporium spp., Alternaria spp. e Aureobasidium spp.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: il sintomo principale dal quale prende il nome la malattia consiste nello sviluppo di funghi sulla superficie delle foglie, i quali danno un aspetto fuligginoso alla stessa (figg. 37,

38, 41, 77, 78). Questo insieme di funghi si sviluppa su sostanze zuc- cherine (melata) presenti sulla superficie delle foglie, dovute all’atti- vità catabolica di diversi insetti fitofagi quali cocciniglie, afidi, psilli- di e aleurodidi. Il danno oltre che estetico è dovuto alla limitata fo- tosintesi della foglia colpita, la quale può ingiallire e cadere (fig. 42).

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: si avvantaggia della pre- senza di insetti fitofagi.

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta è indiretta, in quanto bisogna ri- durre la presenza degli insetti produttori di melata.

GALERUCELLA DELL’OLMO

PIANTE OSPITI: olmo.

AGENTE EZIOLOGICO: Galerucella luteola – Insetti, Coleotteri, Cri- somelidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: gli attacchi ripetuti dell’insetto (fig.

330) portano le piante in condizioni di essere colpite da parassiti di debolezza, quali gli scolitidi, che scavando caratteristiche gallerie sotto la corteccia sono vettori di un fungo agente di una malattia crittogamica, la Grafiosi, causata dal Graphius ulmi, mortale per la pianta colpita. Gli adulti ibernanti lasciano i loro ricoveri nei primi giorni di maggio e cominciano a nutrirsi sulle foglie con classiche bucherellature (figg. 331, 332, 333), successivamente le larve nera- stre rodono completamente le foglie rispettando solo le nervature. Queste larve impupate nelle anfrattuosità della corteccia si trasfor- mano in adulti dando origine a una seconda generazione che si protrae per tutto settembre.

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta risulta particolarmente importante per evitare che le piante vadano in condizioni di stress. Si effettua con principi attivi che agiscono per contatto e ingestione ma anche attraverso trattamenti endoterapici.

FITOFARMACI: tab. “Insetticidi piretroidi autorizzati sulle piante or- namentali”, pag. 155; tab. “Insetticidi per iniezione al tronco (endo- terapia)”, pag. 154

GIALLUME DEL BAGOLARO

PIANTE OSPITI: bagolaro.

AGENTE EZIOLOGICO: fisiopatia dovuta a squilibri idrici.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questa fisiopatia si manifesta con la presenza di un ingiallimento a scacchiera delle zone internervali delle foglie (figg. 60, 61). In certi casi il giallume si presenta con una quasi completa decolorazione della foglia (figg. 62, 63) che dissecca e cade al suolo precocemente. L’epoca di comparsa dei sintomi è l’estate. Il danno fisiologico è limitato e riguarda la defogliazione parziale della chioma, mentre quello estetico è dovuto alla variega- tura dell’apparato fogliare.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: estati secche in seguito a primavere piovose, carenze idriche e minerali, compattamento del suolo (frequente nelle aree urbane).

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PREVENZIONE E LOTTA: evitare di compattare il terreno o di stres- sare la pianta con potature eccessive.

GIALLUME DEL FRASSINO

PIANTE OSPITI: frassino.

AGENTE EZIOLOGICO: fitoplasmi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta con la pre- senza di aree decolorate e clorotiche sulle foglie mature (fig. 216), mentre i nuovi germogli mostrano una crescita irregolare. In segui- to a forti infezioni le piante giovani possono mostrare sintomi di dieback e morire. L’epoca di comparsa dei sintomi coincide con la ripresa vegetativa e si protrae fino a tutto il periodo estivo.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: vicinanza con altri fras- sini infetti, presenza dei possibili insetti vettori.

PREVENZIONE E LOTTA: non esistono metodi per il controllo di questi fitoplasmi, si consiglia comunque di rimuovere e distruggere le branche colpite.

IFANTRIA AMERICANA O BRUCO AMERICANO

PIANTE OSPITI: gelso, acero negundo e altre latifoglie.

AGENTE EZIOLOGICO: Hyphantria cunea – Insetti, Lepidotteri, Arctiidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questo lepidottero, importato dagli Stati Uniti, risulta essere largamente polifago e un grande defoglia- tore, in particolare nella seconda generazione. Le larve della prima generazione, dapprima gregarie, si nutrono delle foglie provocando

erosioni a carico del mesofillo che ancora non denotano la gravità
dell’attacco (figg. 21, 22). Successivamente le larve mature si incri- salidano dentro cartocci di foglie disseccate sulla pianta (fig. 20), dando luogo in agosto a una seconda generazione la cui defoglia- zione diventa particolarmente evidente per la presenza delle tele sericee che rivestono completamente la vegetazione.

PREVENZIONE E LOTTA: risulta indispensabile il trattamento, da ef- fettuarsi all’inizio della seconda generazione, nella prima decade di agosto, al superamento della soglia del 25% di foglie colpite con l’utilizzo di Bacillus thuringiensis varietà kurstaki.

FITOFARMACI: tab. “Insetticidi a base di Bacillus thuringiensis var. kurstaki autorizzati sulle piante ornamentali”, pag. 147.

IMPALLINATURA

PIANTE OSPITI: rosacee.

AGENTE EZIOLOGICO: Coryneum beijerinckii, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta sulle foglie con la presenza di macchioline tondeggianti caratterizzate da un alone clorotico che vira al rosso (fig. 351). Il tessuto situato al cen- tro della macchiolina dissecca e si distacca lasciando la foglia per-

forata, che nel complesso sembra essere stata investita da una rosa
di pallini di fucile (figg. 157, 158, 350). Il fungo attacca e provoca lesioni anche agli organi legnosi e sui frutti, sui quali vi saranno emissioni gommose. L’epoca di comparsa dei sintomi è la primavera avanzata e si protrae fino al periodo estivo. In inverno il fungo sverna nelle gemme e sulle lesioni corticali. Il danno è dovuto alla riduzione della fotosintesi della pianta, alla perdita dei frutti e so- prattutto come effetto estetico.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: temperature miti e clima caldo-umido.

PREVENZIONE E LOTTA: asportazione degli organi colpiti e rimozio- ne delle foglie cadute al suolo. Esistono fungicidi da utilizzare a scopo preventivo.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144.

LEGATURE

SINTOMI: si manifesta con la presenza di lesioni sul tessuto corticale ci- catrizzate totalmente o solo parzialmente (fig. 492). Queste sono dovu- te all’azione di corde o cinghie usate per la sistemazione di branche o per il loro ancoraggio (fig. 491), senza tenere in considerazione l’accre- scimento in diametro di questi organi (fig. 493). La crescita anulare del fusto o della branca in corrispondenza al punto di legatura risulta strozzata comportando modificazioni al cambio e al legno sottostante e la loro perdita di funzionalità (fig. 494). Nel lungo periodo si possono verificare disseccamenti delle parti distali dell’organo interessato, lesio- ni che favoriscono l’ingresso di patogeni secondari e fratture.

PREVENZIONE: utilizzare protezioni e materiali che tengano in con- siderazione la struttura e lo sviluppo della pianta.

LESIONI CORTICALI CAUSATE DA VEICOLI E MACCHINE OPERATRICI

SINTOMI: si manifestano con la rottura dei tessuti corticali che ri- sultano sfibrati e tranciati e ciò determina la creazione di vie d’ac- cesso a patogeni secondari. Il danno fisiologico dipende dall’entità della lesione e dall’età della pianta (figg. 495, 496).

PREVENZIONE: evitare di causare ferite. Qualora si verifichino acci- dentalmente occorre regolarizzarle, rimuovere la corteccia distaccata dal cambio e trattare con prodotti fungicidi ad ampio spettro. Questi accorgimenti valgono anche quando si utilizzano decespugliatori vici- no al colletto delle piante: per ridurre questo tipo di danni è utile posi- zionare opportune protezioni attorno al colletto delle giovani piante.

LIMANTRIA O BOMBICE DISPARI

PIANTE OSPITI: colpisce conifere di tipo arboreo e arbustivo. AGENTE EZIOLOGICO: Lymantria dispar – Insetti, Lepidotteri, Li- mantridi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: nell’unica generazione dell’anno, le larve di questo insetto defogliano totalmente le piante colpite con attacchi che possono interessare ampie superfici. In genere il dan- no che ne risulta è di natura estetica, tuttavia le larve possiedono peli urticanti che possono creare problemi all’uomo e agli animali. È possibile osservare sui tronchi delle piante le ovature, coperte da un feltro compatto color ocra, nel quale svernano le uova (fig. 104).

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta si effettua per ridurre la pericolosi- tà dell’insetto, dovuta alla sua azione urticante, attraverso l’impie- go di prodotti larvicidi o biologici come il Bacillus thuringiensis. FITOFARMACI: tab. “Insetticidi a base di Bacillus thuringiensis var. kurstaki autorizzati sulle piante ornamentali”, pag. 147.

LITOCOLLETE DEL PLATANO

PIANTE OSPITI: platano.

AGENTE EZIOLOGICO: Litocollethys platani – Insetti, Lepidotteri, Gracillaridi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’adulto di questo insetto depone le uova in prossimità della nervatura centrale. La larva, nutrendosi a carico del mesofillo, forma delle mine caratteristiche picchettate che assumono una colorazione brunastra e si estendono per 2-3 cm (figg. 377 e 378). Una sola generazione all’anno con sverna- mento delle crisalidi all’interno delle foglie cadute al suolo.

PREVENZIONE E LOTTA: solitamente la lotta contro questi lepidot- teri non viene attuata.

MACULATURE FOGLIARI

PIANTE OSPITI: latifoglie.

AGENTE EZIOLOGICO: agenti fungini diversi appartenenti ai generi

Ascochyta, Phyllosticta, Cercospora.

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SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: micopatia che si manifesta sulle fo- glie con macchie tondeggianti irregolari di colore bruno o grigio dovute alla crescita del patogeno fungino all’interno dei tessuti fo- gliari (figg. 43, 44, 319). Queste macchie possono confluire assieme formando estese necrosi che con il tempo si lacerano causando il deperimento di ampie aree della foglia. L’epoca di comparsa dei sintomi è la primavera avanzata. Il fungo crescendo forma i picnidi all’interno dei quali differenzia i conidi, che gli consentono di dif- fondersi su altre foglie. Il danno alla pianta è dovuto all’ingialli- mento e perdita delle foglie e alle volte alla necrosi dei rami.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: il patogeno si avvantaggia di temperature elevate, ristagni di umidità e scarso ricircolo d’aria. PREVENZIONE E LOTTA: la prevenzione si effettua attraverso l’elimina- zione delle foglie cadute durante il periodo autunnale. Si sconsigliano le bagnature fogliari, mentre si incoraggia una potatura di rimonda

per arieggiare la chioma e l’asportazione dei residui infetti. Esistono
fungicidi da utilizzare come prevenzione e cura dell’infezione. FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144.

MACULATURE FOGLIARI SU ARAUCARIA

AGENTE EZIOLOGICO: Stictis araucarie, fungo Ascomicete.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta con aree ne- crotiche fogliari di tipo irregolare, di colore bruno scuro, presenti ai margini o in corrispondenza delle nervature delle foglie stesse (fig.

51). La crescita del fungo porta al totale disseccamento delle foglie colpite e alla necrosi dei rametti, nei casi più gravi (fig. 52). I primi sintomi compaiono in primavera, in corrispondenza delle condizioni ideali di sviluppo dell’agente patogeno. Le infezioni sono più nume- rose se l’inverno antecedente era stato caratterizzato da temperatu- re rigide che provocano lesioni da gelo, favorendo di conseguenza la penetrazione del fungo. Il danno consiste in un disseccamento delle foglie e una riduzione della fotosintesi da parte della pianta.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: periodi primaverili cal- do-umidi, che fanno seguito a inverni rigidi.

PREVENZIONE E LOTTA: esistono prodotti chimici da utilizzare per prevenire le infezioni o la loro diffusione. Si consiglia comunque la rimonda del secco e l’asportazione dei rami colpiti.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144

MACULATURE FOGLIARI SU BAGOLARO

AGENTE EZIOLOGICO: Phyllosticta celtidis, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con la presenza sulla su- perficie della foglia di macchie irregolari (fig. 65). La crescita del fun- go determina la necrosi e il disseccamento del tessuto all’interno del- la macchia (fig. 64). L’epoca di comparsa dei sintomi corrisponde al

periodo primaverile. Il danno è sempre limitato ed è dovuto alla ca-
duta anticipata delle foglie. L’agente si conserva sotto forma di coni- di differenziati in strutture scure (picnidi) formate sui tessuti colpiti. CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: le condizioni sono iden- tiche a quelle citate nella parte generale “Maculature fogliari”. PREVENZIONE E LOTTA: le medesime indicate nella sezione genera- le “Maculature fogliari”.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144.

MACULATURE FOGLIARI SU CAMELIA

AGENTE EZIOLOGICO: Phyllosticta camelliae, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con la presenza sulla su- perficie della foglia di macchie regolari brune contornate da un alone

nero (fig. 89). La crescita del fungo determina l’ingiallimento e il dis- seccamento della foglia (fig. 90). L’epoca di comparsa dei sintomi cor- risponde al periodo primaverile. Il danno estetico è elevato perché ri- duce la compattezza della chioma, mentre fisiologicamente avremo una riduzione della fotosintesi. L’agente si conserva sotto forma di co- nidi differenziati in strutture scure (picnidi) formate sui tessuti colpiti.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: le condizioni sono iden- tiche a quelle citate nella parte generale “Maculature fogliari”. PREVENZIONE E LOTTA: le medesime indicate nella sezione genera- le “Maculature fogliari”.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144.

MACULATURE FOGLIARI SU GELSO

AGENTE EZIOLOGICO: Mycosphaerella morifolia, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con la presenza sulla su- perficie della foglia di macchie tondeggianti di colore scuro (fig.

225). La crescita del fungo determina la necrosi e il disseccamento
del tessuto all’interno della macchia che confluendo con il tessuto disseccato di macchie vicine provoca una lesione del lembo foglia- re. Alle volte provoca lesioni a livello dei rametti. L’epoca di com- parsa dei sintomi corrisponde al periodo primaverile. Il danno è sempre limitato ed è dovuto alla caduta anticipata delle foglie. L’agente si conserva sotto forma di conidi differenziati in strutture agamiche (acervuli) formate sui tessuti colpiti durante la stagione vegetativa, mentre in inverno si conserva come ascospore sulle fo- glie cadute o come micelio nei rametti colpiti.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: le condizioni sono iden- tiche a quelle citate nella parte generale “Maculature fogliari”. PREVENZIONE E LOTTA: le medesime indicate nella sezione genera- le “Maculature fogliari”.

MACULATURE FOGLIARI SU LIRIODENDRO

AGENTE EZIOLOGICO: Gloeosporium liriodendri, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con la presenza sul lem- bo fogliare di tacche circolari necrotiche brune (fig. 266). La necrosi dei tessuti aumenta e la foglia inizia a ingiallire per poi disseccare nel breve periodo (fig. 265). Al centro della necrosi, il fungo diffe-

renzia le strutture agamiche per la riproduzione e diffusione nel-
l’ambiente dei conidi. L’epoca di comparsa dei sintomi è in primave- ra avanzata e il danno consiste in un grave ingiallimento della chioma interessata dal fungo e conseguente defogliazione. CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: si avvantaggia da anda- menti primaverili piovosi e piante in condizioni di stress. PREVENZIONE E LOTTA: la malattia si manifesta principalmente in piante stressate, quindi è consigliabile rispettare le esigenze della pianta (non tollera terreno pesante e calcareo); inoltre come pre- venzione è consigliabile la pratica di allontanare le foglie cadute nel
periodo autunnale per ridurre il quantitativo d’inoculo nella prima-
vera successiva. Esistono prodotti chimici da utilizzare in fase pre- ventiva quando le piante non hanno ancora emesso le foglie, e sul- le stesse alla comparsa dei primi sintomi della malattia. FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144.

MACULATURE FOGLIARI SU MAGNOLIA

AGENTE EZIOLOGICO: Cercospora magnoliae, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta con la presen- za sulla superficie della foglia di macchie bruno-grigie irregolari (fig.

269). La crescita del fungo determina la confluenza delle diverse
macchie, le quali provocano necrosi e lacerazioni del tessuto all’in-

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terno della macchia (fig. 270). Al centro delle necrosi il fungo diffe- renzia le strutture riproduttive agamiche che producono conidi che diffonderanno il patogeno nell’ambiente. L’epoca di comparsa dei sintomi corrisponde al periodo primaverile, inizio estate. Il danno è elevato ed è dovuto alla caduta anticipata delle foglie che lascia la pianta in condizioni di sofferenza fisiologica elevata. Il danno esteti- co è notevole data la trasparenza della chioma delle piante colpite.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: si avvantaggia da anda- menti primaverili e inizio estivi piovosi.

PREVENZIONE E LOTTA: come prevenzione è utile allontanare le foglie cadute per ridurre il quantitativo d’inoculo, inoltre si possono utilizzare dei prodotti chimici a scopo preventivo durante la ripresa vegetativa. FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu-

re ornamentali”, pag. 144.

MACULATURE FOGLIARI SU ORTENSIA

AGENTE EZIOLOGICO: il fungo responsabile della maculatura è Phyllosticta hydrangeae, caratterizzato da conidi unicellulari allun- gati prodotti all’interno di picnidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: i sintomi (figg. 341, 342) sono gli stessi descritti nella parte generale mentre l’entità dei danni è sem- pre in forma ridotta, dato che nella maggior parte dei casi la malat- tia interessa porzioni minime della chioma.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: le condizioni sono iden- tiche a quelle citate nella parte generale “Maculature fogliari”. PREVENZIONE E LOTTA: le medesime indicate nella sezione genera- le “Maculature fogliari”.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144.

MACULATURE FOGLIARI SU PAULONIA

AGENTE EZIOLOGICO: Phyllosticta paulowniae e Ascochyta pau- lowniae, funghi Ascomiceti.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: i sintomi saranno diversi a seconda dell’agente causale e consistono nella presenza di tacche fogliari rotondeggianti sulla foglia (causate da Ascochyta paulowniae) o nel disseccamento del lembo fogliare (causato da Phyllosticta pau- lowniae) (figg. 347, 348). Questi funghi causano entrambi una de- fogliazione anticipata e l’epoca di comparsa dei sintomi coincide con il periodo primaverile.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: le condizioni sono iden- tiche a quelle citate nella parte generale “Maculature fogliari”. PREVENZIONE E LOTTA: le medesime indicate nella sezione genera- le “Maculature fogliari”.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144.

MACULATURE FOGLIARI SU QUERCIA

AGENTE EZIOLOGICO: Mycosphaerella maculiformi, fungo Ascomi- cete.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con la presenza sulla superfi- cie della foglia di macchie tondeggianti di colore bruno (figg. 395, 396). La crescita del fungo determina la necrosi e il disseccamento del tessuto fogliare e la caduta precoce delle foglie colpite. L’epoca di comparsa dei sintomi corrisponde al periodo primaverile. Il danno è sempre limitato ed è dovuto alla caduta anticipata delle foglie. L’agente si conserva sot- to forma di conidi differenziati in strutture agamiche (acervuli) formate sui tessuti colpiti durante la stagione vegetativa, mentre in inverno co- me ascospore sulle foglie cadute oppure micelio nei rametti colpiti.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: le condizioni sono iden- tiche a quelle citate nella parte generale “Maculature fogliari”.

PREVENZIONE E LOTTA: la malattia non è dannosa per la pianta in quanto non interessa completamente la chioma, comunque si pos- sono adottare le condizioni di prevenzione e cura descritte nella se- zione generale “Maculature fogliari”.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144.

MAL DELL’INCHIOSTRO DEL CASTAGNO

PIANTE OSPITI: castagno, noce.

AGENTE EZIOLOGICO: Phytophthora cambivora, fungo Oomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’infezione si manifesta con la comparsa di necrosi del tessuto corticale a livello del colletto, dei giovani polloni e delle radici, inoltre si notano delle emissioni di essudati scuri che ema- nano odore di fermentato (fig. 143). La crescita del patogeno determi-

na una perdita di funzionalità dell’apparato vascolare con un conse-
guente ingiallimento della chioma e una caduta prematura delle foglie. Il danno è dovuto al disseccamento progressivo delle branche, fino alla totale morte della pianta. L’agente si conserva nei tessuti interessati dalle infezioni e si diffonde tramite zoospore nel periodo primaverile. CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: terreni argillosi e asfitti-
ci, presenza di umidità elevata.

PREVENZIONE E LOTTA: utilizzo di piante resistenti, evitare i ristagni idrici. In presenza della malattia eliminare le parti colpite, le piante e le relative ceppaie. Compatibilmente con l’uso dell’area, lasciare scoperte le buche dove si trovava la pianta infetta, in modo da provocare la de- vitalizzazione delle strutture del patogeno a opera delle intemperie.

MARCIUME DEL COLLETTO E DELLE RADICI

PIANTE OSPITI: latifoglie e conifere.

AGENTE EZIOLOGICO: funghi appartenenti al genere Phytophthora. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: i funghi appartenenti al genere Phy- tophthora sono polifagi e attaccano i loro ospiti nella zona del col- letto e delle radici (fig. 315). L’infezione determina una depressione visibile della corteccia e un cambiamento di colore della zona colpi-

ta, mentre il legno sottostante marcisce compromettendo la vitalità
della pianta (figg. 54, 314). I sintomi a carico della chioma sono aspecifici: clorosi fogliare, chioma trasparente e vegetazione sten- tata. Il danno consiste in un parziale o totale disseccamento della pianta (fig. 53). Il fungo si conserva e si diffonde attraverso spore durevoli o come micelio nelle aree infette.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: stato fisiologico della pianta compromesso, presenza di lesioni alla base del tronco o sul- le radici, asfissia radicale e ristagno idrico.

PREVENZIONE E LOTTA: evitare le condizioni che favoriscono l’in- sorgenza della malattia come ristagni idrici o compattamento del suolo (zone a elevato passaggio di mezzi), evitare la piantumazione in aree dove è stata riscontrata la presenza di marciume. Nel caso di piante compromesse dalla malattia si possono effettuare delle operazioni di eliminazione degli strati di corteccia più esterni del colletto colpito al fine di asciugare i tessuti e renderli meno adatti alla crescita del patogeno. I tessuti legnosi scoperti possono essere trattati con opportuni prodotti chimici. Nel caso di piante grave- mente compromesse o già morte, anche allo scopo di evitare la dif- fusione della malattia alle piante contigue, è consigliabile asportare completamente la pianta infetta, rimuovere la ceppaia e l’apparato radicale annesso, lasciare aperta la buca per diversi mesi per facili- tare la devitalizzazione dei propaguli del fungo rimasti nel terreno. Allo stesso scopo è possibile trattare le buche da cui sono state estratte le piante infette con prodotti chimici.

FITOFARMACI: tab. “Marciume del colletto e delle radici (fitoftora)

delle piante ornamentali”, pag. 157.

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MARCIUME RADICALE FIBROSO

PIANTE OSPITI: latifoglie e raramente conifere.

AGENTE EZIOLOGICO: funghi Basidiomiceti appartenenti al genere Armillaria; il più diffuso nei nostri ambienti è Armillaria mellea. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: i sintomi riscontrabili non sono imme- diatamente visibili al momento dell’infezione, ma quando il processo di patogenesi è avanzato sono costituiti dalla presenza di placche di

micelio bianco-crema nella zona sottocorticale del colletto. Vi è anche
la presenza di strutture scure simili a radici, dette rizomorfe, che il fungo usa soprattutto per colonizzare le piante adiacenti (fig. 430). Le chiome delle piante mostrano sintomi aspecifici durante la stagione vegetativa, quali microfillia, trasparenza e vegetazione stentata (figg.
212, 267, 268, 277, 316, 317, 339, 340, 436, 437). Durante i mesi au- tunnali, alla base del tronco delle piante si possono ritrovare i corpi fruttiferi dei funghi chiamati comunemente “chiodini” o “famigliole buone” (figg. 428, 429). La diffusione del Basidiomicete avviene sia at- traverso le basidiospore, prodotte dai carpofori, sia a opera del micelio e delle rizomorfe. Il fungo può sopravvivere nel terreno per parecchio tempo in stato saprofitario, per poi diventare patogeno nel momento di suscettibilità della pianta. Il danno consiste nella lesione del legno dell’apparato radicale e del colletto della pianta, il quale riduce la pro- pria efficienza nel trasporto della linfa (marciume radicale) limitando così il vigore vegetativo della pianta. Con il passare degli anni la vege- tazione della pianta si riduce sempre più e la morte può sopraggiun- gere quando l’intero apparato radicale non è più funzionale. Le radici colonizzate dal patogeno possono perdere consistenza, il legno divie- ne fibroso e viene meno la sua funzione meccanica (carie del legno) (figg. 215, 452, 453). In piante di notevoli dimensioni si può verificare il fenomeno detto “colpo apoplettico”, con il completo disseccamento della chioma in poche settimane o lo schianto nei casi di forte vento (figg. 213, 214, 431, 450) o terreno in pendenza anche con ridotte sol- lecitazioni esterne. Questa malattia è quindi pericolosa anche dal pun- to di vista della sicurezza di persone o immobili.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: stato fisiologico della pianta compromesso, presenza di lesioni alla base del tronco o sul- le radici, asfissia radicale e ristagno idrico.

PREVENZIONE E LOTTA: favorire lo sviluppo della pianta, evitare le condizioni di stress che, rallentando le naturali risposte di difesa dell’ospite, favoriscono l’insorgenza della malattia. Situazioni comu- ni che devono essere evitate o controllate: ristagni idrici, compatta- mento del suolo (zone a elevato passaggio di mezzi), defogliazioni ripetute, potature eccessive. Nel caso di piante compromesse dalla malattia conviene asportarle completamente e cercare di rimuovere la ceppaia e l’apparato radicale; compatibilmente con l’uso dell’area è utile lasciare scoperte le buche per facilitare la devitalizzazione del patogeno. È molto importante evitare la piantumazione su terreni dove è stata riscontrata la presenza di marciume radicale fibroso.

MARCIUME RADICALE LANOSO

PIANTE OSPITI: latifoglie ornamentali e forestali.

AGENTE EZIOLOGICO: Rosellinia necatrix, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: i sintomi riscontrabili esteriormente sulle piante non sono immediatamente visibili nelle prime fasi dell’in- fezione. Solo quando il processo di patogenesi è in fase avanzata è possibile rilevare la presenza di radici necrotiche, caratterizzate dalla

facilità di rimozione degli strati corticali più esterni (fig. 172). Attorno
alle radici è facile notare la presenza di una rete di rizomorfe e mice- lio del fungo che danno l’aspetto lanoso alla radice stessa. Il fungo, nel corso del tempo, produce strutture di resistenza, dette sclerozi, che userà per mantenersi vitale durante le stagioni avverse. L’epoca di comparsa dei sintomi corrisponde ai periodi di maggior piovosità. I
sintomi sono prevalentemente aspecifici come microfillia, trasparen- za della chioma e vegetazione stentata. Il danno consiste nella lesio- ne dei tessuti dell’apparato radicale e successivo depauperamento e deperimento della pianta. Il fungo si conserva e si diffonde ad altre piante contigue attraverso la formazione di rizomorfe.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: stato fisiologico della pianta compromesso, presenza di lesioni alla base del tronco o sul- le radici, asfissia radicale e ristagno idrico.

PREVENZIONE E LOTTA: evitare le condizioni che favoriscono l’in- sorgenza della malattia come ristagni idrici o compattamento del suolo (zone a elevato passaggio di mezzi), evitare la piantumazione in zone dove è stata riscontrata la presenza di marciume radicale lanoso (dove possibile aerare la buca per parecchi mesi e aggiunge- re terriccio nuovo). Nel caso di piante compromesse dalla malattia conviene asportarle completamente e cercare di rimuovere la cep- paia e l’apparato radicale annesso. Si possono effettuare fumiga- zioni al terreno prima della messa a dimora di nuove piante con lo scopo di devitalizzare le strutture di contagio del fungo.

FITOFARMACI: tab. “Fumigazione del terreno in assenza di coltura”, pag. 138.

METCALFA

PIANTE OSPITI: acero, carpino, tiglio, latifoglie erbacee, arbustive e arboree.

AGENTE EZIOLOGICO: Metcalfa pruinosa – Insetti, Rincoti, Flatidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’insetto (figg. 177, 222, 249, 105,

106) è altamente polifago. Compie una generazione all’anno, la sua presenza si evidenzia dalle caratteristiche secrezioni cerose di aspetto cotonoso (figg. 23, 66, 81, 235, 248, 334, 349) che insieme all’abbondante melata prodotta (fig. 24) e alle punture trofiche rendono la vegetazione asfittica facendo deperire la pianta soprat- tutto nelle parti distali e poco lignificate.

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta deve essere effettuata in primavera contro gli stadi giovanili, non ancora in grado di proteggersi rapi- damente con l’emissione di melata e secrezioni cerose. Sono effet- tuati degli abbondanti lavaggi con acqua, ed eventuale aggiunta di bagnanti detergenti o nitrato potassico, per pulire la pianta dalla melata e dalle secrezioni cerose; successivamente sono effettuati trattamenti con l’impiego di piretroidi.

FITOFARMACI: tab. “Insetticidi piretroidi autorizzati sulle piante or- namentali”, pag. 155.

MINATORE FOGLIARE DEL BAGOLARO

PIANTE OSPITI: bagolaro.

AGENTE EZIOLOGICO: Agromyza trebinjensis – Insetti, Ditteri, Agromizidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: le larve del dittero producono lunghe mine (figg. 67, 68), in particolare sulle foglie dei polloni basali o del- le piante da seme, più giovani e meno coriacee. Diverse mine posso- no interessare una sola foglia, che viene così praticamente distrutta. PREVENZIONE E LOTTA: la lotta non è attuata.

MINATORE FOGLIARE DELL’IPPOCASTANO

PIANTE OSPITI: ippocastano.

AGENTE EZIOLOGICO: Cameraria ohridella – Insetti, Lepidotteri, Gracillaridi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: nel mese di maggio le piccole farfalle depongono, in modo scalare, le uova nella pagina inferiore della fo- glia. Una volta schiuse fuoriescono le larve che si inseriscono nel mesofillo creando delle mine (figg. 236, 237) dovute all’attività tro-

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fica, dapprima circolari e successivamente sinuose, molto evidenti. La larva è visibile all’interno della mina osservando la foglia contro luce. Nel corso dell’estate si susseguono quattro generazioni che portano alla defogliazione totale dell’ippocastano.

PREVENZIONE E LOTTA: questo lepidottero sverna come crisalide nelle mine presenti nelle foglie cadute a terra, è quindi molto im- portante la rimozione delle foglie e la successiva eliminazione. Tut- tavia risulta essere importante il trattamento endoterapico con ca- denza biennale utilizzando prodotti registrati per tale applicazione.

FITOFARMACI: tab. “Insetticidi per iniezione al tronco (endotera- pia)”, pag. 154.

MINATRICE DELLE FOGLIE DELLA ROBINIA

PIANTE OSPITI: robinia.

AGENTE EZIOLOGICO: Parectopa robiniella – Insetti, Lepidotteri, Gracillaridi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: le larve di questo lepidottero si svilup- pano a spese del mesofillo con caratteristiche mine digitiformi (figg.

423, 433). In caso di forti attacchi causano la filloptosi della pianta. PREVENZIONE E LOTTA: si interviene solo dopo aver valutato la rea- le necessità. Le sostanze impiegate nella lotta sono di tipo chitino- inibitore.

FITOFARMACI: tab. “Insetticidi chitino-inibitori autorizzati sulle piante ornamentali”, pag. 151.

MONILIOSI

PIANTE OSPITI: tutte le rosacee.

AGENTE EZIOLOGICO: diverse specie di funghi afferenti genere

Monilia.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta principalmente sui frutti con la presenza di un feltro micelico grigio compatto oppure ocra a circoli dovuto alle strutture riproduttive del fungo (figg. 280, 281,

355). Il frutto colpito cade al suolo oppure rimane attaccato al ramo, disseccandosi, riducendo il proprio volume, tramutandosi in una “mummia” (fig. 286). Questo fungo attacca anche i giovani germogli e i fiori provocando cancri (lesioni) facilmente riconoscibili dall’im- brunimento e disseccamento dell’organo colpito che mantiene attac- cate le foglie (figg. 159, 352, 353, 354). Vicino alle lesioni si nota l’emissione di essudati gommosi. L’epoca di comparsa dei sintomi è la primavera, soprattutto nel periodo di fioritura. Il danno estetico è no- tevole. Per quanto riguarda la pianta, questa malattia riduce le riser- ve energetiche, ulteriormente depauperate per sviluppare nuovi getti al di sotto dei cancri. Il patogeno si conserva come micelio nelle le- sioni oppure come conidi sulle mummie o sui frutti caduti al suolo.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: temperature miti e umi- dità elevata in seguito a piogge.

PREVENZIONE E LOTTA: eliminazione delle parti colpite dal fungo, asportazione di mummie ed eliminazione di foglie e frutti caduti al suolo. È utile disinfettare i tagli dopo le potature, evitare d’irrigare soprachioma e mantenere una buona aerazione della stessa. Esisto- no prodotti chimici utilizzati a scopo preventivo, sulle infezioni in atto risulta più difficile contenere la malattia.

FITOFARMACI: tab. “Moniliosi su drupacee”, pag. 158.

MORIA DEL CARPINO BIANCO

PIANTE OSPITI: carpino bianco, non si può escludere il coinvolgi- mento di altre specie arboree.

INTRODUZIONE: il carpino bianco (Carpinus betulus) ha una vasta di- stribuzione nel nostro continente e in Italia è diffuso in tutte le regioni peninsulari. In Italia settentrionale cresce allo stato naturale in diverse tipologie forestali quali querco-carpineti, querceti e in altri consorzi

boschivi collinari e montani, ed è estremamente diffuso anche in am- bienti antropizzati. È presente in giardini e parchi storici e ha avuto un largo impiego nella costituzione di impianti decorativi poiché resiste bene alla siccità e agli interventi cesori. Anche oggi molte aree verdi, private e pubbliche, includono carpini; siepi di carpini valorizzano giar- dini piccoli e grandi e singoli alberi conferiscono tocchi singolari ad an- goli di verde urbano; filari di questa specie costeggiano nuove strade e piste ciclabili su tutto il territorio regionale. I carpini sono anche usati per il consolidamento e la riqualificazione di molti argini e terrapieni e il loro impiego è consigliato dai regolamenti edilizi di numerosi comu- ni. Negli ultimi 5 anni è stata segnalata la morte di numerosi esemplari di carpino su pressoché tutto il territorio lombardo e non solo.

AGENTE EZIOLOGICO: Anthostoma decipiens (forma conidica Cyto- spora decipiens) ed Endothiella sp., funghi Ascomiceti.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: sui tronchi e sulle branche principali dei carpini deperienti sono frequenti vistosi ammassi di tipo resinoso di colore rosso brillante, con dimensioni variabili da 2 a 10 mm, spesso riuniti in gruppi emergenti da più punti della medesima pianta (fig.

115). La consistenza di questi ammassi può variare da geliforme a re- sinosa in funzione dell’umidità. Il fungo che li produce differenzia strutture riproduttive asessuate localizzate nella corteccia e costituite da stromi fertili di forma irregolare e molto colorati (fig. 116), mentre durante la fase autunnale differenzia le strutture sessuate costituite da estese fruttificazioni di periteci neri (figg. 117, 118). Il patogeno, durante la crescita, colonizza le cavità presenti nella corteccia, o pro- vocate dallo stesso, tappezzandole di una massa gelatinosa giallo- rossastra costituita dai conidi che fuoriescono all’esterno attraverso fratture della corteccia. In corrispondenza a queste produzioni sono presenti estesi cancri corticali, non facilmente distinguibili dalle zone indenni circostanti in quanto la loro superficie non assume tonalità cromatiche o aspetti particolari. L’asportazione della corteccia eviden- zia gli estesi imbrunimenti dei tessuti legnosi sottostanti (fig. 121). Frequentemente sulle piante analizzate, talvolta sulla superficie degli stessi cancri, erompono anche strutture riproduttive fungine di forma globosa (fig. 119), di alcuni millimetri di diametro, costituite da stromi micelici entro i quali si trovano cavità fertili che a maturità risultano completamente ripiene di conidi che, in condizioni di elevata umidità, fuoriescono sotto forma di cirri giallastri (fig. 120). Questi due patoge- ni invadono l’alburno generando cancri aperti a cui la pianta non rie- sce a contrapporre azioni di contenimento. Infatti, non sono mai stati osservati cancri delimitati da calli di reazione o barriere nei tessuti le- gnosi. Le branche e i fusti dove si formano i cancri perdono man ma- no la capacità di trasferire la linfa tra chioma e radici iniziando un len- to deperimento dello stato vegetativo. Infine, quando i cancri arrivano a interessare gran parte della circonferenza di un organo la parte di- stale dissecca, e se è interessato il tronco, come accade nella maggior parte dei casi, è l’intera pianta a morire (fig. 122).

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: le conoscenze attuali su questa malattia sono limitate. Condizioni di stress della pianta sembrano favorire lo sviluppo del problema, che inoltre sembra av- vantaggiarsi della fittezza d’impianto, nel caso di siepi o allevamen- to a volta a botte, e della presenza di ferite naturali o causate. La produzione delle strutture riproduttive, e quindi della sua possibile diffusione tra carpini adiacenti, avviene in concomitanza con tem- perature miti e umidità elevata.

PREVENZIONE E LOTTA: qualora si noti la presenza di una delle due forme fungine, bisogna asportare ed eliminare le branche infette. Nel caso di carpini deperienti o morti si consiglia la distruzione delle piante oltre che l’eliminazione della ceppaia, e ciò allo scopo di limitare il per- durare di una fonte di inoculo nell’area. Quando sono presenti piante infette, come operazione preventiva di carattere generale è sempre op-

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portuno disinfettare, o perlomeno pulire, gli organi da taglio a ogni passaggio tra piante diverse durante gli interventi cesori. Come regola fondamentale rimane il monitoraggio accurato delle piante e l’inter- vento, diretto e tempestivo, in modo da ridurre la quantità d’inoculo presente in un’area. Non ci sono ancora dati sufficienti per consigliare una gamma di agrofarmaci più opportuna per la protezione dei tagli, se non i sali di rame che sono tossici per molti funghi, compresi quelli tassonomicamente vicini ai due patogeni in questione. Attualmente non sono disponibili fungicidi per contenere le infezioni in atto.

NECROSI DEI RAMI E DEI GERMOGLI DELL’AUCUBA

AGENTE EZIOLOGICO: Phomopsis aucubae f. ramulicola, fungo

Ascomicete.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia dovuta a patogeni fungini da ferita si manifesta con la comparsa, sui rami, di lesioni e fessu- razioni dello strato corticale che rendono visibile il tessuto sotto- stante. Nella parte distale dei rametti colpiti, in seguito alla crescita del patogeno, la vegetazione è stentata e dapprima ingiallisce, poi dissecca (figg. 56, 57). I sintomi compaiono a primavera avanzata quando le condizioni climatiche sono ottimali per il patogeno. Il fungo si diffonde attraverso la produzione di strutture riproduttive agamiche oppure si conserva come micelio nei tessuti colpiti del- l’ospite. Il danno arrecato alla pianta è dovuto alla morte degli apici vegetativi e alla ridotta vegetazione, che non permettono lo svilup- po armonioso della pianta (figg. 58, 59).

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: il patogeno si avvantag- gia di temperature miti, umidità elevata e fittezza delle piante con conseguente scarso ricircolo d’aria.

PREVENZIONE E LOTTA: asportazione, allontanamento e distruzio- ne degli organi infetti, potature di rimonda. Esistono fungicidi im- piegabili per prevenire e contrastare l’avanzata del patogeno. FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sulle coltu- re ornamentali”, pag. 144.

OCCHIO DI PAVONE

PIANTE OSPITI: olivo.

AGENTE EZIOLOGICO: Spilocaea oleaginea, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta principalmente sulle foglie con la presenza di macchie tondeggianti evidenti di colore scuro, il cui contorno presenta un bordo clorotico e un anello scuro: nel complesso la singola macchia ricorda l’occhio di un uccello (figg.

320, 321). I sintomi compaiono durante il periodo primaverile con una
regressione estiva e una ripresa autunnale. Il patogeno può attaccare anche i rametti e i frutti manifestandosi con tacche di colore scuro. Durante la stagione vegetativa il fungo produce conidi che vengono dispersi con le piogge. Il danno è dovuto alla diminuzione della foto- sintesi della pianta e alla conseguente riduzione nell’allegagione.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: si avvantaggia dei perio- di prolungati di pioggia primaverile con temperature sopra i 5 °C. PREVENZIONE E LOTTA: si esegue prevalentemente una lotta di tipo chimico quando la diffusione del patogeno risulta elevata. FITOFARMACI: tab. “Occhio di Pavone dell’olivo”, pag. 165.

OIDIO O MAL BIANCO

PIANTE OSPITI: latifoglie.

AGENTE EZIOLOGICO: vi sono diversi agenti fungini, afferenti agli Ascomiceti, responsabili dell’oidio quali Phyllactinia guttata, Sphae- rotheca spp., Podosphaera spp., Microsphaera spp.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta con la crescita di

un feltro micelico sulla pagina superiore della foglia e su tutti gli orga- ni verdi (fotosintetizzanti) della pianta (figg. 96, 189, 190, 218, 233). Durante la crescita le macchie dapprima tondeggianti possono con- fluire formando uno strato unico di micelio biancastro (figg. 97, 183,
234, 263, 278). Sulla superficie delle colonie il patogeno differenzia nu- merose catenelle di conidi che, a maturità, si staccano e vengono tra- sportate dal vento su altri organi verdi dove daranno origine a nuovi centri di infezione (fig. 191). Al termine della stagione vegetativa, quando anche gli organi dell’ospite iniziano a deperire, sulla superficie colonizzata dal micelio si formano le strutture riproduttive sessuate (cleistoteci), con all’interno ascospore, che garantiranno la conserva- zione del fungo nella stagione avversa e la variabilità genetica della po- polazione. Il danno è elevato se vengono colpite le foglie giovani in ac- crescimento, perché la capacità della pianta di fotosintetizzare viene ri- dotta notevolmente durante una fase fisiologica delicata. Queste foglie in seguito all’attacco ingialliscono e possono cadere (figg. 181, 182,
192, 246). Attacchi di oidio su foglie in fase di distensione e su germo- gli in accrescimento possono causare malformazioni degli organi inte- ressati (figg. 247, 279). Se l’attacco, invece, avviene su foglie mature il danno è limitato alla riduzione parziale della resa fotosintetica delle fo- glie stesse. Se l’infezione interessa percentuali significative della chio- ma l’aspetto estetico della pianta ne risentirà sensibilmente e il quanti- tativo di prodotti della fotosintesi destinati alla crescita della pianta e come riserva risulterà ridotto (fig. 184). Attacchi ripetuti di oidio, anche in anni successivi, possono indurre stress nella pianta ospite.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: il patogeno si diffonde durante tutta la stagione vegetativa con un rallentamento delle in- fezioni nei mesi troppo caldi. Il fungo è favorito da climi tempera- to-caldi con umidità relativa elevata.

PREVENZIONE E LOTTA: esistono prodotti chimici utilizzabili nel contenimento della malattia da impiegare in prevenzione, o meglio alla prima comparsa dei sintomi. Tra le pratiche agronomiche da at- tuare è utile consigliare la potatura per evitare ristagni di umidità all’interno della chioma.

FITOFARMACI: tab. “Oidio delle piante ornamentali”, pag. 169.

OIDIO SU ACERO

AGENTE EZIOLOGICO: Uncinula aceris e Phyllactinia suffulta, fun- ghi Ascomiceti.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: i sintomi iniziali della malattia consisto- no in macchie, dapprima traslucide poi biancastre e farinose, situate sulla pagina superiore delle foglie (fig. 13). L’epoca di comparsa dei sintomi è in primavera avanzata e inizio autunno. Il micelio bianco, presente sulla parte superiore delle foglie, tende a crescere formando un denso strato (figg. 11, 12), la foglia colpita o parte di essa tenderà a necrotizzare. L’esito della malattia consiste in una defogliazione an- ticipata che compromette l’effetto estetico della pianta (fig. 14).

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: le medesime indicate nella sezione generale “Oidio”.

PREVENZIONE E LOTTA: le indicazioni valide sono le medesime in- dicate nella sezione generale “Oidio”, tenendo presente l’intensità dell’attacco e la dimensione della pianta.

FITOFARMACI: tab. “Oidio delle piante ornamentali”, pag. 169.

OIDIO SU LAUROCERASO

AGENTE EZIOLOGICO: Sphaeroteca pannosa, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: gli attacchi producono delle alterazio- ni molto particolari quali deformazioni e bollosità fogliari, necrosi dei tessuti e perforazioni (fig. 253). L’epoca di comparsa dei sintomi è generalmente fine aprile con una stasi in piena estate e una ripre-

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sa delle nuove infezioni a settembre. Se l’attacco avviene sulle gio- vani foglie in accrescimento queste si svilupperanno in modo asim- metrico e ingialliranno precocemente. Su foglie mature, il tessuto colpito tende a imbrunire per poi disseccare e lacerarsi (fig. 252). In condizioni di umidità è possibile riscontrare il feltro micelico di colo- re bianco sulla superficie inferiore della foglia. Il danno indotto dalla malattia consiste nella malformazione delle foglie e dei germogli che compromettono esteticamente la vegetazione.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: andamento climatico caldo, umido e poco piovoso.

PREVENZIONE E LOTTA: le indicazioni valide sono le medesime in- dicate nella sezione generale “Oidio”, inoltre è consigliabile evitare irrigazioni e concimazioni eccessive che favorirebbero il vigore del- la pianta e la predisporrebbero agli attacchi del patogeno.

FITOFARMACI: tab. “Oidio delle piante ornamentali”, pag. 169.

OIDIO SU PLATANO

AGENTE EZIOLOGICO: Microsphaera platani, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: gli attacchi di questa malattia consisto- no nella presenza di un tenue micelio bianco-grigiastro sulla pagina superiore delle foglie (fig. 375). In seguito alla crescita del fungo le giovani foglie colpite e non ancora completamente distese possono

accartocciarsi (fig. 376) e deformarsi, mentre quelle mature imbruni-
scono, disseccano e poi cadono causando una riduzione dell’apparato fogliare attivo della pianta. La comparsa dei primi sintomi si verifica spesso in giugno, durante il periodo estivo il numero di nuove infezio- ni si riduce a causa delle condizioni non più ottimali per poi riprende- re a crescere, con maggior vigore, in settembre al diminuire delle tem- perature e l’aumentare dell’umidità relativa. Il danno consiste nella defogliazione anticipata e sviluppo stentato delle giovani foglie con conseguenti accumuli ridotti di riserve e danno estetico alla chioma.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: il patogeno si avvantag- gia di condizioni di clima mite e umido.

PREVENZIONE E LOTTA: generalmente non si hanno attacchi gravi e i criteri di lotta applicabili, qualora questa sia necessaria, sono quelli descritti nella parte generale “Oidio”.

FITOFARMACI: tab. “Oidio delle piante ornamentali”, pag. 169.

OIDIO SU QUERCIA

AGENTE EZIOLOGICO: Microsphaera alphitoides, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta sulla parte su- periore delle foglie con la presenza di macchie decolorate che rapida- mente si ricoprono del micelio del patogeno, bianco, polverulento (figg. 397, 398, 399). Le singole lesioni possono confluire tra loro sino

a interessare tutto il lembo fogliare. In corrispondenza delle macchie,
il tessuto sottostante ingiallisce e in seguito assume una colorazione ocra, infine necrotizza. Infezioni precoci possono colpire i germogli er- bacei e le foglioline arrestandone lo sviluppo, deformandoli e, talvolta, disseccandoli completamente (fig. 400). In caso di attacchi intensi si può avere lo sviluppo di gemme avventizie vicino ai rametti colpiti che daranno origine a getti erbacei, disordinati, che spesso danno origine a “scopazzi”. L’epoca di comparsa dei sintomi è la primavera avanzata e l’inizio autunno. Il danno è dovuto a una perdita di foglie prematura e a un danno estetico in caso di forte diffusione del patogeno.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: il patogeno si avvantag- gia di condizioni climatiche con temperature miti ed elevata umidi- tà relativa.

PREVENZIONE E LOTTA: le indicazioni valide sono le medesime in- dicate nella sezione generale “Oidio”.

FITOFARMACI: tab. “Oidio delle piante ornamentali”, pag. 169.

OZIORRINCO

PIANTE OSPITI: latifoglie varie.

AGENTE EZIOLOGICO: Otiorrhynchus spp. – Insetti, Lepidotteri, Curculionidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questi insetti sono dei voraci polifagi. Il danno è provocato dagli adulti che compiono delle tipiche erosio- ni trofiche a merletto a carico del lembo fogliare (figg. 255, 256,

257). Nei vivai le larve si nutrono delle radici e del colletto pregiudi- cando notevolmente la pianta. Una sola generazione all’anno con la presenza di adulti per diversi mesi.

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta contro questi coleotteri risulta es- sere di particolare difficoltà a causa del comportamento alimenta- re, notturno e saltuario.

POLIDROSO

PIANTE OSPITI: nocciolo, quercia, faggio.

AGENTE EZIOLOGICO: Polydrosus spp. – Insetti, Coleotteri, Curcu- lionidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: gli insetti appartenenti a questo ge- nere si nutrono solitamente delle foglie compiendo delle caratteri- stiche erosioni, irregolari, più o meno estese, e possono anche at- taccare le gemme (fig. 297).

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta non è attuata.

POTATURE

SINTOMI: le potature costituiscono una pratica comune nella ma- nutenzione di un giardino in quanto servono per regolare il porta- mento, la produttività, il risanamento e l’effetto estetico delle pian- te. Ogni intervento cesorio può costituire un punto d’ingresso di patogeni, primari e secondari, perché vengono esposti all’aria por- zioni di tessuti interni. La pianta reagisce più o meno velocemente a seconda dell’età, del diametro del taglio e della stagione attraverso fenomeni fisiologici come compartimentalizzazione e produzione di nuovi tessuti destinati a rimarginare le ferite.

PREVENZIONE: è opportuno effettuare sempre le potature “a regola d’arte”, soprattutto se si tratta di piante arboree, prediligendo tagli di branche di dimensioni ridotte piuttosto che di diametro elevato, evitando di intervenire in periodi soggetti a gelate, di lasciare mon- coni sulle branche (fig. 497) ed eseguire tagli rasenti al fusto. I tagli devono essere uniformi, piani, senza lasciare slabbrature ed effet- tuati in modo da evitare ristagni di acqua (fig. 498). Le ferite posso- no essere protette temporaneamente con la distribuzione di fungici- di ad ampio spettro di azione. La scelta di ricoprire la ferita con so- stanze tipo mastice può essere controproducente se i materiali uti- lizzati non mantengono un buon grado di plasticità sotto l’azione delle intemperie e al variare delle condizioni climatiche: la formazio- ne di crepe può portare a infiltrazioni di acqua che contribuiscono all’instaurazione di fenomeni di carie e marcescenze. Risultati anco- ra peggiori se per ricoprire tagli e ferite vengono impiegate sostanze tossiche per i tessuti dell’ospite quali, ad esempio, vernici coprenti o impregnanti e prodotti contenenti petrolio e derivati. La presenza di tagli non protetti o mal eseguiti aumenta le possibilità che si instau- rino agenti cariogeni, con anche un conseguente danno a livello della stabilità delle strutture dell’albero. Fondamentalmente occorre sfatare il luogo comune che potare un albero equivale sempre a raf- forzarlo: molti sono i motivi che consigliano una potatura, utile se ben effettuata in qualità e quantità, l’albero comunque subisce la ri- mozione di parti di chioma fotosintetizzanti e può essere indotto in fenomeni di stress. Se la potatura è eccessiva, inutile o non eseguita a regola d’arte ci possono essere ripercussioni negative sull’intero albero sia dal punto di vista estetico sia della sua vitalità.

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PSILLA DELL’ALLORO

PIANTE OSPITI: alloro.

AGENTE EZIOLOGICO: Trioza alacris – Insetti, Rincoti, Triozidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’insetto attacca sia le foglie che i germo- gli. Sul margine fogliare compie delle punture sia trofiche sia di ovide- posizione con conseguente deformazione (figg. 48 e 254) e ripiegamen- to verso la pagina inferiore del lembo (fig. 47). È possibile osservare la

presenza di cera biancastra e la produzione abbondante di melata.

PREVENZIONE E LOTTA: si può intervenire con una potatura di rimon- da per eliminare i germogli danneggiati e le porzioni colpite. In prima- vera è possibile effettuare un trattamento precoce, alla comparsa dei primi insetti, utilizzando dei piretroidi in associazione a olio bianco. FITOFARMACI: tab. “Insetticidi a base di olio minerale autorizzati

sulle piante ornamentali”, pag. 150; tab. “Insetticidi piretroidi auto-
rizzati sulle piante ornamentali”, pag. 155.

PULVINARIA DELLA CAMELIA

PIANTE OSPITI: camelia, pitosforo, evonimo e tasso.

AGENTE EZIOLOGICO: Chloropulvinaria floccifera – Insetti, Rincoti, Coccidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: compie una sola generazione all’anno. La femmina produce un vistoso ovisacco ceroso all’interno del quale tro- vano riparo le uova (figg. 82, 442). Colpisce la pagina inferiore delle fo- glie, determinando clorosi, ingiallimenti e filloptosi. Come molte cocci- niglie produce abbondante melata sulla quale si insedia la fumaggine provocando l’annerimento della vegetazione (figg. 95, 83, 84).

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta si effettua contro le neanidi, in giu- gno, utilizzando olio bianco attivato da esteri e piretroidi. FITOFARMACI: tab. “Insetticidi a base di olio minerale autorizzati sulle piante ornamentali”, pag. 150; tab. “Insetticidi piretroidi auto- rizzati sulle piante ornamentali”, pag. 155; tab. “Insetticidi fosfor-

ganici autorizzati sulle piante ornamentali”, pag. 153.

PULVINARIA O EUPULVINARIA DEL TIGLIO

PIANTE OSPITI: tiglio, acero, ciliegio, biancospino.

AGENTE EZIOLOGICO: Eupulvinaria hydrangeae – Insetti, Rincoti, Coccidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’insetto è visibile quando le femmine, in primavera inoltrata, producono i vistosi ovisacchi che infestano la pagina inferiore delle foglie (fig. 25). Gli insetti si trovano anche sui giovani rametti, sui germogli e sui tronchi. Verso giugno sono visibili le neanidi ovali e allungate di colore giallo-bruno. La vegeta- zione è danneggiata dalle punture trofiche e resa asfittica e nera- stra dalla presenza della melata e dalla comparsa della fumaggine.

PREVENZIONE E LOTTA: gli interventi fitosanitari si attuano solo in caso di attacchi massicci. La lotta è da attuare a fine inverno contro gli insetti svernanti utilizzando oli bianchi, eventualmente attivati con piretroidi.

FITOFARMACI: tab. “Insetticidi a base di olio minerale autorizzati sulle piante ornamentali”, pag. 150; tab. “Insetticidi piretroidi auto- rizzati sulle piante ornamentali”, pag. 155.

RAGNETTO GIALLO DEL TIGLIO

PIANTE OSPITI: tiglio ed eccezionalmente acero.

AGENTE EZIOLOGICO: Eotetranychus tiliarius – Aracnidi, Acari, Te- tranichidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: le numerose generazioni che si sus- seguono da maggio ad agosto portano a un disseccamento e a una filloptosi anticipata delle foglie in piena estate.

Gli acari si localizzano nella pagina inferiore delle foglie proteggen-
dosi con una sottile tela sericea e provocano, nutrendosi a carico del mesofillo, decolorazioni tendenti al bronzeo e ingiallimenti oltre che un accartocciamento del margine fogliare (figg. 465, 466). PREVENZIONE E LOTTA: gli attacchi massicci che generalmente l’acaro provoca con conseguente defogliazione totale della pianta
inducono l’utilizzo di acaricidi da impiegarsi alla comparsa delle
prime decolorazioni.

FITOFARMACI: tab. “acaricidi autorizzati sulle piante ornamentali”, pag. 126.

RAGNETTO ROSSO COMUNE

PIANTE OSPITI: latifoglie arboree e arbustive, piante da fiore e orna- mentali.

AGENTE EZIOLOGICO: Tetranychus urticae – Aracnidi, Acari, Tetra- nichidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la grande polifagia e le numerose ge- nerazioni possono creare nella stagione calda e asciutta danni rile- vanti quali disseccamenti fogliari e filloptosi. Le punture trofiche causano un cambiamento nel colore della foglia, che varia dall’ar- genteo al bronzeo, a partire dalle nervature verso i margini (figg.

298, 299). È possibile osservare, nel caso di attacchi importanti, la presenza di ragnatele che ricoprono gli organi infestati, su piante erbacee la sua presenza si osserva dalla primavera inoltrata.

PREVENZIONE E LOTTA: gli attacchi massicci che generalmente l’acaro provoca con conseguente defogliazione totale della pianta inducono l’utilizzo di acaricidi da impiegarsi alla comparsa delle prime decolorazioni fogliari.

FITOFARMACI: tab. “acaricidi autorizzati sulle piante ornamentali”, pag. 126.

ROGNA DELL’OLIVO

PIANTE OSPITI: olivo.

AGENTE EZIOLOGICO: è il batterio Pseudomonas syringae subsp.

savastanoi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta principalmente su organi giovani con la presenza di masse tumorali di forma tondeggiante di diverse dimensioni dovute alla crescita del batterio nei tessuti del- l’ospite (figg. 322, 323). L’infezione si ha in seguito a grandinate, le- sioni accidentali o pratiche colturali, come potature o raccolta, che creano ferite a carico dei tessuti corticali che consentono al batterio di penetrare all’interno, oppure il patogeno può essere veicolato dal- la mosca dell’olivo. Il periodo che trascorre tra l’infezione e lo svilup- po delle masse tumorali varia da 1 a 3 mesi, in funzione delle condi- zioni ambientali. Il danno è elevato nelle giovani piante perché le può portare alla morte dei germogli, mentre nelle piante adulte cau- sa una riduzione delle attività fisiologiche.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: ferite accidentali, umidi- tà elevata e temperature miti.

PREVENZIONE E LOTTA: utile è la potatura di rimonda che consente di eliminare i rami sintomatici e la conseguente distruzione del materia- le infetto. A seguito di gelate, tagli di potatura, grandinate e operazio- ni di raccolta meccanica delle olive risulta opportuno effettuare trat- tamenti con prodotti rameici al fine di disinfettare le lesioni e contra- stare la crescita del patogeno sulle superfici esterne della pianta. Negli oliveti si consiglia di effettuare la lotta all’insetto vettore del batterio.

FITOFARMACI: tab. “Fungicidi a base di rame autorizzati sull’olivo”, pag. 140.

SCOPAZZI DEL FAGGIO

PIANTE OSPITI: faggio.

AGENTE EZIOLOGICO: fitoplasmi.

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SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con la presenza su bran- che primarie e secondarie di numerosi giovani rametti che danno un aspetto di scopa alla branca (fig. 202). Le foglie risultano più piccole del normale. Il danno alle piante è dovuto al depaupera- mento delle sostanze di riserva e anche il danno alla chioma dal punto di vista estetico è notevole.

PREVENZIONE E LOTTA: per limitare l’incidenza di questa malattia è importante utilizzare piante sane per i nuovi impianti. Non esistono prodotti chimici utilizzabili sulle piante infette. Nei vivai può essere effettuato il controllo degli insetti vettori del patogeno.

SECCUME FOGLIARE DEL NOCCIOLO

PIANTE OSPITI: nocciolo.

AGENTE EZIOLOGICO: Labrella coryli, fungo Ascomicete.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: la malattia si manifesta con la pre- senza di macchie irregolari di colore bruno-rossastro sulla foglia (fig. 292). La crescita del fungo determina il disseccamento dell’area colpita e sulle necrosi compaiono, nei periodi più umidi, le strutture scure di riproduzione agamica. L’epoca di comparsa dei sintomi corrisponde al periodo fine primavera, inizio estate. Il danno è do- vuto a una riduzione dell’attività di fotosintesi della pianta e ad una defogliazione anticipata. Il fungo si conserva nelle foglie cadute al suolo o nelle gemme come micelio.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: umidità ambientale ele- vata e temperature miti.

PREVENZIONE E LOTTA: eliminazione delle foglie cadute al suolo durante la stagione vegetativa. Alla comparsa dei sintomi è possibi- le utilizzare fungicidi per il contenimento delle nuove infezioni. FITOFARMACI: tab. “Seccume fogliare del nocciolo”, pag. 171.

TICCHIOLATURA

PIANTE OSPITI: nespolo.

AGENTE EZIOLOGICO: Fusicladium eriobotryae, fungo Ascomicete. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con la comparsa sulle foglie di necrosi brunastre circolari che generano una patina vellutata costi- tuita da una polverina fuligginosa scura (fig. 290). In caso di forti attac- chi le tacche confluiscono tra loro provocando un accrescimento irre-

golare della lamina con possibile disseccamento e caduta delle foglie. Il
patogeno colpisce anche i rami generando cancretti che portano al dis- seccamento della parte distale. I danni maggiori si hanno sui frutti che subiscono alterazioni quali malformazioni e cascola precoce. L’epoca di comparsa dei sintomi coincide con i periodi primaverili e piovosi e le nuove infezioni continuano col protrarsi di condizioni climatiche favo- revoli. Il patogeno si conserva all’interno dei tessuti colpiti.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: periodi con temperature miti e alta umidità relativa.

PREVENZIONE E LOTTA: eliminazione delle foglie colpite e arieggia- mento della chioma a scopo preventivo; su piante già infette si in- terviene con l’eliminazione delle parti colpite e l’utilizzo di fungicidi. FITOFARMACI: tab. “Ticchiolatura del nespolo”, pag. 171.

TINGIDE DEL PLATANO

PIANTE OSPITI: platano, frassino e altre latifoglie.

AGENTE EZIOLOGICO: Corythucha ciliata – Insetti, Rincoti, Tingidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’insetto (fig. 379) produce diverse ge- nerazioni. Gli adulti svernanti sotto il ritidoma, abbandonati i ricoveri invernali, si insediano sulla pagina inferiore delle foglie che pungono succhiandone la linfa, quindi in vicinanza delle nervature depongono

le uova. Si susseguono due o tre generazioni che producono danni
sulle foglie con aree clorotiche estese su tutta la lamina fogliare, che
già in agosto si presenta ingiallita (figg. 380, 381) e tende a cadere. Le piante accumulano minor sostanza di riserva e affrontano l’inverno debilitate e quindi sono soggette all’attacco del cancro colorato, Ce- ratocystis fimbriata, mortale per la pianta. Inoltre i piccoli fori di su- zione, operati dall’insetto, permettono la penetrazione del fungo Glo- eosporium nervisequum, agente dell’antracnosi.

PREVENZIONE E LOTTA: la lotta avviene tramite l’iniezione di solu- zioni insetticide nel tronco o attraverso trattamenti, dove possibile, sulla chioma.

FITOFARMACI: tab. “Insetticidi per iniezione al tronco (endotera- pia)”, pag. 147.

TORTRICIDE DEI GERMOGLI

PIANTE OSPITI: tasso e lauroceraso.

AGENTE EZIOLOGICO: Ditula angustiorana – Insetti, Lepidotteri, Tortricidi.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: l’insetto è particolarmente legato al tasso, soprattutto alle giovani vegetazioni, infatti danneggia i ger- mogli in primavera (fig. 443) e nelle successive generazioni compie rosure a carico degli aghi. Effettua due-tre generazioni all’anno.

PREVENZIONE E LOTTA: in genere non si rende necessario l’intervento, salvo casi particolari, attraverso l’impiego di prodotti chitino-inibitori. FITOFARMACI: tab. “Insetticidi chitino-inibitori autorizzati sulle piante ornamentali”, pag. 151.

TRACHEOMICOSI

PIANTE OSPITI: latifoglie.

AGENTE EZIOLOGICO: funghi appartenenti ai generi Fusarium e

Verticillium.

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con clorosi dell’apparato fogliare e successivo disseccamento (figg. 39, 75, 76, 144). Questo de- perimento è dovuto all’occlusione dei vasi conduttori della linfa grez- za da parte del micelio del patogeno, tille e sostanze gommose: que- sta perdita di funzionalità dei vasi compromette l’afflusso di acqua al- le parti di pianta che questi vasi alimentano (figg. 78, 344, 346). Il pa- togeno crescendo all’interno dei vasi del legno produce anche sostan- ze tossiche che uccidono le cellule circostanti i punti colonizzati (dan- do luogo a imbrunimenti) e anche le cellule che si trovano ai margini delle foglie dove la linfa sta arrivando ancora. In alcuni casi si può os- servare che la pianta emette dei deboli ricacci nella zona sottostante l’infezione (fig. 282). L’agente patogeno si conserva all’interno delle strutture legnose colpite sotto forma di micelio e di conidi, veri re- sponsabili delle nuove infezioni, inoltre lo si può ritrovare nel terreno in forma saprofitaria. Il patogeno entra spesso tramite ferite sulle ra- dici. I sintomi compaiono quando la richiesta di acqua è elevata e la disponibilità insufficiente. Intere branche possono disseccare o l’intera pianta se tutto l’apparato radicale è compromesso. Una grave insuffi- cienza di disponibilità idrica dopo periodi di relativa abbondanza può causare la morte della pianta nell’arco di brevissimo tempo, senza si- gnificativi segni premonitori: questo andamento acuto della malattia è conosciuto anche come “colpo apoplettico” o “apoplessia”.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: piante sensibili alla tra- cheomicosi, stress della pianta e presenza di ferite sull’apparato ra- dicale e al colletto.

PREVENZIONE E LOTTA: evitare di mettere a dimora piante in zone dove è stata riscontrata una tracheomicosi, in tal caso disinfettare e aerare il terriccio della pianta colpita. La pianta che presenta que- sta malattia va espiantata e distrutta. È importante evitare ferite accidentali o eccessive potature. La possibilità di risanamento della pianta colpita è nulla e non esistono prodotti chimici in grado di bloccare l’avanzata del patogeno nel legno.

123

TUMORE BATTERICO

PIANTE OSPITI: rosacee e altre latifoglie.

AGENTE EZIOLOGICO: è il batterio Agrobacterium tumefaciens. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: i primi sintomi si manifestano sulle ra- dici e attorno al colletto delle piante con la formazione di piccole escrescenze tondeggianti, bianco-verdastre, tenere. Con l’aumentare

della loro dimensione a causa di fenomeni di iperplasia e ipertrofia la
superficie diviene irregolare, dapprima nocciola poi marrone scuro a causa della morte delle cellule più esterne della massa tumorale (fig.
173). Diverse masse neoplastiche possono degradarsi e scomparire durante i mesi autunno-vernini per poi riformarsi nella stagione vege- tativa seguente. Sulla stessa pianta possono essere presenti più tumo- ri, isolati o anche in gruppi. La comparsa di queste strutture oltre che radici e colletti può interessare, in casi meno frequenti, la porzione ae- rea della pianta coinvolgendo i tronchi e anche le ramificazioni secon- darie. Oltre che la presenza di galle le piante colpite possono manife- stare vegetazione ridotta, foglie clorotiche e di dimensioni inferiori al normale. Gli organi colpiti sono maggiormente soggetti anche al- l’azione di saprofiti e agli agenti climatici che contribuiscono alla loro degradazione. Piante giovani o pesantemente interessate dall’azione del patogeno possono deperire e anche morire nell’arco di pochi anni.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: ferite radicali o al collet- to, umidità elevata e temperature comprese tra i 10 e 25 °C. PREVENZIONE E LOTTA: la lotta contro questo patogeno è pretta- mente preventiva. Le piante ammalate vanno estirpate e distrutte.

Oltre che impiegare materiale di propagazione sano è opportuno
evitare la messa a dimora delle piante sensibili al batterio (la mag- gior parte delle piante autoctone e ornamentali rientrano tra que- ste) in terreni dove è già stata osservata la malattia; se non se ne può fare a meno è possibile cercare di disinfettare il terriccio con vapore. È inoltre consigliabile non ferire gli apparati radicali o i col- letti delle piante prima, durante e dopo la messa a dimora. Le even- tuali ferite possono essere disinfettate con prodotti a base di rame; queste e gli interi apparati radicali degli esemplari in fase di tra- pianto possono essere trattati con lo specifico agente di controllo biologico: il batterio Agrobacterium radiobacter.

USTIONI FOGLIARI

AGENTE EZIOLOGICO: fonti di calore (fuoco dei residui vegetali)

oppure i raggi solari concentrati dal passaggio attraverso gocce
d’acqua dovute a bagnature fogliari nel periodo estivo.

SINTOMI: si manifestano con la presenza sulle foglie di aree irrego- lari di colore bruno dovute alla cotture dei tessuti fogliari ad opera di agenti abiotici (figg. 487, 489). Le foglie colpite risultano localiz- zate nel settore della chioma esposto alla fonte di calore. I tessuti colpiti disseccano e a seconda dell’entità si possono verificare degli accartocciamenti o caduta di foglie o rametti (figg. 488, 490).

PREVENZIONE: evitare le irrorazioni soprachioma durante le ore più calde della giornata e proteggere le piante da possibili fonti di calore.

VARIEGATURA INFETTIVA DELLA CAMELIA

PIANTE OSPITI: camelia.

AGENTE EZIOLOGICO: è il virus della variegatura infettiva della ca- melia (CIVV).

SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: si manifesta con la presenza di mo- saicature fogliari e macchie tondeggianti o anelli clorotici, bruna- stri o necrotici sulla superficie della foglia, che danneggiano dal punto di vista estetico la vegetazione (figg. 91, 93). Al contrario, per quanto riguarda i fiori, questa virosi può provocare rotture di colore e variegature sui petali che li possono rendere più apprez- zabili. Nei casi più gravi l’infezione può provocare filloptosi antici- pata.

CONDIZIONI FAVOREVOLI ALLA MALATTIA: suscettibilità della spe- cie e delle selezioni dell’ospite alla malattia.

PREVENZIONE E LOTTA: non può essere effettuato nessun tipo di lotta se l’infezione è già in atto. È opportuno utilizzare piante esen- ti dalla virosi nelle nuove messe a dimora.

ZYGIOBIA DEL CARPINO

PIANTE OSPITI: carpino bianco.

AGENTE EZIOLOGICO: Zygiobia carpini – Insetti, Ditteri, Cecidomidi. SINTOMI ED EPIDEMIOLOGIA: questo insetto cecidomide provoca un ingrossamento della nervatura centrale della foglia di carpino visibile soprattutto sulla pagina inferiore, con l’avanzare del danno

la foglia si arriccia verso il basso (figg. 107, 108).

PREVENZIONE E LOTTA: la presenza dell’insetto è trascurabile e non provoca danni né fisiologici né estetici per cui la lotta non è attuata.

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PARTE TERZA

FITOFARMACI AUTORIZZATI SU SPECIE ORNAMENTALI



FITOFARMACI

ACARICIDI AUTORIZZATI SULLE PIANTE ORNAMENTALI

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Abamectina

Amectin EC

EC

T, N

Agrimix

Berlina

EC

Xn, N

Scam

Bermectine

EC

T, N

Rocca Frutta, Terranalisi

Cal-EX 1.9 EC

EC

Xn, N

Cheminova

Cliner

EC

--

Ital-Agro

Impero

EC

Xn, N

Gowan

Pickill EC

EC

Xn, N

Sipcam

Safran

EC

T,N

Agrisystem, Demetra

Vertimec EC

EC

Xn, N

Syngenta

Zamir 18

EC

Xn, N

Chimiberg

Zetor

EC

T, N

Makhteshim

Acrinatrina

Ciak Plus 150 EC

EC

Xi, N

Agrimix

Rufast E-Flo

EW

N

Cheminova, Zapi

Beauveria bassiana (*)

Naturalis

SC

--

Intrachem

Bifenazato

Floramite 240 SC

SC

Xi, N

Castaldo, Certis

Clofentezine

Acaristop 20 SC

SC

--

Cifo

Apollo SC

SC

--

Kollant, Makhteshim

Apor 50

SC

--

Terranalisi

Etoxazole

Borneo

SC

N

Sumitomo

Swing Ex-Tra

SC

N

Siapa

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

126

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Exitiazox

Dinasty 24 SC

SC

N

Agrowin, Rocca Frutta

Matacar FL

SC

N

Sipcam

Nissorun

SC

N

Certis

Picker SC

SC

N

Chimiberg

Vittoria 24 SC

SC

N

Agrimix, Rocca Frutta

Fenpiroxymate

Danitron

SC

Xn, N

Certis

Tau-Fluvalinate

Klartan 20 EW

EW

N

Du Pont, Kollant

Mavrik 20 EW

EW

N

Makhteshim, Zapi

Megic

EW

Xi

Gowan

Tebufenpirad

Masai 20 WP

WP

Xn, N

Basf

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

AFIDE DEL MELOGRANO

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Etofenprox

Trebon Up

EC

Xi,N

Ital-Agro, Sipcam

Piretrine (*)

Afitin L

EC

Xi, N

Xeda

Asset

AL

Xi, N

Serbios

Biodast

DP

N

Ital-Agro

Biopiren Plus

EC

N

Intrachem

Cifotrin 18

EC

N

Cifo

Lumix Verde

EC

N

Copyr, Manica

Piretro Natura

EC

N

Cerrus

Piretro Verde

EC

N

Copyr

Pyganic

EC

Xi, N

Intrachem, Zapi

Several

EC

N

Serbios

Piretrine (*) + Piperonil butossido

Pireflor

EC

N

Kollant, Prochimag, Terranalisi

Piresan Plus

SC

N

Intrachem

Piret

EC

Xi, N

Zapi

Vebipyr

EC

N

Vebi

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

127

AFIDI DELLE PIANTE ORNAMENTALI

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Acetamiprid

Epik

SP

--

Ital-Agro, Sipcam

Alfa-cipermetrina

Contest

WG

Xn, N

Basf Italia

Fastac

EC

Xn, N

Basf Italia

Azadiractina (*)

Adina 10

EC

Xi

Ital-Agro

Diractin

EC

Xi, N

Serbios

Neemazal-T/S

EC

--

Cerrus, Intrachem Bio Italia

Neemik

EC

Xi

Serbios

Oikos

EC

Xi, N

Sipcam

Ciflutrin

Bayteroid EW

EW

N

Du Pont, Kollant

Hunter

EW

N

Makhteshim

Keshet EW

EW

N

Agrozoofarma, Demetra, Zapi

Ciflutrin + Imidacloprid

Kohinor Plus

EC

Xn, N

Kollant, Makhteshim

Millenium

EC

Xn, N

Siapa

Cipermetrina + Clorpirifos

Chlorcyrin 220 EC

EC

Xn, N

Agrowin Biosciences, Chemia, Sivam, Terranalisi

Chlorcyrin 550 EC

EC

Xn, N

Terranalisi

Cosmos

EC

Xn, N

Chimiberg

Nurelle 20 EW

EC

Xn, N

Du Pont

Deltametrina

Decis

EC

Xn, N

Bayer

Decis Jet

EC

Xi, N

Bayer, Bayer Garden

Deltrin

SC

N

Manica

Divam Flo

SC

N

Nufarm

Metor

SC

N

Chimiberg

Deltametrina + Clorpirifos

Afidina Quick

CS

N

Cifo, Sumitomo

Clor Quick

CS

N

IQV, Zapi

Master Quick

CS

N

Agrisystem, Agrozoofarma, Sivam

Pyrinex Quick

CS

N

Kollant, Makhteshim, Sepran

Rotiofen Quick

CS

N

Orvital, Siapa

Dimetoato

Aragol L 40

EC

Xn

Sipcam

Dacol L 40

EC

Xn

Agrisystem

Methior

EC

--

Terranalisi

Rodacus EC

EC

--

Agrisystem

Rogatox EC

EC

--

Scam

Rogor

EC

Xn

Siapa

Rogor L 20

AL

Xi

Cheminova, Kollant, Siapa

Rogor L 40

EC

Xn

Cheminova

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

128

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Esfenvalerate

Metis Echo

EW

N

Siapa

Sumialfa Echo

EW

N

Sumitomo Chemical

Etofenprox

Trebon Up

EC

Xi,N

Ital-Agro, Sipcam

Imidacloprid

Afidane 200 SL

SL

Xi, N

Chimiberg

Aflor 200 SL

SL

--

Zapi

Aphid

SL

N

Terranalisi

Confidor 200 O-TEQ

OD

N

Bayer

Confidor 200 SL

SL

N

Bayer, Bayer Garden

Corsario

SL

N

Scam

Difloron 200 SL

SL

--

Agrozoofarma, Demetra

Imidasect

SL

--

Europhyto

Imprint

SC

N

Agrowin, Chemia, Sivam, Vebi

IT 200

SL

N

Ital-Agro

Kohinor 200 SL

SL

--

Kollant, Makhteshim

Kohinor 70 WDG

WG

Xn, N

Makhteshim

Leon 200 SL

SL

N

Agrisystem

Mediator Extra SL

SL

N

Terranalisi

Nuprid 200 SC

SL

N

Nufarm

Nuprid 200 SL

SL

Xi, N

Cifo, Guaber, Nufarm, Vebi

Picus 200 SL

SL

--

Manica

Pyreos Extra SL

SL

Xi, N

Siapa, Sumitomo Chemical

Siattol

EC

Xi, N

Gowan

Stop Insect

SL

N

Agrimix

Suscon

GR

N

Cifo, Nufarm, Everris

Warrant 200 SL

SL

--

Cheminova

Warrant 5 GR

GR

N

Cheminova

Imidacloprid + Deltametrina

Decis Energy O-TEQ

OD

Xi, N

Bayer, Bayer Garden

Lambda-cialotrina

Forza

WG

Xn, N

Gowan

Karate Zeon

CS

Xn, N

Syngenta

Karate Zeon 1.5

CS

Xi, N

Syngenta

Kusti

WG

Xn, N

Du Pont

Ninja

WG

Xn, N

Agrisystem

Metiocarb

Mesurol

WP

T, N

Bayer

Piretrine (*)

Afitin L

EC

Xi, N

Xeda

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

129

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Asset

AL

Xi, N

Serbios

Biodast

DP

N

Ital-Agro

Biopiren Plus

EC

N

Intrachem

Cifotrin 18

EC

N

Cifo

Lumix Verde

EC

N

Copyr, Manica

Piretro Actigreen

EC

N

Bayer Garden

Piretro Natura

EC

N

Cerrus

Piretro Verde

EC

N

Copyr

Pyganic

EC

Xi, N

Intrachem, Zapi

Several

EC

N

Serbios

Spruzit Insetticida

EC

N

Escher

Piretrine (*) + Piperonil butossido

Agro-Pyr

EC

N

Ital-Agro

Kenyatox Verde

EC

N

Copyr

Pireflor

EC

N

Kollant, Prochimag, Terranalisi

Piresan Plus

SC

N

Intrachem

Piret

EC

Xi, N

Zapi

Piretrix 10

EC

N

L.B.I.

Tetraplus Combi EC

EC

N

Sepran

Vebipyr

EC

N

Vebi

Pirimicarb

Aphox

WG

Xn, N

Gowan

Pirimor 17,5

WG

Xn, N

Syngenta

Pymetrozine

Plenum 50 WG

WG

Xn

Syngenta

Sali potassici di acidi grassi C154-C18 (*)

Ciopper

SL

--

Tecniterra

Nobil

SL

Xi

Cerrus

Tau-Fluvalinate

Klartan 20 EW

EW

N

Du Pont, Kollant

Mavrik 20 EW

EW

N

Makhteshim, Zapi

Megic

EW

Xi

Gowan

Thiacloprid

Calypso

SC

Xn

Bayer

Thiamethoxam

Actara 25 WG

WG

N

Compo, Sivam, Syngenta

Zeta-cipermetrina

Fury

EC

N

Sumitomo Chemical, Zapi

Minuet

EC

N

Ital-Agro, Sipcam

Satel

EC

N

Belchim, Vebi

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

130

ANTRACNOSI DEL NOCE

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Mancozeb

Dithane DG Neotec

WG

Xn, N

Dow

Dithane M-45

WP

Xn, N

Dow

Manthene WDG

WG

Xn, N

Demetra

Rame da idrossido (*)

Bentoram

SC

Xi, N

Dal Cin Gildo

Champ 20 DF

WG

Xi N

Nufarm

Champ DP

WG

T, N

Nufarm

Copperfield

WG

Xi N

Chemia

Coprantol Hi Bio

WG

Xi N

Syngenta

Cuoprossil-Idro 25 WP

WP

Xi N

Scam

Cuprossil-Idro 25 WP Blu

WP

Xi N

Scam, Vebi

Duke Idrossido

WG

Xi N

Kollant, Makhteshim

Funguran-OH 250 SC

SC

Xi, N

Certis

Heliocuivre

SC

Xn N

Intrachem

Heliocuivre S

SC

Xi N

Intrachem, Zapi

Idroram 24 L

SC

T, N

Prochimag

Idrox 22 New

WG

Xi N

Manica

Iram 025

WP

Xi, N

Agrimix

Iram 50 DF

WG

Xn, N

Agrimix

Liquiram Idrossido

SC

Xn, N

Europhyto, Terrranalisi

Raider Hi Tech

WG

Xi N

Sivam

Rame Idrossido Flow

Agrisystem

SC

Xi

Agrosystem, Terranalisi

Rameazzurro 250 SC

SC

Xi, N

Agrimix

Zetaram New Tech

WG

Xi N

Sipcam

Rame da ossicloruro (*)

Coprantol WG

WG

N

Syngenta

Cupravit Blu WG

WG

N

Bayer, Bayer Garden

Cuprofrut BC

WP

Xi N

Ital-Agro

Cyprus 25 DF

SG

N

Cifo, Nufarm

Duke

SG

N

Makhteshim

Flowbrix

SC

N

Scam

Flowbrix Blu

SC

N

Scam

Grifon FL

SC

N

Siapa

Microcopp Neutro FL

SC

N

Demetra

Microram 20 Flow

SC

N

Terranalisi

Neoram Blu WG

WG

N

Sumitomo

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

131

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Neoram WG

WG

N

Sumitomo

Ossiclor 20 Flow

SC

N

Copyr, Manica

Ossiclor 35 PB

WP

N

Manica

Ossiram 20 Flow

SC

N

Sepran

Polvere Caffaro New

EC

Xi N

Sumitomo

Proram Hi Tech

WG

N

Sivam

Rame Caffaro Blu WG New

WG

N

Sumitomo

Rameplant WG

WG

N

Kollant

Ramital 20 Blu Flow

SC

N

Bayer Garden

Rebex

SC

N

Agrochimica

Rame da solfato tribasico (*)

Basic

SC

N

Agrowin

Basiram L

Al

Xi, N

Gowan

Blau

SC

N

Agrowin

Cupravit Bio Evolution

WG

N

Bayer

Cuprital S.D.I.

SC

N

Ital-Agro

Cuproxat S.D.I.

AL

N

Sipcam

Cutril 3D

SC

N

Serbios

Flag

SC

N

Agrowin

Idrorame Flow

SC

N

Chimiberg, Copyr

King

SC

N

Chimiberg, Compo, Orvital

King 360 HP

SC

Xi N

Chimiberg

Rame basico

SC

N

Guaber

Tri-base

SC

N

Cifo, Nufarm, Vebi

Rame da solfato neutralizzato con calce (*)

Bordoflow New

SC

Xi N

Manica

Bordolese 13 PB

WP

Xi N

Terranalisi, Vebi

Poltiglia 20 PB Manica

WP

Xi N

Manica

Poltiglia Bordolese

Scam DF

WG

Xi, N

Scam

Poltiglia Manica 20

WG

WG

Xi N

Manica

Tebuconazolo

Folicur SE

SE

--

Bayer, Bayer Garden

Grocer Tech SC

SC

--

Agrisystem

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

132

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Gunner SC

SC

--

Scam

Lynx

SE

--

Agrico, Bayer Enviromental

Science

Mystic 250 EW

EW

Xn, N

Nufarm

Mystic 430 SC

SC

Xn, N

Nufarm

Player SC

SC

--

Chimiberg

Tebusip 46

EW

--

Sipcam

Trust SC

SC

--

Vebi

Viver

SE

--

Gowan

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

ANTRACNOSI DELLE PIANTE ORNAMENTALI

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Dodina

Dodiprev 35

SC

Xi, N

Agrozoofarma, Kollant

Fungidina

SC

Xi, N

Zapi

Sepradina SC

SC

Xi, N

Manica, Sepran

Syllit 355 SC

SC

Xi, N

Demetra, Terranalisi

Venturex 35 L

SC

Xi, N

Europhyto, Scam, Sivam

Rame da idrossido (*)

Cuoprossil-Idro 25 WP

WP

Xi N

Scam

Cuprossil-Idro 25 WP Blu

WP

Xi N

Scam, Vebi

Heliocuivre

SC

Xn N

Intrachem

Heliocuivre S

SC

Xi N

Intrachem, Zapi

Kocide 2000

WG

Xi N

Du Pont

Kocide 3000

WG

Xi N

Du Pont

Rame da ossicloruro (*)

Coprantol WG

WG

N

Syngenta

Cupravit Blu WG

WG

N

Bayer, Bayer Garden

Cuprene WP

WP

Xn N

Agroqualità

Cuprocaffaro Micro

WG

N

Sumitomo

Cuprofrut BC

WP

Xi N

Ital-Agro

Cuprosar 40 WDG

WG

N

Gowan

Cuprozin 35 WP

WP

N

Agrisystem

Curenox Top Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Flowbrix

SC

N

Scam

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

133

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Flowbrix Blu

SC

N

Scam

Grifon FL

SC

N

Siapa

Iperion

WG

N

Siapa

Microcopp Neutro FL

SC

N

Demetra

Microram 20 Flow

SC

N

Terranalisi

Microram 35 WG

GR

N

Sepran, Terranalisi

Neoram Blu WG

WG

N

Sumitomo

Neoram WG

WG

N

Sumitomo

Ossiclor 20 Flow

SC

N

Copyr, Manica

Ossiclor 35 PB

WP

N

Manica

Ossiclor 35 WG

WG

N

Manica

Ossiram 20 Flow

SC

N

Sepran

Pasta Caffaro Blu

SC

N

Sumitomo

Pasta Caffaro NC

SC

N

Sumitomo

Pasta Siapa F Blu

SC

N

Siapa

Patrol 35 WP

WP

N

Certis Europe

Patrol Blu

WP

N

Certis Europe

Polvere Caffaro New

EC

Xi N

Sumitomo

Rame Caffaro Blu WG New

WG

N

Sumitomo

Rameplant WG

WG

N

Kollant

Ramital 20 Blu Flow

SC

N

Bayer Garden

Rebex

SC

N

Agrochimica

Zetaram 20 L

SC

N

Sipcam

Rame da solfato tribasico (*)

Cuprital S.D.I.

SC

N

Ital-Agro

Cuprofix Ultra Disperss

WG

Xn N

Cerexagri

Cuproxat S.D.I.

AL

N

Sipcam

Cutril 3D

SC

N

Serbios

Tri-base

SC

N

Cifo, Nufarm, Vebi

Rame da solfato neutralizzato con calce (*)

Bordo 20

WP

N

IQV Italia

Bordo 20 IQV

WP

N

IQV Italia

Bordo 20 Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Bordoflow New

SC

Xi N

Manica

Bordoflow Sector

SC

N

Manica

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

134

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Bordolese 13 PB

WP

Xi N

Terranalisi, Vebi

Bordoram 20 WG

WG

N

Ital-Agro

Bordosep

WP

Xi N

Sepran

Dolese WG

WG

Xi N

Agrozoofarma, Kollant

Poltiglia 20 PB Manica

WP

Xi N

Manica

Poltiglia Bordolese

Disperss

WG

N

Cerexagri

Poltiglia Bordolese

Disperss Blu

WG

N

Cerexagri

Poltiglia Caffaro 20 DF New

WG

Xi N

Sumitomo

Poltiglia Caffaro 20 GD

WG

Xi N

Sumitomo

Poltiglia Disperss

WG

Xi N

Cerexagri, Ital-Agro

Poltiglia Manica 20 WG

WG

Xi N

Manica

Polvere tipo Bordolese

Blu

WP

Xn N

Terranalisi

Selecta Disperss

WG

Xi N

Cerexagri

Siaram 20 GD

WG

Xi N

Siapa

Siaram 20 WG

WG

Xi N

Siapa

Verderame 20 DF

WG

N

Sivam

Tetraconazolo

Concorde 125

EW

--

Siapa

Domark 125

EW

--

Sumitomo

Lidal

AL

--

Du Pont

Tiabendazolo

Arbotect 20 S

AL

N

Ital-Agro

Ziram

Crittam WG

WG

T+, N

Siapa

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Note: i prodotti a base di Tetraconazolo sono specificatamente autorizzati contro l’Antracnosi (Guignardia aesculi) dell’Ippocastano. I prodotti a base di Tiabendazolo sono specificatamente autorizzati nella lotta contro l’Antracnosi del platano (Gnomonia platani) per iniezione al tronco (endoterapia) da parte di personale specia- lizzato.

CANCRO DEL CIPRESSO

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Rame da idrossido (*)

Champ 20 DF

WG

Xi N

Nufarm

Copperfield

WG

Xi N

Chemia

Coprantol Hi Bio

WG

Xi N

Syngenta

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

135

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Duke Idrossido

WG

Xi N

Kollant, Makhteshim

Idrox 22 New

WG

Xi N

Manica

Raider Hi Tech

WG

Xi N

Sivam

Zetaram New Tech

WG

Xi N

Sipcam

Rame da ossicloruro (*)

Coprantol WG

WG

N

Syngenta

Cupravit Blu WG

WG

N

Bayer, Bayer Garden

Cuprocaffaro Micro

WG

N

Sumitomo

Cuprosar 40 WDG

WG

N

Gowan

Cuprozin 35 WP

WP

N

Agrisystem

Curenox Top Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Cyprus 25 DF

SG

N

Cifo, Nufarm

Duke

SG

N

Makhteshim

Grifon FL

SC

N

Siapa

Iperion

WG

N

Siapa

Microram 20 Flow

SC

N

Terranalisi

Microram 35 WG

GR

N

Sepran, Terranalisi

Neoram Blu WG

WG

N

Sumitomo

Neoram WG

WG

N

Sumitomo

Ossiclor 20 Flow

SC

N

Copyr, Manica

Ossiclor 35 PB

WP

N

Manica

Ossiclor 35 WG

WG

N

Manica

Ossiram 20 Flow

SC

N

Sepran

Pasta Caffaro Blu

SC

N

Sumitomo

Pasta Caffaro NC

SC

N

Sumitomo

Pasta Siapa F Blu

SC

N

Siapa

Patrol 35 WP

WP

N

Certis Europe

Patrol Blu

WP

N

Certis Europe

Polvere Caffaro New

EC

Xi N

Sumitomo

Proram Hi Tech

WG

N

Sivam

Rame Caffaro Blu WG New

WG

N

Sumitomo

Rameplant WG

WG

N

Kollant

Ramital 20 Blu Flow

SC

N

Bayer Garden

Rame da solfato tribasico (*)

Cupravit Bio Evolution

WG

N

Bayer

Cuprital S.D.I.

SC

N

Ital-Agro

Cuproxat S.D.I.

AL

N

Sipcam

Cutril 3D

SC

N

Serbios

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

136

(segue)

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

DEFOGLIAZIONE DEL PIOPPO

(segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

137

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Dithane M-45

WP

Xn, N

Dow

Emmegi 75 DG

WG

Xn, N

Agrowin

Fungi MZ

WP

Xn, N

Chemia, Sivam

Fungi MZ DF

WG

Xn, N

Sivam

Geozeb WG

WG

Xn, N

Geofin

M 70 DF

WG

Xn, N

Chimiberg

Mancosim 75 DF

WG

Xn, N

Terranalisi

Mancozeb Manica 75

WG

WG

Xn, N

Chemia, Manica

Mancozeb Manica 80

PB

WP

Xn, N

Manica

Manfil 75 WG

WG

Xn, N

Certis

Manthene WDG

WG

Xn, N

Demetra

Penncozeb DG

WG

Xn, N

Cerexagri

Trimanoc 80 WP

WP

Xn, N

Cerexagri

Vitex MZ 60

WP

Xn, N

Siapa

Vondozeb DG

WG

Xn, N

Cerexagri

Zeb 80

WP

Xn, N

Zolfindustria

ZM 75 DG

WG

Xn, N

Scam

Metiram

Polyram DF

WG

Xi, N

Basf

FUMIGAZIONE DEL TERRENO IN ASSENZA DI COLTURA

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Dazomet

Basamid Granulat

GR

Xn, N

Certis

Metam-Potassio

Tamifum

VP

N, C

Taminco

Tamifum Forte

VP

N, C

Taminco

Tamifum-K

VP

N, C

Taminco

Metam-Sodio

Divapan 51

VP

N, C

FMC Foret

Fumathane 510

VP

N, C

Taminco

Fumathane-S

VP

N, C

Taminco

Geort 50

VP

N, C

Siapa

Geosaf 39

VP

N, C

Tecniterra

Metam

VP

N, C

Chemia

Metambas

VP

N, C

Taminco

Metham Na 51

VP

N, C

Belchim, FMC Foret

Tamisol 510

VP

N, C

Taminco

Vapam

VP

N, C

Taminco

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

138

FUNGICIDI A BASE DI RAME AUTORIZZATI SUL CASTAGNO

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Rame da idrossido (*)

Champ 20 DF

WG

Xi, N

Nufarm

Copperfield

WG

Xi, N

Chemia

Coprantol Hi Bio

WG

Xi, N

Syngenta

Duke Idrossido

WG

Xi, N

Kollant, Makhteshim

Idrox 22 New

WG

Xi, N

Manica

Raider Hi tech

WG

Xi, N

Sivam

Zetaram New Tech

WG

Xi, N

Sipcam

Rame da ossicloruro (*)

Coprantol WG

WG

N

Syngenta

Cupravit Blu WG

WG

N

Bayer, Bayer Garden

Cuprobenton

WP

N

Dal Cin

Cuprobenton Blu

WP

N

Dal Cin

Cuprocaffaro Micro

WG

N

Sumitomo

Cuprosar 40 WDG

WG

N

Gowan

Cuprozin 35 WP

WP

N

Agrisystem

Curenox Top Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Cyprus 25 DF

SG

N

Cifo, Nufarm

Duke

SG

N

Makhteshim

Grifon FL

SC

N

Siapa

Iperion

WG

N

Siapa

Microram 20 Flow

SC

N

Terranalisi

Microram 35 WG

GR

N

Sepran, Terranalisi

Neoram Blu WG

WG

N

Sumitomo

Neoram WG

WG

N

Sumitomo

Ossiclor 20 Flow

SC

N

Copyr, Manica

Ossiclor 35 WG

WG

N

Manica

Ossiclor 50 PB Manica

WG

N

Manica

Ossiram 20 Flow

SC

N

Sepran

Ossiram WP

WP

Xn, N

Sepran

Pasta Caffaro Blu

SC

N

Sumitomo

Pasta Caffaro NC

SC

N

Sumitomo

Pasta Siapa F Blu

SC

N

Siapa

Polvere Caffaro New

EC

Xi, N

Sumitomo

Proram Hi Tech

WG

N

Sivam

Rame Caffaro Blu WG New

WG

N

Sumitomo

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

139

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Rameplant WG

WG

N

Kollant

Ramital 20 Blu Flow

SC

N

Bayer Garden

Zetaram 20 L

SC

N

Sipcam

Rame da solfato tribasico (*)

Cupravit Bio Evolution

WG

N

Bayer

Rame da solfato neutralizzato con calce (*)

Bordoflow New

SC

Xi ,N

Manica

Bordoflow Sector

SC

N

Manica

Bordolese 13 PB

WP

Xi, N

Terranalisi, Vebi

Dolese WG

WG

Xi, N

Agrozoofarma, Kollant

Poltiglia 20 PB Manica

WP

Xi ,N

Manica

Poltiglia Caffaro 20 DF New

WG

Xi, N

Sumitomo

Poltiglia Caffaro 20 GD

WG

Xi, N

Sumitomo

Poltiglia Manica 20 WG

WG

Xi, N

Manica

Siaram 20 GD

WG

Xi, N

Siapa

Siaram 20 WG

WG

Xi, N

Siapa

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

FUNGICIDI A BASE DI RAME AUTORIZZATI SULL’OLIVO

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Rame da idrossido (*)

Bentoram

SC

Xi, N

Dal Cin Gildo

Champ 20 DF

WG

Xi, N

Nufarm

Champ DP

WG

T, N

Nufarm

Champion Class

SC

Xi

Nufarm

Copperfield

WG

Xi, N

Chemia

Coprantol Hi Bio

WG

Xi, N

Syngenta

Cuprossil-Idro 25 WP

WP

Xi, N

Scam

Cuprossil-Idro 25 WP Blu

WP

Xi, N

Scam, Vebi

Duke Idrossido

WG

Xi, N

Kollant, Makhteshim

Funguran-OH-250 SC

SC

Xi, N

Certis

Glutex Cu 90

AL

Xi, N

Agrisystem, Cerrus

Heliocuivre

SC

Xn, N

Intrachem

Heliociuvre S

SC

Xi, N

Intrachem, zapi

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

140

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Idroram 24 L

SC

T, N

Prochimag

Idrox 22 New

WG

Xi, N

Manica

Iram 025

WP

Xi, N

Agrimix

Iram 50 DF

WG

Xn, N

Agrimix

Kocide 2000

WG

Xn, N

Du Pont

Kocide 3000

WG

Xi, N

Du Pont

Kocide Opti

WG

Xn, N

Du Pont

Liquiram Idrossido

SC

Xn, N

Europhyto, Terranalisi

Raider Hi tech

WG

Xi, N

Sivam

Rame idrossido Flow

Agrisystem

SC

Xi

Agrisystem, Terranalisi

Rameazzurro 250 SC

SC

Xi, N

Agrimix

Zetaram New Tech

WG

Xi, N

Sipcam

Rame da ossicloruro (*)

Copper DF

SG

N

Vebi

Coprantol WG

WG

N

Syngenta

Cupravit Blu WG

WG

N

Bayer, Bayer Garden

Cuprene

WP

Xn N

Agroqualità

Cuprobenton

WP

N

Dal Cin

Cuprobenton Blu

WP

N

Dal Cin

Cuprocaffaro Micro

WG

N

Sumitomo

Cuprofrut BC

WP

Xi N

Ital-Agro

Cuproram

WP

Xn, N

Europhyto, Terranalisi

Cuprosar 40 WDG

WG

N

Gowan

Cuprozin 35 WP

WP

N

Agrisystem

Curenox Top Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Cutril-Evo

SG

N

Serbios

Cyprus 25 DF

SG

N

Cifo, Nufarm

Duke

SG

N

Makhteshim

Flowbrix

SC

N

Scam

Flowbrix Blu

SC

N

Scam

Grifon FL

SC

N

Siapa

Iperion

WG

N

Siapa

Kuprum Top 30 WG

SG

N

Agrozoofarma

Microcopp Neutro FL

SC

N

Demetra

Microram 20 Flow

SC

N

Terranalisi

Microram 35 WG

GR

N

Sepran, Terranalisi

Neoram Blu WG

WG

N

Sumitomo

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

141

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Neoram WG

WG

N

Sumitomo

Ossiclor 20 Flow

SC

N

Copyr, Manica

Ossiclor 30

WP

Xn, N

Manica

Ossiclor 35 PB

WP

N

Manica

Ossiclor 35 WG

WG

N

Manica

Ossiclor 50 PB Manica

WG

N

Manica

Ossiram 20 Flow

SC

N

Sepran

Ossiram WP

WP

Xn N

Sepran

Pasta Caffaro Blu

SC

N

Sumitomo

Pasta Caffaro NC

SC

N

Sumitomo

Pasta Siapa F Blu

SC

N

Siapa

Patrol 35 WP

WP

N

Certis Europe

Patrol Blu

WP

N

Certis Europe

Polvere Caffaro New

EC

Xi N

Sumitomo

Proram Hi Tech

WG

N

Sivam

Rame Caffaro Blu WG New

WG

N

Sumitomo

Rameplant WG

WG

N

Kollant

Ramin

WP

Xn, N

Chemia

Ramin 50

WP

Xn, N

Chemia

Ramital 20 Blu Flow

SC

N

Bayer Garden

Rebex

SC

N

Agrochimica

Zetaram 20 L

SC

N

Sipcam

Rame da ossido rameoso

(*)

Cobre Nordox Super

75 WG

WG

N

Comercial Quimica Masso’

Rame da solfato tribasico (*)

Basic

SC

N

Chemia

Basiram L

AL

Xi, N

Gowan

Bioram Flo

SC

Xi, N

Chemia

Blau

SC

N

Agrowin

Cupravit Bio Evolution

WG

N

Bayer

Cuprital S.D.I.

SC

N

Ital-Agro

Cuprofix Ultra Disperss

WG

Xn, N

Cerexagri

Cuproxat S.D.I.

AL

N

Sipcam

Curex

AL

N

Nufarm

Cutril 3D

SC

N

Serbios

Flag

SC

N

Agrowin

Idrorame Flow

SC

N

Chimiberg, Copyr

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

142

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

King

SC

N

Chimiberg, Compo, Orvital

King 360 HP

SC

Xi, N

Chimiberg

Rame Basico

SC

N

Guaber

Tri-base

SC

N

Cifo, Nufarm, Vebi

Vebirame Flow

SC

N

Vebi

Rame da solfato neutralizzato con calce (*)

Bordo 20

WP

N

IQV Italia

Bordo 20 IQV

WP

N

IQV Italia

Bordo 20 Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Bordoflow New

SC

Xi, N

Manica

Bordoflow Sector

SC

N

Manica

Bordolese 13 PB

WP

Xi, N

Terranalisi, Vebi

Bordoram 20 WG

WG

N

Ital-Agro

Bordosep

WP

Xi, N

Sepran

Dolese WG

WG

Xi, N

Agrozoofarma, Kollant

Kuprik Flow

SC

Xi, N

Cerexagri

Miraflo

SC

N

Chemia

Poltiglia 20 PB Manica

WP

Xi, N

Manica

Poltiglia Bordolese

Disperss

WG

N

Cerexagri

Poltiglia Bordolese

Disperss Blu

WG

N

Cerexagri

Poltiglia Bordolese Scam

DF

WG

Xi, N

Scam

Poltiglia Caffaro 20 DF New

WG

Xi, N

Sumitomo

Poltiglia Caffaro 20 GD

WG

Xi, N

Sumitomo

Poltiglia Disperss

WG

Xi, N

Cerexagri, Ital-Agro

Poltiglia Manica 20 WG

WG

Xi, N

Manica

Polvere tipo Bordolese

Blu

WP

Xn, N

Terranalisi

Selecta Disperss

WG

Xi, N

Cerexagri

Siaram 20 GD

WG

Xi, N

Siapa

Siaram 20 WG

WG

Xi, N

Siapa

Verderame 20 DF

WG

N

Sivam

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

143

FUNGICIDI A BASE DI RAME AUTORIZZATI SULLE COLTURE ORNAMENTALI

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Rame da idrossido (*)

Champ 20 DF

WG

Xi, N

Nufarm

Copperfield

WG

Xi, N

Chemia

Coprantol Hi Bio

WG

X,i N

Syngenta

Cuoprossil-Idro 25 WP

WP

Xi, N

Scam

Cuprossil-Idro 25 WP Blu

WP

Xi, N

Scam, Vebi

Duke Idrossido

WG

Xi, N

Kollant, Makhteshim

Heliocuivre

SC

Xn, N

Intrachem

Heliocuivre S

SC

Xi, N

Intrachem, Zapi

Idrox 22 New

WG

Xi, N

Manica

Kocide 2000

WG

Xi, N

Du Pont

Kocide 3000

WG

Xi, N

Du Pont

Raider Hi Tech

WG

Xi, N

Sivam

Zetaram New Tech

WG

Xi, N

Sipcam

Rame da ossicloruro (*)

Coprantol WG

WG

N

Syngenta

Cupravit Blu WG

WG

N

Bayer, Bayer Garden

Cuprene WP

WP

Xn, N

Agroqualità

Cuprobenton

WP

N

Dal Cin

Cuprobenton Blu

WP

N

Dal Cin

Cuprocaffaro Micro

WG

N

Sumitomo

Cuprofrut BC

WP

Xi, N

Ital-Agro

Cuprosar 40 WDG

WG

N

Gowan

Cuoprozin 35 WP

WP

N

Agrisystem

Curenox Top Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Cyprus 25 DF

SG

N

Cifo, Nufarm

Duke

SG

N

Makhteshim

Flowbrix

SC

N

Scam

Flowbrix Blu

SC

N

Scam

Grifon FL

SC

N

Siapa

Iperion

WG

N

Siapa

Microcopp Neutro FL

SC

N

Demetra

Microram 20 Flow

SC

N

Terranalisi

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

144

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Microram 35 WG

GR

N

Sepran, Terranalisi

Neoram Blu WG

WG

N

Sumitomo

Neoram WG

WG

N

Sumitomo

Ossiclor 20 Flow

SC

N

Copyr, Manica

Ossiclor 35 PB

WP

N

Manica

Ossiclor 35 WG

WG

N

Manica

Ossiclor 50 PB Manica

WG

N

Manica

Ossiram 20 Flow

SC

N

Sepran

Ossiram WP

WP

Xn, N

Sepran

Pasta Caffaro Blu

SC

N

Sumitomo

Pasta Caffaro NC

SC

N

Sumitomo

Pasta Siapa F Blu

SC

N

Siapa

Patrol 35 WP

WP

N

Certis Europe

Patrol Blu

WP

N

Certis Europe

Polvere Caffaro New

EC

Xi, N

Sumitomo

Proram Hi Tech

WG

N

Sivam

Rame Caffaro Blu WG New

WG

N

Sumitomo

Rameplant WG

WG

N

Kollant

Ramital 20 Blu Flow

SC

N

Bayer Garden

Rebex

SC

N

Agrochimica

Zetaram 20 L

SC

N

Sipcam

Rame da solfato tribasico (*)

Cupravit Bio Evolution

WG

N

Bayer

Cuprital S.D.I.

SC

N

Ital-Agro

Cuprofix Ultra Disperss

WG

Xn, N

Cerexagri

Cuproxat S.D.I.

AL

N

Sipcam

Cutril 3D

SC

N

Serbios

Idrorame Flow

SC

N

Chimiberg, Copyr

King

SC

N

Chimiberg, Compo, Orvital

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

145

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

King 360 HP

SC

Xi, N

Chimiberg

Tri-base

SC

N

Cifo, Nufarm, Vebi

Vebirame Flow

SC

N

Vebi

Rame da solfato neutralizzato con calce (*)

Bordo 20

WP

N

IQV Italia

Bordo 20 IQV

WP

N

IQV Italia

Bordo 20 Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Bordoflow New

SC

Xi ,N

Manica

Bordoflow Sector

SC

N

Manica

Bordolese 13 PB

WP

Xi, N

Terranalisi, Vebi

Bordoram 20 WG

WG

N

Ital-Agro

Bordosep

WP

Xi, N

Sepran

Dolese WG

WG

Xi, N

Agrozoofarma, Kollant

Poltiglia 20 PB Manica

WP

Xi ,N

Manica

Poltiglia Bordolese

Disperss

WG

N

Cerexagri

Poltiglia Bordolese

Disperss Blu

WG

N

Cerexagri

Poltiglia Caffaro 20 DF New

WG

Xi, N

Sumitomo

Poltiglia Caffaro 20 GD

WG

Xi, N

Sumitomo

Poltiglia Disperss

WG

Xi, N

Cerexagri, Ital-Agro

Poltiglia Manica 20

WG

WG

Xi, N

Manica

Polvere tipo Bordolese

Blu

WP

Xn, N

Terranalisi

Selecta Disperss

WG

Xi, N

Cerexagri

Siaram 20 GD

WG

Xi, N

Siapa

Siaram 20 WG

WG

Xi, N

Siapa

Verderame 20 DF

WG

N

Sivam

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

146

FUNGICIDI PER INIEZIONE AL TRONCO (ENDOTERAPIA)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Tiabendazolo

Arbotect 20 S

AL

N

Ital-Agro

Nota: Tiabendazolo è utilizzabile nella lotta contro l’Antracnosi del platano per iniezione al tronco (endoterapia) da parte di personale specializzato.

INSETTICIDI A BASE DI BACILLUS THURINGIENSIS VAR. KURSTAKI AUTORIZZATI SULLE PIANTE ORNAMENTALI

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Bacillus thuringiensis var. kurstaki (*)

Agree

WP

--

Certis Europe

Bac MK

WP

Xi

Agrozoofarma, Makhteshim

Bacillus Chemia

WP

--

Chemia, Terranalisi

Bactospeine 32 WG

WG

--

Chimiberg

Biobit DF

WG

--

Sumitomo

Biolarv

WP

Xi

Agrimix, Cerrus

BTK 32 WG

WG

--

Xeda Italia

Costar WG

WG

--

Certis Europe

Delfin

WG

Xi

Du Pont

Dipel DF

WG

--

Agrisystem, Nufarm, Siapa

Itrox

SC

Xi

Gowan

Kristal 32 WG

WG

--

Serbios

Lepinox Plus

WP

--

Intrachem

Primial WG

WG

--

Syngenta

Rapax

SC

Xi

Intrachem, Zapi

Sequra WG

WP

--

Sipcam

Turex

WP

--

Scam

Turibel

WP

Xi

Dow

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

147

INSETTICIDI A BASE DI OLIO MINERALE AUTORIZZATI SUGLI AGRUMI

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Olio minerale (*)

4 Stagioni

EC

--

Cerrus, Zapi

Agro-Oil

EC

N

Sepran

Agrol E

EC

--

Serbios

Agrumin

EC

--

Chimiberg, Copyr

Albene

EC

--

Scam

All Seasons

EC

--

Compo, Europhyto

Biolid E.

EC

--

Ital-Agro

Biolid Up

EC

--

Sipcam

Chemol

EC

--

Chemia

Chemol 90 EL

EC

--

Chemia

Citrole

EC

--

Siapa

Dusty

EC

Xi

Sepran

Eko Oil Spray

EC

--

Kollant, Makhteshim

Esta-Oil

EC

--

Sepran, Verde Bio

Estoil

EC

--

Demetra

KB Olio Minerale

EW

--

Ital-Agro

Miboil

EC

--

Europhyto, Zapi

Oleoter

EC

--

Prochimag, Terranalisi, Vebi

Oleoter Estate

EC

--

Cifo, Prochimag, Terranalisi

Olio bianco L.B.I

EC

N

L.B.I.

Olio ogni stagione

EC

--

Vebi

Oliocin

EW

--

Bayer, Bayer Garden

Olionet

EC

--

Agrozoofarma

Oliovit

EC

--

Guaber

Olover

EC

--

Linfa

Opalene

EW

--

Chimiberg

Ovipron Top

EC

N

Cerexagri, Ital-Agro

Sepr-Oil

EC

--

Sepran

Sipcamol E

EC

--

Ital-Agro, Sipcam

Tecnolio

EC

--

Tecniterra

UFO Ultra Fine Oil

EC

--

Intrachem

Valoil Plus

EC

--

Demetra

Vernoil

EC

N

Cerexagri

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

148

INSETTICIDI A BASE DI OLIO MINERALE AUTORIZZATI SUL CACO

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Olio minerale (*)

4 Stagioni

EC

--

Cerrus, Zapi

Agrol E

EC

--

Serbios

Agrumin

EC

--

Chimiberg, Copyr

All Seasons

EC

--

Compo, Europhyto

Biolid E.

EC

--

Ital-Agro

Biolid Up

EC

--

Sipcam

Chemol 90 EL

EC

--

Chemia

Eko Oil Spray

EC

--

Kollant, Makhteshim

Esta-Oil

EC

--

Sepran, Verde Bio

Estoil

EC

--

Demetra

Oleoter Estate

EC

--

Cifo, Prochimag, Terranalisi

Olio Ogni Stagione

EC

--

Vebi

Olionet

EC

--

Agrozoofarma

Olover

EC

--

Linfa

Ovipron Top

EC

N

Cerexagri, Ital-Agro

Polithiol

SE

Xi

Cerexagri

Sipcamol E

EC

--

Ital-Agro, Sipcam

UFO Ultra Fine Oil

EC

--

Intrachem

Valoil Plus

EC

--

Demetra

Vernoil

EC

N

Cerexagri

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

INSETTICIDI A BASE DI OLIO MINERALE AUTORIZZATI SUL NOCCIOLO

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Olio minerale (*)

4 Stagioni

EC

--

Cerrus, Zapi

Agrol E

EC

--

Serbios

Agrumin

EC

--

Chimiberg, Copyr

All Seasons

EC

--

Compo, Europhyto

Biolid E.

EC

--

Ital-Agro

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

149

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Biolid Up

EC

--

Sipcam

Chemol 90 EL

EC

--

Chemia

Citrole

EC

--

Siapa

Eko Oil Spray

EC

--

Kollant, Makhteshim

Esta-Oil

EC

--

Sepran, Verde Bio

Estoil

EC

--

Demetra

Oleoter Estate

EC

--

Cifo, Prochimag, Terranalisi

Olio Ogni Stagione

EC

--

Vebi

Olionet

EC

--

Agrozoofarma

Oliovit

EC

--

Guaber

Olover

EC

--

Linfa

Ovipron Top

EC

N

Cerexagri, Ital-Agro

Polithiol

SE

Xi

Cerexagri

Sipcamol E

EC

--

Ital-Agro, Sipcam

UFO Ultra Fine Oil

EC

--

Intrachem

Valoil Plus

EC

--

Demetra

Vernoil

EC

N

Cerexagri

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

INSETTICIDI A BASE DI OLIO MINERALE AUTORIZZATI SULLE PIANTE ORNAMENTALI

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Olio minerale (*)

4 Stagioni

EC

--

Cerrus, Zapi

Agro-oil

EC

N

Sepran, Verde Bio

Agrol E

EC

--

Serbios

Agrumin

EC

--

Chimiberg, Copyr

All Seasons

EC

--

Compo, Europhyto

Biolid E.

EC

--

Ital-Agro

Biolid Up

EC

--

Sipcam

Chemol

EC

--

Chemia

Chemol 90 EL

EC

--

Chemia

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

150

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Citrole

EC

--

Siapa

Dusty

EC

Xi

Sepran

Eko Oil Spray

EC

--

Kollant, Makhteshim

Esta-Oil

EC

--

Sepran, Verde Bio

Estoil

EC

--

Demetra

KB Olio Minerale

EW

--

Ital-Agro

Oleoter

EC

--

Prochimag, Terranalisi, Vebi

Oleoter Estate

EC

--

Cifo, Prochimag, Terranalisi

Olio Ogni Stagione

EC

--

Vebi

Oliocin

EW

--

Bayer, Bayer Garden

Olionet

EC

--

Agrozoofarma

Oliovit

EC

--

Guaber

Opalene

EW

--

Chimiberg

Ovipron Top

EC

N

Cerexagri, Ital-Agro

Sepr-Oil

EC

--

Sepran

Sipcamol E

EC

--

Ital-Agro, Sipcam

Tecnolio

EC

--

Tecniterra

UFO Ultra Fine Oil

EC

--

Intrachem

Valoil Plus

EC

--

Demetra

Vernoil

EC

N

Cerexagri

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

INSETTICIDI CHITINO-INIBITORI AUTORIZZATI SULLE PIANTE ORNAMENTALI

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Diflubenzuron

Dimilin 25 P.B.

WP

N

Gowan

Du-Dim 25 PB

WP

N

Makhteshim

Indipendent 25 PB

WP

N

Certis

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

151

INSETTICIDI FOSFORGANICI AUTORIZZATI SUGLI AGRUMI

(segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

152

(segue)

Note: Clorpirifos-metile: solo su arancio, limone, mandarino e clementino.

INSETTICIDI FOSFORGANICI AUTORIZZATI SULLE PIANTE ORNAMENTALI

(segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

153

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Pyrinex Pronto

AL

N

Cifo

Rotiofen Gold

EC

T, N

Siapa

Tecnifos E 40

EC

Xn, N

Tecniterra

Zelig 480 EC

EC

Xn, N

Makhteshim

Dimetoato

Aragol L 40

EC

Xn

Sipcam

Dacol L 40

EC

Xn

Agrisystem

Methior

EC

--

Terranalisi

Rodacus EC

EC

--

Agrisystem

Rogatox EC

EC

--

Scam

Rogor

EC

Xn

Siapa

Rogor L 20

AL

Xi

Cheminova, Kollant, Siapa

Rogor L 40

EC

Xn

Cheminova

INSETTICIDI PER INIEZIONE AL TRONCO (ENDOTERAPIA)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Abamectina

Amectin EC

EC

T, N

Agrimix

Berlina

EC

Xn, N

Scam

Bermectine

EC

T, N

Rocca Frutta, Terranalisi

Cal-EX 1.9 EC

EC

Xn, N

Cheminova

Cliner

EC

--

Ital-Agro

Safran

EC

T,N

Agrisystem, Demetra

Vertimec EC

EC

Xn, N

Syngenta

Zamir 18

EC

Xn, N

Chimiberg

Zetor

EC

T, N

Makhteshim

Azadiractina (*)

Adina 10

EC

Xi

Ital-Agro

Imidacloprid

IT 200

SL

N

Ital-Agro

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Note: Abamectina è utilizzabile su latifoglie, conifere per alberature stradali e parchi, contro Minatrici fogliari, Processionaria del pino, Tingide del platano, Afidi, Acari tetranichidi ed eriofidi. Azadiractina è utilizzabile su floreali, ornamentali, vivai, forestali contro Afidi, Aleurodidi, Cicaline, larve di Lepidotteri, Minatori fogliari, Tripidi. Imidacloprid è utilizzabile su Platano e Ippocastano contro Tingide del platano, Afidi e Microlepidotteri minatori.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

154

INSETTICIDI PIRETROIDI AUTORIZZATI SUL NOCCIOLO

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Deltametrina

Audace

EC

Xn, N

Cheminova

Decis

EC

Xn, N

Bayer

Decis Jet

EC

Xi, N

Bayer, Bayer Garden

Lambda-cialotrina

Forza

WG

Xn, N

Gowan

Kaimo Sorbie

WG

Xn, N

Nufarm

Karate Zeon

CS

Xn, N

Syngenta

Karate Zeon 1.5

CS

Xi, N

Syngenta

Kusti

WG

Xn, N

Du Pont

Ninja

WG

Xn, N

Agrisystem

Sparviero

CS

Xn, N

Sipcam

INSETTICIDI PIRETROIDI AUTORIZZATI SULLE PIANTE ORNAMENTALI

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Alfa-cipermetrina

Contest

WG

Xn, N

Basf Italia

Fastac

EC

Xn, N

Basf Italia

Ciflutrin

Bayteroid EW

EW

N

Du Pont, Kollant

Hunter

EW

N

Makhteshim

Keshet EW

EW

N

Agrozoofarma, Demetra, Zapi

Ciflutrin + Imidacloprid

Kohinor Plus

EC

Xn, N

Kollant, Makhteshim

Millenium

EC

Xn, N

Siapa

Cipermetrina + Clorpirifos

Chlorcyrin 220 EC

EC

Xn, N

Agrowin Biosciences, Chemia, Sivam, Terranalisi

Chlorcyrin 550 EC

EC

Xn, N

Terranalisi

Cosmos

EC

Xn, N

Chimiberg

Nurelle 20 EW

EC

Xn, N

Du Pont

Deltametrina

Decis

EC

Xn, N

Bayer

Decis Jet

EC

Xi, N

Bayer, Bayer Garden

Deltrin

SC

N

Manica

Divam Flo

SC

N

Nufarm

Metor

SC

N

Chimiberg

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

155

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Deltametrina + Clorpirifos

Afidina Quick

CS

N

Cifo, Sumitomo

Clor Quick

CS

N

IQV, Zapi

Master Quick

CS

N

Agrisystem, Agrozoofarma, Sivam

Pyrinex Quick

CS

N

Kollant, Makhteshim, Sepran

Rotiofen Quick

CS

N

Orvital, Siapa

Esfenvalerate

Metis Echo

EW

N

Siapa

Sumialfa Echo

EW

N

Sumitomo Chemical

Lambda-cialotrina

Forza

WG

Xn, N

Gowan

Karate Zeon

CS

Xn, N

Syngenta

Karate Zeon 1.5

CS

Xi, N

Syngenta

Kusti

WG

Xn, N

Du Pont

Ninja

WG

Xn, N

Agrisystem

Piretrine + Piperonil butossido (*)

Agro-Pyr

EC

N

Ital-Agro

Kenyatox Verde

EC

N

Copyr

Pireflor

EC

N

Kollant, Prochimag, Terranalisi

Piresan Plus

SC

N

Intrachem

Piret

EC

Xi, N

Zapi

Piretrix 10

EC

N

L.B.I.

Tetraplus Combi EC

EC

N

Sepran

Vebipyr

EC

N

Vebi

Tau-Fluvalinate

Klartan 20 EW

EW

N

Du Pont, Kollant

Mavrik 20 EW

EW

N

Makhteshim, Zapi

Megic

EW

Xi

Gowan

Zeta-cipermetrina

Fury

EC

N

Sumitomo Chemical, Zapi

Minuet

EC

N

Ital-Agro, Sipcam

Satel

EC

N

Belchim, Vebi

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

156

MARCIUME DEL COLLETTO E DELLE RADICI (PHYTOPHTHORA) DELLE PIANTE ORNAMENTALI (1)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Benalaxil + Rame

Eucrit R

WP

Xi, N

Siapa

Galben R 4-33

WP

Xi, N

Sumitomo

Galben R 4-33 Blu

WP

Xi, N

Belchim, Sumitomo

Tairel R 4-33 Blu

WP

Xi, N

Sipcam

Fosetil alluminio

Aliette

WG

Xi, N

Bayer, Ital-Agro

Alisystem

WG

--

Agrisystem

Arpel WDG

WG

Ital-Agro, Scam, Vebi

Elios WG

WG

Xi, N

Sipcam

Jupiter WG

WG

--

Sumitomo

Kelly WG

WG

--

Siapa

Optix WG

WG

Xi, N

Cerexagri

Planttrust

GR

--

Everris

Prodeo 80 WG

WG

--

Syngenta

Ryu-Run WG

WG

--

Demetra

Swan

WG

Xi, N

Bayer Garden

Triad

WG

--

Sivam

Fosetil alluminio + Rame

Jupiter R DF

WG

Xi, N

Kollant, Scam, Sumitomo

Kelly r DF

WG

Xi, N

Siapa

Tutor 18-15

WP

N

Manica

Metalaxil + Rame

Lariem R WDG

WG

T, N

Agrisystem, Chemia

Metamix-R-Liquido

SC

Xn, N

Agrimix

Qubic R

SC

Xi, N

Cheminova

Replay

SC

Xi, N

Terranalisi

Metalaxil-M

Flare Gold G

GR

Xn

Everris

Ridomil Gold SL

SL

Xn

Syngenta

Propamocarb

Auriga

SL

--

Nufarm

Pam

SL

--

Agrowin

Pikar

SL

--

Gowan

Pit Stop

SL

--

Compo, Makhteshim

Previter

SL

--

Agrisystem, Chimiberg, Everris, Kollant, Sepran, Terranalisi

Promag

SL

--

Cifo, Prochimag

Proplant

SL

--

Scam

Proxan SL

SL

--

Agrochimica, Chemia

(1) Il marciume del colletto e delle radici in piante arbustive è di difficile contenimento, soprattutto se si interviene in fase avanzata.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

157

MONILIOSI SU DRUPACEE (1)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Bacillus subtilis (*)

Serenade Max

WP

--

Basf

Bitertanolo

Brionflo SC

SC

N

Europhyto

Zeus

SC

Xn, N

Rocca Frutta

Boscalid

Cantus

WG

N

Basf

Boscalid + Pyraclostrobin

Bellis drupacee

WG

Xn, N

Basf

Signum

WG

Xn, N

Basf

Ciproconazolo

Atemi EW

ME

N

Syngenta

Caddy

WG

Xn, N

Bayer

Cipren 10 WG

WG

Xn, N

Agrowin, Chemia

Galeo

ME

N

Copyr, Gowan

Gremmy

WG

Xn, N

Nufarm

Cyprodinil

Chorus

WG

N

Syngenta

Cyprodinil + Fludioxonil

Compo Muffa Stop

WG

N

Compo

Switch

WG

N

Syngenta

Difenoconazolo

Difcor 250

EC

Xn, N

Demetra, Nufarm, Terranalisi

Difference

EC

N

Demetra, Terranalisi

Divo

EC

Xn, N

Agrowin

Frisbee

EC

Xn, N

Chemia

Score 25 EC

EC

N

Compo, Syngenta

Sponsor

EC

N

Gowan

Ditianon

Delan 70 WG

WG

Xn, N

Basf

Dodina

Comet SC

SC

Xi, N

Chimiberg, Copyr, Orvital

Crittodina

SC

Xi, N

Vebi

Dodiprev 35

SC

Xi, N

Agrozoofarma, Kollant

Efuzin 355 SC

SC

Xi, N

Nufarm

Fungidina

SC

Xi, N

Zapi

Sepradina SC

SC

Xi, N

Manica, Sepran

Syllit 355 SC

SC

Xi, N

Demetra, Terranalisi

Syllit 65

WG

Xn, N

Terranalisi

Syllit Flo

SC

Xi, N

Ital-Agro

Venturex 35 L

SC

Xi, N

Europhyto, Scam, Sivam

Iprodione

Rovral Plus

SC

Xn, N

Basf

Rovral WG

WG

Xn, N

Basf

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

(1) Drupacee: albicocco, pesco, ciliegio, susino. Verificare in etichetta la presenza della coltura sui cui si intende effettuare il trattamento.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

158

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Miclobutanil

Altair 24 E

EC

Xn

Chimiberg

Altair 4,5 EW

EW

--

Chimiberg

Dipylon 20 LE

EC

Xn, N

Nufarm

Dipylon EC

EC

Xn

Nufarm

Dipylon Progress

EC

--

Nufarm

Duo-Kar 4,5 EW Pro

EW

--

Sipcam

Fungiben

EC

--

Cheminova

Ganzo

EC

Xn

Chemia

Massocur 12-E

EC

Xn, N

Comercial Quimica Massó

Mibutil 12 EC

EC

Xn, N

Verde Bio

Miclo-Green

EC

Xn

Europhyto

Micloter

SC

Xn

Prochimag, Terranalisi

Myclos

EC

Xn

Agrowin

Tasis

SC

--

Certis

Thiocur 12

EC

Xn, N

Agrisystem

Thiocur Forte

EW

--

Demetra, Dow, Guaber, Ital-Agro

Penconazolo

Litar

EC

--

Prochimag

Nexol 200 EW

EW

Xi, N

Manica

Noidio Gold

WG

--

Agrimix

Pencor 10 EC

EC

--

Sepran, Terranalisi

Scudex

EC

--

Gowan, Ital-agro

Scudex WDG

WG

--

Gowan

Support 10 EC

EC

--

Cheminova

Topas 10 EC

EC

Xi, N

Compo, Syngenta

Topas 10 WDG

WG

Xi

Syngenta

Topas 200 EW

EW

Xi, N

Syngenta

Visir Pencotech

EC

--

Scam

Vitero 200 EW

EW

Xi, N

Agrisystem

Wind

WG

--

Agrowin

Penconazolo + Zolfo

Aghir-CB

WP

Xi

Prochimag

Pencor Combi

WP

Xi

Terranalisi

Scudex Combi

WP

--

Gowan

Topas Combi

WP

Xi, N

Syngenta

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

159

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Propiconazolo

Grip 25

EC

N

Cifo

Lizocin

EC

Xi, N

Agrozoofarma, Ital-Agro

Medal 25

EC

N

Agrico

Opinion Ecna

EC

N

Makhteshim

Propydor

EW

Xi, N

Agrowin, Chemia, Linfa

Protil EC

EC

N

Gowan

Rame da idrossido (*)

Bentoram

SC

Xi, N

Dal Cin Gildo

Champ 20 DF

WG

Xi, N

Nufarm

Champ DP

WG

T, N

Nufarm

Champion Class

SC

Xi

Nufarm

Copperfield

WG

Xi, N

Chemia

Coprantol Hi Bio

WG

Xi, N

Syngenta

Cuprossil-Idro 25 WP

WP

Xi, N

Scam

Cuprossil-Idro 25 WP Blu

WP

Xi, N

Scam, Vebi

Duke Idrossido

WG

Xi, N

Kollant, Makhteshim

Funguran-OH-250 SC

SC

Xi, N

Certis

Glutex Cu 90

AL

Xi, N

Agrisystem, Cerrus

Heliociuvre S

SC

Xi, N

Intrachem, zapi

Idrox 22 New

WG

Xi, N

Manica

Iram 50 DF

WG

Xn, N

Agrimix

Kocide 2000

WG

Xn, N

Du Pont

Kocide 3000

WG

Xi, N

Du Pont

Liquiram Idrossido

SC

Xn, N

Europhyto, Terranalisi

Raider Hi tech

WG

Xi, N

Sivam

Rame idrossido Flow

Agrisystem

SC

Xi

Agrisystem, Terranalisi

Rameazzurro 250 SC

SC

Xi, N

Agrimix

Zetaram New Tech

WG

Xi, N

Sipcam

Rame da ossicloruro (*)

Copper DF

SG

N

Vebi

Coprantol WG

WG

N

Syngenta

Cupravit Blu WG

WG

N

Bayer, Bayer Garden

Cuprene

WP

Xn N

Agroqualità

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

160

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Cuprobenton

WP

N

Dal Cin

Cuprobenton Blu

WP

N

Dal Cin

Cuprocaffaro Micro

WG

N

Sumitomo

Cuprofrut BC

WP

Xi N

Ital-Agro

Cuprosar 40 WDG

WG

N

Gowan

Cuprozin 35 WP

WP

N

Agrisystem

Curenox Top Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Cutril-Evo

SG

N

Serbios

Cyprus 25 DF

SG

N

Cifo, Nufarm

Duke

SG

N

Makhteshim

Flowbrix

SC

N

Scam

Flowbrix Blu

SC

N

Scam

Grifon FL

SC

N

Siapa

Iperion

WG

N

Siapa

Kuprum Top 30 WG

SG

N

Agrozoofarma

Microcopp Neutro FL

SC

N

Demetra

Microram 20 Flow

SC

N

Terranalisi

Microram 35 WG

GR

N

Sepran, Terranalisi

Neoram Blu WG

WG

N

Sumitomo

Neoram WG

WG

N

Sumitomo

Ossiclor 20 Flow

SC

N

Copyr, Manica

Ossiclor 30

WP

Xn, N

Manica

Ossiclor 35 PB

WP

N

Manica

Ossiclor 35 WG

WG

N

Manica

Ossiclor 50 PB Manica

WG

N

Manica

Ossiram 20 Flow

SC

N

Sepran

Ossiram WP

WP

Xn N

Sepran

Pasta Caffaro Blu

SC

N

Sumitomo

Pasta Caffaro NC

SC

N

Sumitomo

Pasta Siapa F Blu

SC

N

Siapa

Patrol 35 WP

WP

N

Certis Europe

Patrol Blu

WP

N

Certis Europe

Polvere Caffaro New

EC

Xi N

Sumitomo

Proram Hi Tech

WG

N

Sivam

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

161

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Rame Caffaro Blu WG New

WG

N

Sumitomo

Rameplant WG

WG

N

Kollant

Ramin

WP

Xn, N

Chemia

Ramin 30 DF

SG

N

Chemia

Ramin 50

WP

Xn, N

Chemia

Ramital 20 Blu Flow

SC

N

Bayer Garden

Rebex

SC

N

Agrochimica

Tetraram

WP

Xn, N

Europhyto, Terranalisi

Zetaram 20 L

SC

N

Sipcam

Rame da ossido rameoso

(*)

Cobre Nordox Super

75 WG

WG

N

Comercial Quimica Masso’

Rame da solfato tribasico (*)

Basic

SC

N

Chemia

Basiram L

AL

Xi, N

Gowan

Bioram Flo

SC

Xi, N

Chemia

Blau

SC

N

Agrowin

Cupravit Bio Evolution

WG

N

Bayer

Cuprital S.D.I.

SC

N

Ital-Agro

Cuprofix Ultra Disperss

WG

Xn, N

Cerexagri

Cuproxat S.D.I.

AL

N

Sipcam

Cutril 3D

SC

N

Serbios

Flag

SC

N

Agrowin

Idrorame Flow

SC

N

Chimiberg, Copyr

King

SC

N

Chimiberg, Compo, Orvital

King 360 HP

SC

Xi, N

Chimiberg

Rame Basico

SC

N

Guaber

Tri-base

SC

N

Cifo, Nufarm, Vebi

Vebirame Flow

SC

N

Vebi

Rame da solfato neutralizzato con calce (*)

Bordo 20

WP

N

IQV Italia

Bordo 20 IQV

WP

N

IQV Italia

Bordo 20 Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Bordoflow New

SC

Xi, N

Manica

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

162

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Bordoflow Sector

SC

N

Manica

Bordolese 13 PB

WP

Xi, N

Terranalisi, Vebi

Bordoram 20 WG

WG

N

Ital-Agro

Bordosep

WP

Xi, N

Sepran

Dolese WG

WG

Xi, N

Agrozoofarma, Kollant

Kuprik Flow

SC

Xi, N

Cerexagri

Miraflo

SC

N

Chemia

Poltiglia 20 PB Manica

WP

Xi, N

Manica

Poltiglia Bordolese

Disperss

WG

N

Cerexagri

Poltiglia Bordolese

Disperss Blu

WG

N

Cerexagri

Poltiglia Bordolese

Scam DF

WG

Xi, N

Scam

Poltiglia Caffaro 20 DF New

WG

Xi, N

Sumitomo

Poltiglia Caffaro 20 GD

WG

Xi, N

Sumitomo

Poltiglia Disperss

WG

Xi, N

Cerexagri, Ital-Agro

Poltiglia Manica 20

WG

WG

Xi, N

Manica

Polvere tipo Bordolese

Blu

WP

Xn, N

Terranalisi

Selecta Disperss

WG

Xi, N

Cerexagri

Siaram 20 GD

WG

Xi, N

Siapa

Siaram 20 WG

WG

Xi, N

Siapa

Verderame 20 DF

WG

N

Sivam

Tebuconazolo

Alien

EW

Xn, N

Sipcam

Ares 250 EW

EW

Xn, N

Siapa, Sumitomo

Ares 5 SC

SC

--

Siapa, Sumitomo

Burt

SC

--

Sivam

Dedalus SE

SE

--

Kollant, Makhteshim

Dedalus WG

WG

Xn, N

Agrozoofarma, Makhteshim

Fezan

EW

N

Ital-Agro

Folicur SE

SE

--

Bayer, Bayer Garden

Folicur WG

WG

Xn, N

Bayer

Gas Tessla 25 WG

WG

Xn, N

Certis

Grocer Tech SC

SC

--

Agrisystem

Gunner SC

SC

--

Scam

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

163

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Gunner WG

WG

Xn, N

Scam

Hang

SC

--

Agrowin

Icarus EW

EW

Xn, N

Makhteshim

Lynx

SE

--

Agrico, Bayer Enviromental

Science

Mystic 25 WG

WG

Xn, N

Nufarm

Mystic 250 EW

EW

Xn, N

Nufarm

Mystic 430 SC

SC

Xn, N

Nufarm

Mystic Class

SC

--

Nufarm

Nik WDG

WG

Xn, N

Agrimix

Player 25 WG

WG

Xn, N

Chimiberg

Player SC

SC

--

Chimiberg

Sentry

WG

Xn, N

Cheminova

Spinner SE

SC

--

Demetra

Spinner WG

WG

Xn, N

Demetra

TB 20 DG

WG

Xn, N

Prochimag, Terranalisi

TB Flow

SC

--

Prochimag, Terranalisi

Tebusha 25 WDG

WG

Xn, N

Europhyto

Tebusip 46

EW

--

Sipcam

Tenax EW

EW

Xn, N

Agrisystem

Trust SC

SC

--

Vebi

V.I.P. Flow

SC

--

Chemia, Vebi

V.I.P. WDG

WG

Xn

Agrowin, Chemia

Viver

SE

--

Gowan

Viver 25 WG

WG

Xn, N

Gowan

Zefir WG

WG

Xn, N

Sivam

Tiofanato-Metile

Enovit Metil DF

WG

Xn, N

Sipcam

Enovit Metil FL

SC

Xn, N

Sipcam

Faro

SC

Xn, N

Gowan

Tiram

Pomarsol 80 WG

WG

Xn, N

Bayer

Silfur WG

WG

Xn, N

Siapa

Tetrasol 50

WP

Xn, N

Terranalisi

Tetrasol Liquido

SC

Xn, N

Chemia, Chimiberg, Terranalisi

Thianosan 80 WG

WG

Xn, N

Cerexagri

TMTD 40 L

SC

Xn, N

Sivam, Terranalisi

TMTD 50 SC

SC

Xn, N

Sumitomo

Trifloxystrobin + Tebuconazolo

Flint Max

WG

Xn, N

Bayer

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

164

OCCHIO DI PAVONE DELL’OLIVO

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Dodina

Comet SC

SC

Xi, N

Chimiberg, Copyr, Orvital

Crittodina

SC

Xi, N

Vebi

Dodiprev 35

SC

Xi, N

Agrozoofarma, Kollant

Efuzin 355 SC

SC

Xi, N

Nufarm

Fungidina

SC

Xi, N

Zapi

Sepradina SC

SC

Xi, N

Manica, Sepran

Syllit 355 SC

SC

Xi, N

Demetra, Terranalisi

Syllit 65

WG

Xn, N

Terranalisi

Syllit Flo

SC

Xi, N

Ital-Agro

Venturex 35 L

SC

Xi, N

Europhyto, Scam, Sivam

Rame da idrossido (*)

Bentoram

SC

Xi, N

Dal Cin Gildo

Champ 20 DF

WG

Xi, N

Nufarm

Champ DP

WG

T, N

Nufarm

Champion Class

SC

Xi

Nufarm

Copperfield

WG

Xi, N

Chemia

Coprantol Hi Bio

WG

Xi, N

Syngenta

Cuprossil-Idro 25 WP

WP

Xi, N

Scam

Cuprossil-Idro 25 WP Blu

WP

Xi, N

Scam, Vebi

Duke Idrossido

WG

Xi, N

Kollant, Makhteshim

Funguran-OH-250 SC

SC

Xi, N

Certis

Glutex Cu 90

AL

Xi, N

Agrisystem, Cerrus

Heliocuivre

SC

Xn, N

Intrachem

Heliociuvre S

SC

Xi, N

Intrachem, zapi

Idroram 24 L

SC

T, N

Prochimag

Idrox 22 New

WG

Xi, N

Manica

Iram 025

WP

Xi, N

Agrimix

Iram 50 DF

WG

Xn, N

Agrimix

Kocide 2000

WG

Xn, N

Du Pont

Kocide 3000

WG

Xi, N

Du Pont

Kocide Opti

WG

Xn, N

Du Pont

Liquiram Idrossido

SC

Xn, N

Europhyto, Terranalisi

Raider Hi tech

WG

Xi, N

Sivam

Rame idrossido Flow

Agrisystem

SC

Xi

Agrisystem, Terranalisi

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

165

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Rameazzurro 250 SC

SC

Xi, N

Agrimix

Zetaram New Tech

WG

Xi, N

Sipcam

Rame da ossicloruro (*)

Copper DF

SG

N

Vebi

Coprantol WG

WG

N

Syngenta

Cupravit Blu WG

WG

N

Bayer, Bayer Garden

Cuprene

WP

Xn N

Agroqualità

Cuprobenton

WP

N

Dal Cin

Cuprobenton Blu

WP

N

Dal Cin

Cuprocaffaro Micro

WG

N

Sumitomo

Cuprofrut BC

WP

Xi N

Ital-Agro

Cuproram

WP

Xn, N

Europhyto, Terranalisi

Cuprosar 40 WDG

WG

N

Gowan

Cuprozin 35 WP

WP

N

Agrisystem

Curenox Top Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Cutril-Evo

SG

N

Serbios

Cyprus 25 DF

SG

N

Cifo, Nufarm

Duke

SG

N

Makhteshim

Flowbrix

SC

N

Scam

Flowbrix Blu

SC

N

Scam

Grifon FL

SC

N

Siapa

Iperion

WG

N

Siapa

Kuprum Top 30 WG

SG

N

Agrozoofarma

Microcopp Neutro FL

SC

N

Demetra

Microram 20 Flow

SC

N

Terranalisi

Microram 35 WG

GR

N

Sepran, Terranalisi

Neoram Blu WG

WG

N

Sumitomo

Neoram WG

WG

N

Sumitomo

Ossiclor 20 Flow

SC

N

Copyr, Manica

Ossiclor 30

WP

Xn, N

Manica

Ossiclor 35 PB

WP

N

Manica

Ossiclor 35 WG

WG

N

Manica

Ossiclor 50 PB Manica

WG

N

Manica

Ossiram 20 Flow

SC

N

Sepran

Ossiram WP

WP

Xn N

Sepran

Pasta Caffaro Blu

SC

N

Sumitomo

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

166

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Pasta Caffaro NC

SC

N

Sumitomo

Pasta Siapa F Blu

SC

N

Siapa

Patrol 35 WP

WP

N

Certis Europe

Patrol Blu

WP

N

Certis Europe

Polvere Caffaro New

EC

Xi N

Sumitomo

Proram Hi Tech

WG

N

Sivam

Rame Caffaro Blu WG New

WG

N

Sumitomo

Rameplant WG

WG

N

Kollant

Ramin

WP

Xn, N

Chemia

Ramin 50

WP

Xn, N

Chemia

Ramital 20 Blu Flow

SC

N

Bayer Garden

Rebex

SC

N

Agrochimica

Zetaram 20 L

SC

N

Sipcam

Rame da ossido rameoso

(*)

Cobre Nordox Super

75 WG

WG

N

Comercial Quimica Masso’

Rame da solfato tribasico (*)

Basic

SC

N

Chemia

Basiram L

AL

Xi, N

Gowan

Bioram Flo

SC

Xi, N

Chemia

Blau

SC

N

Agrowin

Cupravit Bio Evolution

WG

N

Bayer

Cuprital S.D.I.

SC

N

Ital-Agro

Cuprofix Ultra Disperss

WG

Xn, N

Cerexagri

Cuproxat S.D.I.

AL

N

Sipcam

Curex

AL

N

Nufarm

Cutril 3D

SC

N

Serbios

Flag

SC

N

Agrowin

Idrorame Flow

SC

N

Chimiberg, Copyr

King

SC

N

Chimiberg, Compo, Orvital

King 360 HP

SC

Xi, N

Chimiberg

Rame Basico

SC

N

Guaber

Tri-base

SC

N

Cifo, Nufarm, Vebi

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

167

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Vebirame Flow

SC

N

Vebi

Rame da solfato neutralizzato con calce (*)

Bordo 20

WP

N

IQV Italia

Bordo 20 IQV

WP

N

IQV Italia

Bordo 20 Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Bordoflow New

SC

Xi, N

Manica

Bordoflow Sector

SC

N

Manica

Bordolese 13 PB

WP

Xi, N

Terranalisi, Vebi

Bordoram 20 WG

WG

N

Ital-Agro

Bordosep

WP

Xi, N

Sepran

Dolese WG

WG

Xi, N

Agrozoofarma, Kollant

Kuprik Flow

SC

Xi, N

Cerexagri

Miraflo

SC

N

Chemia

Poltiglia 20 PB Manica

WP

Xi, N

Manica

Poltiglia Bordolese

Disperss

WG

N

Cerexagri

Poltiglia Bordolese

Disperss Blu

WG

N

Cerexagri

Poltiglia Bordolese

Scam DF

WG

Xi, N

Scam

Poltiglia Caffaro 20 DF New

WG

Xi, N

Sumitomo

Poltiglia Caffaro 20 GD

WG

Xi, N

Sumitomo

Poltiglia Disperss

WG

Xi, N

Cerexagri, Ital-Agro

Poltiglia Manica 20

WG

WG

Xi, N

Manica

Polvere tipo Bordolese

Blu

WP

Xn, N

Terranalisi

Selecta Disperss

WG

Xi, N

Cerexagri

Siaram 20 GD

WG

Xi, N

Siapa

Siaram 20 WG

WG

Xi, N

Siapa

Verderame 20 DF

WG

N

Sivam

Tebuconazolo + Trifloxystrobin

Flint Max

WG

Xn, N

Bayer

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

168

OIDIO DELLE PIANTE ORNAMENTALI

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Bitertanolo

Brionflo SC

SC

N

Europhyto

Zeus

SC

Xn, N

Rocca frutta

Ciproconazolo

Caddy

WG

Xn, N

Bayer

Cipren 10 WG

WG

Xn, N

Agrowin, Chemia

Galeo

ME

N

Copyr, Gowan

Gremmy

WG

Xn, N

Nufarm

Penconazolo

Litar

EC

--

Prochimag

Nexol 200 EW

EW

Xi, N

Manica

Noidio Gold

WG

--

Agrimix

Pencor 10 EC

EC

--

Sepran, Terranalisi

Scudex

EC

--

Gowan, Ital-Agro

Scudex WDG

WG

--

Gowan

Support 10 EC

EC

--

Cheminova

Topas 10 EC

EC

Xi, N

Compo, Syngenta

Topas 200 EW

EW

Xi, N

Syngenta

Visir Pencotech

EC

--

Scam

Vitero 200 EW

EW

Xi, N

Agrisystem

Wind

WG

--

Agrowin

Penconazolo + Zolfo (*)

Aghir-CB

WP

Xi

Prochimag

Pencor Combi

WP

Xi

Terranalisi

Scudex Combi

WP

--

Gowan

Topas Combi

WP

Xi, N

Syngenta

Tetraconazolo

Concorde 125

EW

--

Siapa

Domark 125

EW

--

Sumitomo

Lidal

AL

--

Du Pont

Tiofanato metile

Enovit Metil DF

WG

Xn, N

Sipcam

Enovit Metil FL

SC

Xn, N

Sipcam

Faro

SC

Xn, N

Gowan

Zolfo (*)

Biotoil

WG

Xi

Linfa

Cosavet DF

WG

Xi

Cerrus, Europhyto, Tecniterra

Crittovit WG

WG

Xi

Siapa

Heliosoufre S

SC

Xi

Intrachem

Microsulf WG

WG

Xi

Nufarm

Microthiol Disperss

WG

--

Cerexagri

Primisol 80 WDG

WG

Xi

Agrozoofarma, Kollant

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

169

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Primisol MK

WG

Xi

Makhteshim

Sofreval 80 Micro

WG

Xi

IQV

Sol Micro GD

WG

Xi

Sivam

Solfiren 80

WP

Xi

Ital-Agro

Sublim WG

WG

Xi

Agrowin

Sulfolac DF

WG

Xi

Agrisystem

Sulfosat WDG

WG

Xi

Demetra

Sulfur 80 WG

WG

Xi

Chemia

Sulfy 80 WDG

WG

Xi

Zapi

Sweel WDG

WG

Xi

Agropiave

Thiamon 80 Plus

WG

--

Du Pont

Thiopron

SC

Xi

Cerexagri

Tioflor WDG

WG

Xi

Gowan

Tiogel 80 WDG

WG

Xi

Terranalisi

Tiolene

SC

Xi

Chimiberg

Tiolene 80 WG

WG

Xi

Chimiberg

Tiosol 80 WG

WG

Xi

Sipcam

Tiospor WG

WG

Xi

Sumitomo

Tiovit Jet

WG

Xi

Syngenta

Tiowetting DF

WG

Xi

Scam

Vebizolfo WG

WG

Xi

Vebi

Zolfo Afepasa 80 WG

WG

Xi

Agrisystem

Zolfo Bagnabile Bayer

WP

Xi

Bayer Garden

Zolfo Disperss

WG

--

Ital-Agro

Zolfo Flor PB. 90

WP

Xi

L.B.I.

Zolfo Ventilato 99%

DP

Xi

Zolfindustria

Zolfo Ventilato

Scorrevole 96%

DP

Xi

Zolfindustria

Zolvis 80 Micro

WP

Xi

Manica

Zolvis 80 WDG

WG

Xi

Manica

Zolvis 90

WP

Xi

Prochimag, Terranalisi

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

170

SECCUME FOGLIARE DEL NOCCIOLO

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Rame da idrossido (*)

Champ 20 DF

WG

Xi, N

Nufarm

Copperfield

WG

Xi, N

Chemia

Coprantol Hi Bio

WG

Xi, N

Syngenta

Duke idrossido

WG

Xi, N

Kollant, Makhteshim

Idrox 22 New

WG

Xi, N

Manica

Raider Hi Tech

WG

Xi, N

Sivam

Zetaram New Tech

WG

Xi, N

Sipcam

Rame da ossicloruro (*)

Cyprus 25 DF

SG

N

Cifo, Nufarm

Duke

SG

N

Makhteshim

Proram Hi Tech

WG

N

Sivam

Rame da solfato tribasico (*)

Cupravit Bio Evolution

WG

N

Bayer

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

TICCHIOLATURA DEL NESPOLO

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE

TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Dodina

Comet SC

SC

Xi, N

Chimiberg, Copyr, Orvital

Crittodina

SC

Xi, N

Vebi

Efuzin 355 SC

SC

Xi, N

Nufarm

Fungidina

SC

Xi, N

Zapi

Sepradina SC

SC

Xi, N

Manica, Sepran

Syllit 355 SC

SC

Xi, N

Demetra, Terranalisi

Syllit 65

WG

Xn, N

Terranalisi

Syllit Flo

SC

Xi, N

Ital-Agro

Venturex 35 L

SC

Xi, N

Europhyto, Scam, Sivam

Mancozeb

Trimanoc 80 WP

WP

Xn, N

Cerexagri

Rame da idrossido (*)

Bentoram

SC

Xi, N

Dal Cin Gildo

Champ 20 DF

WG

Xi, N

Nufarm

Champ DP

WG

T, N

Nufarm

Champion Class

SC

Xi

Nufarm

Copperfield

WG

Xi, N

Chemia

Coprantol Hi Bio

WG

Xi, N

Syngenta

Cuprossil-Idro 25 WP

WP

Xi, N

Scam

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

171

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Cuprossil-Idro 25 WP Blu

WP

Xi, N

Scam, Vebi

Duke Idrossido

WG

Xi, N

Kollant, Makhteshim

Funguran-OH-250 SC

SC

Xi, N

Certis

Glutex Cu 90

AL

Xi, N

Agrisystem, Cerrus

Heliocuivre

SC

Xn, N

Intrachem

Heliociuvre S

SC

Xi, N

Intrachem, zapi

Idroram 24 L

SC

T, N

Prochimag

Idrox 22 New

WG

Xi, N

Manica

Iram 025

WP

Xi, N

Agrimix

Iram 50 DF

WG

Xn, N

Agrimix

Kocide 2000

WG

Xn, N

Du Pont

Raider Hi tech

WG

Xi, N

Sivam

Rame idrossido Flow

Agrisystem

SC

Xi

Agrisystem, Terranalisi

Rameazzurro 250 SC

SC

Xi, N

Agrimix

Zetaram New Tech

WG

Xi, N

Sipcam

Rame da ossicloruro (*)

Cuprene

WP

Xn N

Agroqualità

Cuproram

WP

Xn, N

Europhyto, Terranalisi

Cuprosar 40 WDG

WG

N

Gowan

Cyprus 25 DF

SG

N

Cifo, Nufarm

Duke

SG

N

Makhteshim

Flowbrix

SC

N

Scam

Microcopp Neutro FL

SC

N

Demetra

Microram 20 Flow

SC

N

Terranalisi

Microram 35 WG

GR

N

Sepran, Terranalisi

Ossiram WP

WP

Xn, N

Sepran

Patrol 35 WP

WP

N

Certis Europe

Proram Hi Tech

WG

N

Sivam

Ramin

WP

Xn, N

Chemia

Ramin 50

WP

Xn, N

Chemia

Ramital 20 Blu Flow

SC

N

Bayer Garden

Rebex

SC

N

Agrochimica

Rame da solfato tribasico (*)

Basic

SC

N

Chemia

Basiram L

AL

Xi, N

Gowan

Blau

SC

N

Agrowin

Cupravit Bio Evolution

WG

N

Bayer

Cuprital S.D.I.

SC

N

Ital-Agro

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica. (segue)

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

172

(segue)

SOSTANZA ATTIVA

PRODOTTO

FORMULAZIONE TOSSICITÀ

DISTRIBUTORE

Cuprofix Ultra Disperss

WG

Xn, N

Cerexagri

Cuproxat S.D.I.

AL

N

Sipcam

Cutril 3D

SC

N

Serbios

Flag

SC

N

Agrowin

Idrorame Flow

SC

N

Chimiberg, Copyr

Tri-base

SC

N

Cifo, Nufarm, Vebi

Vebirame Flow

SC

N

Vebi

Rame da solfato neutralizzato con calce (*)

Bordo 20

WP

N

IQV Italia

Bordo 20 IQV

WP

N

IQV Italia

Bordo 20 Micro

WG

N

IQV Italia, Zapi

Bordoram 20 WG

WG

N

Ital-Agro

Miraflo

SC

N

Chemia

Poltiglia 20 PB Manica

WP

Xi, N

Manica

Poltiglia Bordolese

Disperss

WG

N

Cerexagri

Poltiglia Bordolese

Disperss Blu

WG

N

Cerexagri

Poltiglia Bordolese

Scam DF

WG

Xi, N

Scam

Poltiglia Disperss

WG

Xi, N

Cerexagri, Ital-Agro

Selecta Disperss

WG

Xi, N

Cerexagri

Verderame 20 DF

WG

N

Sivam

Rame (*) + Mancozeb

Aspor Ramato 30-10

WP

Xn, N

Sumitomo

Aspor Ramato 30-10

Blu

WP

Xn, N

Sumitomo

Borzol Combi

WP

Xn, N

Siapa

Borzol Combi NC

WP

Xn, N

Siapa

Cupromix MZ Bianco

WP

Xn, N

Sivam

Cupromix MZ Blu

WP

Xn, N

Chemia, Sivam

Cuproscam MZ

WP

Xn, N

Scam

Cuproscam MZ Blu

WP

Xn, N

Scam

Ziram

Fruttene 76 WG

WG

T+, N

Sipcam

Mezene WG

WG

T+, N

Sumitomo

(*) Sostanza attiva ammessa in agricoltura biologica.

Avvertenze: L’intervento fitosanitario è raccomandabile solo quando siano falliti i metodi di prevenzione agronomica alternativi a quello chimico. La riuscita dell’intervento chimico non sempre è risolutiva. Tempi, dosi e modalità di esecuzione sono comunque fondamentali per la riuscita e per evitare danni. Prima dell’utilizzo verificare sulla etichetta le specie autorizzate.

Formulazione: AL = altro liquido; CS = liquido microincapsulato; DP = polvere secca; EC = concentrato emulsionabile; EW = emulsione olio/acqua; GR = granulare; ME = microemulsione; OD = dispersione oleosa; SG = granuli solubili; SL = liquido solubile; SP = polvere solubile; WG = granuli idrodispersibili; SC = sospensione concentrata; SE = suspo-emulsione; VP = fumigante; WP = polvere bagnabile.

Tossicità (Indicazioni di Pericolo): T+ = Molto tossico (Patentino necessario); T = Tossico (Patentino necessario); Xn = Nocivo (Patentino necessario); Xi = Irritante; N = Pericoloso per l’ambiente; C = Corrosivo.

173


REPERIBILITÀ DEI PRODOTTI

AGRIBIOCHIMICA - Via Erasmo da Rotterdam, 19, 44100 Ferrara - 0532 771620 -

http://www.agribiochimica.it

AGRICO - Viale Masini, 22, 40126 Bologna - 051 254132 -

http://www.agrico.it

AGRICOLA INTERNAZIONALE - Piazza Bartolo da Sassoferrato, 14, 56124 Pisa - 050 598703 -

http://www.agricolainternazionale.it

AGRIM - Piazza Trento - Trieste, 1, 40137 Bologna - 051 232128

AGRIMIX - Via Campobello, 1, 00040 Pomezia (RM) - 06 5296221 -

http://www.agrimix.com

AGRISYSTEM - Via dei Bizantini, 216, 88046 Lamezia Terme (CZ) - 0968 461121 -

http://www.agrisystem.net

AGROCHIMICA - Via Copernico, 11, 39100 Bolzano - 0471 563700 -

http://www.agrochimica.it

AGROFILL - Via dell’Artigiano, 12, 35040 Ponso (PD) - 0429 656255 -

http://www.agrofill.it

AGROPIAVE - Via Ormelle, 23, 31020 San Polo di Piave (TV) - 0422 855012

AGROQUALITÀ - Via Sempione, 195, 20016 Pero (MI) - 02 35378409 -

http://www.agroqualita.com

AGROWIN BIOSCIENCES - Via Moscova, 40, 20025 Legnano (MI) - 0331 440977 -

http://www.agrowin.it

AGROZOOFARMA - Via C. Colombo, 7/7A, 33030 Vigonovo (VE) - 049 9983001 -

http://www.agrozoofarma.com

AIFAR AGROCHIMICA - Via Bazzano, 12, 16019 Ronco Scrivia (GE) - 010 9350267 -

http://www.aifar.it

BASF ITALIA - Via Marconato, 8, 20811 Cesano Maderno (MB) - 0362 512.1 -

http://www.basf-agro.it

BAYER CROPSCIENCE - Viale Certosa, 130, 20156 Milano - 02 3972.1 -

http://www.bayercropscience.it

BAYER ENVIRONMENTAL SCIENCE DI BAYER CROPSCIENCE - Viale Certosa, 130, 20156 Milano - 02 3972.1 -

http://www.bayercropscience.it

BAYER GARDEN BRAND DI BAYER CROPSCIENCE - Viale Certosa, 130, 20156 Milano - 02 3972.1 -

http://www.bayergarden.it

174

BELCHIM CROP PROTECTION ITALIA - Via F.lli Rosselli, 3/2, 20019 Settimo Milanese (MI) - 02 33599422 - http://www.belchim.com

BIOLCHIM - Via S. Carlo, 2130, 40059 Medicina (BO) - 051 6971811 -

http://www.biolchim.it

BIONATURA - Via San Carlo, 2130, 40059 Medicina (BO) - 051 6970198

BIOPLANET - Via Masiera prima, 1195, 47521 Martorano di Cesena (FC) - 0547 632212 -

http://www.bioplanet.it

BLULINE - Via Nazionale, 206/B, 40051 Altedo (BO) - 051 6601172

BLUMEN - Via Carlo Strinati, 7/9 Loc. Le Mose, 29100 Piacenza (PC) - 0523 573211 -

http://www.blumen.it

CALTABELLOTTA - Via Friddi, 9, 90025 Lercara Friddi (PA) - 091 8251051 -

http://www.caltabellottazolfi.it

CASTALDO - Via G. Porzio, 4 - Isola B 3 int. 19, 80143 Napoli Centro Direzionale - 081 7875723 -

http://www.castaldonet.it

CBC (EUROPE) - Via E. Majorana, 2, 20834 Nova Milanese (MB) - 0362 365079 -

http://www.cbc-europe.it

CEDAX - Via Filippo Guarini, 15, 47100 Forlì (FC) - 0543 780600 -

http://www.cedax.it

CEREXAGRI ITALIA - Via Terni, 275, 47020 San Carlo di Cesena (FC) - 0547 661523 -

http://www.cerexagri.it

CERRUS - Via Papa Giovanni XXIII, 84, 21040 Uboldo (VA) - 02 96782108 -

http://www.cerrus.it

CERTIS EUROPE - Viale Josè Maria Escrivà De Balaguer, 6, 21047 Saronno (VA) - 02 9609983 -

http://www.certiseurope.it

CHEMIA - Via Statale, 327, 44047 Dosso - S. Agostino (FE) - O532 848477 -

http://www.chemia.it

CHEMICALS BRA - Via S. Giovanni Lupatoto, 24/B, 37134 Verona - (045) 584798 -

CHEMINOVA AGRO ITALIA - Via F.lli Bronzetti, 32/28, 24124 Bergamo - 035 19904468 -

http://www.cheminova.it

CHEMTURA ITALY - Via Pico della Mirandola, 8, 04013 Latina Scalo (LT) - 0773 6151 -

http://www.chemtura.com

CHIMIBERG - DIV. AGR. DI DIACHEM - Via Tonale, 15, 24061 Albano S. Alessandro (BG) - 035 581120 -

http://www.chimiberg.com

CIFO DIV. AGRICOLTURA - Via Oradour, 6/8, 40016 S. Giorgio di Piano (BO) - 051 6655511 -

http://www.cifo.it

CIFO DIV. GIARDINAGGIO - Via Oradour, 6/8, 40016 S. Giorgio di Piano (BO) - 051 6655511 -

http://www.cifo.it

COLKIM - Via Piemonte, 50, 40064 Ozzano Emilia (BO) - 051 799445 -

http://www.colkim.it

COMERCIAL QUÍMICA MASSÓ, S.A. SUCCURSALE ITALIA - Viale Fulvio Testi, 59, 20092 Cinisello Balsamo (MI) -

02 61868218 - http://www.massoagro.com

COMPO AGRO SPECIALITIES - Via Marconato, 8, 20811 Cesano Maderno (MB) - 0362 512.1 -

http://www.compoagro.it

COPYR - Via Stephenson 29, 20157 Milano - 02 390368.1 -

http://www.copyr.it

175

CRIADO - Via Privata Orchidea, 6/4, 16036 Recco (GE) - 010 9641455 -

http://www.criado.it

DAL CIN GILDO - Via I Maggio, 67, 20863 Concorezzo (MB) - 039 6049477 -

http://www.dalcin.com

DALL’AGATA DANIELE - Via D. Casamorata, 49, 47100 Forlì - 0543 34852 -

http://www.dallagata.com

DECCO ITALIA - Bivio Aspro Zona Industriale, 95040 Piano Tavola (CT) - 095 7131903 -

http://www.deccoitalia.it

DEMETRA ITALIA - Via delle Arti, 6, 40023 Castel Guelfo (BO) - 0542 670170 -

http://www.demetraitalia.it

DOW AGROSCIENCES - Viale A. Masini, 36, 40126 Bologna - 051 28661 -

http://www.dowagro.it

DU PONT DE NEMOURS ITALIANA - Centro Direzionale “Villa Fiorita” Via Piero Gobet, 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) -

02 926291 - http://www2.dupont.com/Crop_Protection/it_IT/index

ESCHER - Via Miles, 2, 20873 Cavenago Brianza (MB) - 02 95339216 -

http://www.escher.it

EUROPHYTO T.S.A. - Via G. Marconi, 13, 24040 Fornoro San Giovanni (BG) - 0363 337452-55 -

http://www.e-phytotsa.it

FMC FORET S.A. - Plaza Xavier Cugat, 2 Edificio C, planta 3a, 08174 Sant Cugat del Valles (Barcelona) - +34 93 416 7400 -

http://www.fmcforet.com

GEOFIN - Via Crear, 15, 37050 Mazzantica di Oppeano (VR) - 045 6985000 -

GOWAN ITALIA - Via Morgagni, 68, 48018 Faenza (RA) - 0546 629911 -

http://www.gowanitalia.it

GUABER - Via Isonzo, 67, 40033 Casalecchio di Reno (BO) - 051 9961111 -

http://www.guaber.it

INTRACHEM BIO ITALIA - Via XXV Aprile, 44, 24050 Grassobbio (BG) - 035 335313 -

http://www.intrachem.it

IQV ITALIA - Via del Progresso, 2, 00065 Fiano Romano (RM) - 0765 400086 -

http://www.iqv-italia.it

ITAL-AGRO - Via Vittorio Veneto, 81, 26857 Salerano sul Lambro (LO) - 0371 71090 -

http://www.ital-agro.it

KOLLANT - Via C. Colombo, 7/7 A, 30030 Vigonovo (VE) - 049 9983001 -

http://www.kollant.it

KOPPERT ITALIA - Via Delle Nazioni, 7, 37012 Bussolengo (VR) - (045)6717748 -

http://www.koppert.it

L. GOBBI - Via Vallecalda, 33, 16013 Campo Ligure (GE) - 010 920395 -

http://www.lgobbi.it

L.B.I. LABORATORIO BIOFARMACOTECNICO ITALIANO - Via Tito Speri 3/5, 20028 San Vittore Olona (MI) - 0331 518550 -

http://www.labioit.it

LINFA - Via Mattei, 6, 42043 Gattatico (RE) - 0522 908702

MAKHTESHIM AGAN ITALIA - Via Falcone, 13, 24126 Bergamo - 035 328811 -

http://www.ma-italia.it

MANICA - Via all’Adige, 4, 38068 Rovereto (TN) - 0464 433705 -

http://www.manica.com

MONSANTO AGRICOLTURA ITALIA - Via Giovanni Spadolini, 5, 20141 Milano - 02 847801 -

http://www.monsanto.it

176

NEWPHARM - Via Tremarende, 24/B, 35010 Santa Giustina in Colle (PD) - 049 9302876 -

http://www.newpharm.it

NUFARM ITALIA - Via Classicana, 313, 48100 Ravenna - 0544 601201 -

http://www.nufarm.it

ORVITAL - Via Darwin, 63, 20019 Settimo Milanese (MI) - 02 335559.1 -

http://www.orvital.it

PASQUALE MORMINO & FIGLIO - Via Lungomolo, 16, 90018 Termini Imerese (PA) - (091)8141004 -

http://www.mormino.it

POLISENIO - Via S. Andrea, 10, 48022 Lugo (RA) - 0545 24560 -

http://www.polisenio.it

PROCHIMAG ITALIA - Via Statale, 365/E, 44040 Dosso (FE) - 0532 848436 -

http://www.prochimagitalia.it

RADIS - Via Faentina, 280, 48100 San Michele (RA) - 0544 462485 -

http://www.radis.it

RAVEN ZOLFI DI LA MENDOLA & C. - Contrada Sciabani (Agro di Naro) SS 123 Km 6,100, 92023 Campobello di Licata (AG) - 0922 877299

ROCCA FRUTTA - Via Ravenna, 1114 Loc. Gaibana, 44040 Ferrara - 0532 718186 -

http://www.roccafrutta.it

ROHM AND HAAS EUROPE TRADING - DIV. AGROFRESH - Via Trieste, 25, 22076 Mozzate (CO) - 0331 839111 -

http://www.smartfresh.com

S.A.I.M. MINIERE DI ZOLFO - Via A. Manzoni, 61/F, 80123 Napoli - 081 7142843

S.I.S. - Via Palestro, 241, 97019 Vittoria (RG) - 0932 997511

SCAM - Strada Bellaria, 164, 41010 S. Maria di Mugnano (MO) - 059 586511 -

http://www.scam.it

SCOTTS ITALIA / EVERRIS ITALIA - Via Monterumici, 8, 31100 Treviso - 0422 436331 -

http://www.scottsitalia.com

SCOTTS ITALIA DIV. CONSUMER - Via Monterumici, 8, 31100 Treviso - 0422 436331 -

http://www.scottsitalia.com

SEPRAN - Via Brenta, 20 (zona industriale), 36033 Isola Vicentina (VI) - 0444 976562 -

http://www.sepran.com

SERBIOS - Via E.Fermi, 112, 45021 Badia Polesine (RO) - 0425 590622 -

http://www.serbios.it

SIAPA - Centro Uffici S. Siro - Edificio D - Ala 3 - Via C, 20153 Milano - 02 40946.1 -

http://www.siapa.mi.it

SIPCAM - S.S. Sempione 195, 20016 Pero (MI) - 02 35378400 -

http://www.sipcam.it

SIVAM - Via XXV Aprile, 4, 26841 Casalpusterlengo (MI) - 0377 8341 - http://www.sivamspa.it

SUMITOMO CHEMICAL ITALIA - Centro Uffici S. Siro - Edificio D - Ala 3 - Via C, 20153 Milano - 02 45280.1 -

http://www.sumitomo-chem.it/

SUTERRA EUROPE BIOCONTROL - Gavà Business Park, C/ de la Imaginació Nº 7-9, 08850 Gavà, Barcelona, Spain -

+34 93 6625544 - http://www.suterra.it

SYNGENTA CROP PROTECTION - Via Gallarate, 139, 20151 Milano - 02 33444.1 -

http://www.syngenta.it

TAMINCO ITALIA - Via E. Cornalia, 26, 20124 Milano - 02 67160115 -

http://www.taminco.com

177

TECNITERRA - Via Bronzino, 19, 20133 Milano - 02 29518305 -

http://www.tecniterra.it

TECOMAG - Str.Bellaria, 356, 41010 S. Martino di Mugnano (MO) - 059 460546 -

http://www.tecomag.com

TERRANALISI BRAND DI AGRIPHAR ITALIA - Via Donizetti, 2/A, 44042 Cento (FE) - 051 6836207 -

http://www.terranalisi.it

VALAGRO - Zona Industriale, 66040 Atessa (CH) - 0872 881.1 -

http://www.valagro.com/it

VEBI ISTITUTO BIOCHIMICO - Via Desman, 43, 35010 Borgoricco (PD) - 049 9337111 -

http://www.vebi.it

VERDE BIO - Via della Vittoria, 14/b, 31044 Montebelluna (TV) - 0423 614260 -

http://www.verdebio.eu

XEDA ITALIA - Via F. Guarini, 13/A, 47100 Forli’ (FC ) - 0543 780600 -

http://www.xeda.it

ZANUCCOLI INDUSTRIE ZOLFI - V Strada, 15 Zona Ind.le, 95121 Catania - 095 592016 -

http://www.zanuccolizolfi.it

ZAPI - Via Terza Strada, 12, 35026 Conselve (PD) - 049 9597777 -

http://www.zapi.it

ZOLFI VENTILATI MANNINO - Contrada Corsa, 92012 Cianciana (AG) - 0922 984545 -

http://www.zolfimannino.it

ZOLFINDUSTRIA - Via San Cassiano, 99 - Fraz. San Martino, 28069 Trecate (NO) - 0321 7901 -

http://www.zolfindustria.it

178

GLOSSARIO


ABIOTICO: riferito a fattori non infettivi (temperatura, fabbisogno idrico, esposizione, elementi nutritivi...).
ACERVULO: fruttificazione tipica dei funghi appartenenti all’ordine delle Melanconiali, costituita da un complesso di ife e di conidi a forma di cuscinetto, erompenti sulla superficie del tessuto ve- getale parassitizzato.
AGROFARMACO: prodotto di sintesi o naturale, che viene utilizzato per combattere le principali avversità delle piante.
ALBURNO: parte giovane del legno avvolgente il durame e posta a contatto con il cambio, è adibita al trasporto della linfa ascen- dente.
APOPLESSIA: morte improvvisa della pianta.
APOTECIO: struttura fungina, a forma di coppa, sulla cui parete in- terna sono inseriti gli aschi.
ASCO: struttura della riproduzione sessuata degli Ascomiceti, all’in- terno della quale sono contenute, generalmente in numero di otto, le ascospore.
ASCOMICETI: divisione di funghi che si riproducono mediante pro- duzione di spore contenute in strutture dette aschi.
ASCOSPORA: spora che si origina all’interno di un asco.
BASIDIO: struttura della riproduzione sessuata dei Basidiomiceti portante esternamente, in numero di quattro, le basidiospore.
BASIDIOMICETI: divisione di funghi che si riproducono mediante produzione di spore differenziate in strutture dette basidi.
BASIDIOSPORA: spora prodotta dal basidio.
BATTERIO: organismo unicellulare procariotico caratterizzato dalla capacità di svolgere autonomamente le funzioni vitali. La cellu- la è provvista di parete cellulare e nel citoplasma non vi sono i mitocondri né nucleo. I batteri fitopatogeni si riproducono e abitano principalmente gli spazi intercellulari degli organi e va- si vegetali interessati.
BATTERIOSI: malattia causata da batteri.
CAMBIO: tessuto vegetale posto tra corteccia e alburno delle Gim-
nosperme e delle Dicotiledoni, le cui cellule, di natura meriste- matica, per successive segmentazioni danno origine a legno in- ternamente e a libro esternamente.
CANCRO: lesione localizzata, solitamente in organi legnosi, deri- vante dall’alterazione dei tessuti corticali, provocata da organi- smi fungini e batterici.
CARIE: disgregazione dei tessuti legnosi in una massa inconsistente. CARPOFORO: corpo fruttifero dei Basidiomiceti di dimensioni varia-
bili, spesso facilmente visibile (mensola, resupinato, a placca, a
ombrello, a gabbia). Basidioma è il termine corretto per indicare questa struttura.
CATABOLISMO: l’insieme dei processi metabolici che hanno come prodotti sostanze strutturalmente più semplici e povere di energia, liberando quella in eccesso sotto forma di energia chi- mica (ATP) ed energia termica.
CECIDIO: vedi galla.
CELLULA: elemento costitutivo fondamentale di tutti gli esseri vi- venti.
CELLULOSA: polisaccaride insolubile contenuto nella membrana delle cellule vegetali.
CHITINO-INIBITORI: detti anche regolatori di crescita. Con tale ter- mine si intendono quei principi attivi che agiscono bloccando la sintesi della chitina (principale componente del tegumento degli insetti). La loro azione si esplica per contatto. Sono poco tossici.
CIMALE: parte terminale del fusto della pianta.
CIRRO: ammasso di conidi o spore emesso sotto forma di filamenti. CITOTROPICO: sostanza in grado di penetrare localmente i tessuti
vegetali, senza poi entrare in circolo.
CLEISTOTECIO: corpo fruttifero rotondeggiante, privo di ostiolo, che a maturità libera gli aschi e le ascospore attraverso una spacca- tura irregolare nella parete.
CLONE: gruppo di individui derivati dalla riproduzione agamica di

179

un unico individuo e pertanto con lo stesso corredo genetico e caratteristiche del soggetto originale.
CLOROFILLA: pigmento verde caratteristico delle piante superiori ed alcune inferiori, coinvolto nella reazione di fotosintesi.
CLOROSI: stato di alterazione degli organi verdi che si manifesta con una perdita d’intensità della tipica colorazione verde.
COLLETTO: parte di transizione tra radice e fusto.
CONIDIO: elemento della riproduzione agamica prodotto in genere all’apice di particolari ife.
CONIDIOFORO: struttura portante i conidi.
CORONA: insieme di appendici disposte a cerchio (es.: branche se- condarie originate da un insieme di gemme poste nel medesi- mo nodo).
CORPO FRUTTIFERO: struttura tipica di molti funghi, portante gli organi della riproduzione sessuata.
CORTICALE: relativo alla corteccia.
CRISALIDE: è lo stadio di sviluppo successivo a quello larvale in cui l’insetto rimane immobile ricoperto da una cuticola fino allo stadio successivo di adulto.
CULTIVAR: varietà coltivata.
CUTICOLA: strato ceroso che ricopre la superficie esterna dei tessu- ti vegetali svolgendo azione protettiva.
DENDROCHIRURGIA: pratica per allontanare chirurgicamente tutte le parti di legno alterato fino a mettere allo scoperto i tessuti sani.
DISTALE: organo che si trova lontano rispetto alla parte centrale dell’organismo a cui appartiene.
DURAMEN: parte più interna e consistente del legno. ENDOTERAPICO: sostanza capace di curare una malattia agendo al-
l’interno dei tessuti vegetali.
ENTOMOFAGO: predatore o parassitoide di insetti.
ENZIMA: sostanza organica che svolge azioni di catalizzazione (at- tivazione di reazioni) negli organismi viventi.
EPIDEMIA: malattia che assume, in un determinato luogo, il carat- tere di un’affezione di massa.
EPIDEMIOLOGIA: studio delle malattie in funzione dei parametri cli- matici.
EPIDERMIDE: tessuto superficiale che riveste e protegge il corpo della pianta, costituito generalmente da un singolo strato di cellule.
ERISIFACEE (Erysiphaceae): famiglia di funghi caratterizzata, sotto l’aspetto fitopatologico, dalla formazione di un rivestimento biancastro polveroso sulla superficie degli organi infetti (oidi).
EZIOLOGIA: studio delle cause della malattia. FILLOPTOSI: caduta anticipata delle foglie.
FISIOLOGIA: studio delle funzioni degli organismi viventi. FITOFAGO: organismo animale che si nutre a spese della pianta. FITOPATIA: malattia di una pianta.
FITOPATOGENO: agente in grado di provocare una malattia alle piante.
FLOEMA: tessuto vegetale di foglie, fusto e radici, chiamato anche libro, adibito al trasporto della linfa elaborata.
FORMA AGAMICA: stadio dell’organismo caratterizzato dalla ripro- duzione asessuata.
FORMA GAMICA: stadio dell’organismo caratterizzato dalla ripro- duzione sessuata.
FUMAGGINE: crescita fungina, di aspetto fuligginoso, che si svilup- pa sulla superficie di organi vegetali.
FUNGICIDA: sostanza attiva in grado di provocare la morte delle cellule di un fungo.
FUNGO MITOSPORICO: divisione di funghi comprendente specie a moltiplicazione agamica di cui non è nota la forma sessuata.
GALLA: detta anche cecidio, neoformazione originata da accresci- mento abnorme e moltiplicazione delle cellule di un tessuto di una pianta ad opera di parassiti animali o vegetali.
GERMOGLIO: sviluppo della gemma nell’intimo primordiale rappor- to di fusto o ramo e foglia.
GOMMOSI: processo patologico di molte piante consistente nella abnorme secrezione di sostanze mucillaginose.
GREGARISMO: fenomeno proprio di insetti che si aggregano in gruppi più o meno numerosi.
IFA: elemento cellulare allungato, con crescita apicale che dà origi- ne al micelio fungino.
IMENIO: porzione fertile del corpo fruttifero formato dalle strutture deputate alla riproduzione sessuata.
INCUBAZIONE: periodo di tempo che intercorre tra l’infezione e la comparsa dei sintomi di una malattia.
INFESTAZIONE: aggressione di un ospite da parte di parassiti ani- mali.
INFEZIONE: processo morboso dovuto all’azione di un agente infet- tivo.
INOCULAZIONE: fase iniziale della malattia durante la quale il pato- geno aggredisce e si stabilizza sull’ospite.
INOCULO: insieme dei propaguli di un microrganismo in grado di dare inizio ad un processo infettivo.
LAMINA FOGLIARE: parte espansa e appiattita della foglia. È anche detta lembo.
LARVA: stadio giovanile fuoriuscito dall’uovo. LEGNO: vedi xilema.
LEPIDOTTERI: ordine a cui appartengono farfalle diurne e notturne. LIBRO: vedi floema.
LIGNINA: composto chimico complesso, costituente principale del legno in associazione con la cellulosa.
LINFA: liquido presente nei vasi conduttori della pianta.
MALATTIA: alterazione funzionale a carico di un organismo vivente. MELATA: sostanza zuccherina prodotta dagli escrementi di alcuni
insetti o da alterazioni fisiologiche della pianta in seguito ad un clima caldo umido che provoca la fuoriuscita dai tessuti vege- tali di materiali zuccherini che imbrattano la foglia, per lo più la pagina superiore, formando un substrato recettivo alla polvere e alle crittogame.
MESOFILLO: raggruppamento stratificato di tessuti interni alla la- mina fogliare, compreso tra le due epidermidi. Comprende il tessuto a palizzata e lacunoso.

180

METABOLISMO: complesso di processi biochimici di demolizione e di sintesi che avvengono negli organismi viventi.
MICELIO: struttura vegetativa dei funghi costituita da un intreccio di ife.
MICETE: sinonimo di fungo.
MICRORGANISMO: essere vivente invisibile ad occhio nudo e visibi- le al microscopio.
MINA: cavità o galleria, derivata dalla distruzione dei tessuti nel mesofillo della foglia dovuta all’ovideposizione e successiva- mente all’attività trofica della larva.
NEANIDE: insetti eterometaboli che escono dall’uovo, che hanno le caratteristiche dell’adulto ma sono di dimensioni ridotte.
NECROSI: alterazione irreversibile che porta la morte di cellule e tessuti o di una parte di un organismo.
PARASSITA: organismo animale o vegetale che vive a spese di altri organismi.
PATOGENO: organismo che contrae rapporti nutrizionali con un al- tro organismo danneggiandolo.
PERIDERMA: tessuto di rivestimento delle radici e del fusto nelle piante legnose.
PERIDERMA DA FERITA: tessuto neoformato che si differenzia a se- guito di una ferita.
PERULE: squame che ricoprono e proteggono le gemme durante l’inverno.
PICNIDIO: corpo fruttifero di forma globosa nella cui cavità si diffe- renziano i conidi.
POLLONE: ramo molto vigoroso proveniente da gemma avventizia sviluppato alla base della pianta.
PROSSIMALE: parte di un organo più vicino al centro o al punto di origine dell’organismo cui appartiene.
PSEUDOTECIO: corpo fruttifero dei funghi Ascomiceti simile al peri- tecio, che si distingue da questo in quanto si costituisce all’in- terno di uno stroma preformato.
PUSTOLA: piccola porzione della superficie di un vegetale sollevata- si a seguito dello sviluppo di un micelio o di una fruttificazione di un fungo.
RESISTENZA: capacità di opporsi all’azione di un parassita. RIPRODUZIONE AGAMICA: riproduzione che si compie senza la fe-
condazione.
RIPRODUZIONE SESSUATA: riproduzione che si compie con la fe- condazione tra due cellule sessualmente differenziate (gameti).
RITIDOMA: strato corticale di fusto, branche e radici delle piante le- gnose.
RIZOMORFA: struttura particolare del micelio, organizzata in grossi e lunghi cordoni atti alla diffusione del fungo nel terreno.
SAPROFITA: organismo che si nutre di sostanze organiche in de- composizione.
SCHIANTO: rottura improvvisa di organi legnosi della pianta. SCOPAZZI: aumento delle ramificazioni primarie e secondarie che
crescono fortemente affastellate.
SINTOMO: espressione visibile o non di una malattia.
SISTEMICO: agrofarmaco in grado di penetrare nella pianta e muo- versi all’interno di essa.
SPORA: elemento della riproduzione sessuata.
TACCA: macchia o chiazza riscontrabile sulla superficie del vegetale e che si può approfondire nel tessuto.
TRACHEOMICOSI: malattia fungina che interessa il sistema vascola- re.
VIROSI: malattia causata da virus.
VIRULENZA: espressione quantitativa della patogenicità.
VIRUS: agente patogeno submicroscopico costituito da filamenti di materiale genetico racchiusi in un involucro proteico, capace di moltiplicarsi solo in cellule vive.
XILEMA: parte legnosa del fascio conduttore delle piante adibita al trasporto ascendente della linfa grezza.

181

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE


BERNICCHIA A., 2005. Polyporaceae s.l. Edizioni Candusso, Alassio (SV).
FERRARI M., MENTA A., MARCON E., MONTERMINI A., 1999. Malattie e parassiti delle piante da fiore, ornamentali e forestali. Edagricole, Bologna. LAFFI F., PONTI I., 1997. Acari dannosi alle piante. Edizioni L’Informatore Agrario, Verona.
LOZZIA G.C., 1983. La protezione del verde urbano. L’informatore fitopatologico, vol.10: pp. 24-29. MUSMARRA A., 1996. Dizionario di botanica. Edagricole, Bologna.
POLLINI A., 2006. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Verona.
PONTI I., LAFFI F., POLLINI A., 1987. Malattie parassitarie delle piante ornamentali. Edizioni L’Informatore Agrario, Verona.
Skuhravá M., Skuhravy V., Massa B., 2007. Gall midges (Diptera Cecidomyiidae) of Sicily. Naturalista sicil., S. IV, XXXI (3-4), pp. 261-309. SÜSS L., 1992. Alcuni agromizidi poco noti o nuovi per l’entomofauna italiana. Boll. Zool. Agr. Bachic. Ser., II, 24 (1), 1992: 2. http://www.pflanzengallen.de

182

ENTI DI RIFERIMENTO


• UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO, via Celoria 2 - 20133 Milano - Tel. 02 50316751 - http://www.unimi.it
• REGIONE LOMBARDIA, ENTE REGIONALE PER I SERVIZI ALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTE. SERVIZIO FITOSANITARIO REGIONALE, via Copernico 36/38 - 20125 Milano - Tel. 02 674041 - http://www.ersaf.lombardia.it
• FEDERAZIONE REGIONALE DEGLI ORDINI DEI DOTTORI AGRONOMI E DEI DOTTORI FORESTALI DELLA LOMBARDIA, via Ripamonti 35 - 20136 Milano - Tel. 02 58313400 - http://www.agronomi.lombardia.it

183

INDICE ANALITICO

A


Aceria macrochelus 19, 113
Aceria macrorhynchus 19, 113
Aceria ulmicola 114
AFIDE BIANCO 50, 105
AFIDE DEL MELOGRANO 76, 105
AFIDE GALLIGENO DELL’OLMO 73, 105
AFIDE LANUGINOSO E CEROSO DEL FAGGIO 50, 105
AFIDI 33, 41, 105
Agrobacterium radiobacter 124
Agrobacterium tumefaciens 124
Agromyza trebinjensis 27, 118
Alternaria 114
ALTICA DEL NOCCIOLO 67, 106
Andricus fecundatur 86, 111
Andricus quercuscalicis 87, 111
Anthostoma decipiens 119
ANTRACNOSI DEL FAGGIO 49, 106
ANTRACNOSI DEL NOCE 69, 106
ANTRACNOSI DEL PLATANO 81, 106
ANTRACNOSI DEL TIGLIO 96, 107
ANTRACNOSI DELL’IPPOCASTANO 56, 106
ANTRACNOSI DELLA QUERCIA 85, 107
Aphis punicae 66, 105
Apiognomonia errabunda 107
Armillaria 118
Armillaria mellea 118
ARROSSAMENTO DEGLI AGHI DEL PINO 78,
79, 107
ARTIGIOLA 50, 107
Ascochyta 116, 117
Ascochyta paulowniae 117
Aureobasidium 114

B


Bacillus thuringiensis 115
Bacillus thuringiensis var. kurstaki 115
Biorrhiza pallida 87, 111
BOLLA 43
BOLLA DELLA QUERCIA 85, 107
BRUCO AMERICANO 19, 20, 115
BRUCO ASTUCCIO CRESTATO 33, 34, 108
Brunchorstia pinea 113

C


Cameraria ohridella 56, 57, 118
CANCRO COLORATO DEL PLATANO 83, 108
CANCRO CORTICALE SU CILIEGIO 44, 45,
108
CANCRO DEL CASTAGNO 39, 40, 108
CANCRO DEL CIPRESSO 47, 109
CANCRO RAMEALE 21, 35, 36, 51, 61, 63,
64, 70, 94, 109
Capnodium 114
CARIE DEL LEGNO 16, 17, 21, 22, 24, 28,
38, 40, 42, 45, 52, 55, 57, 58, 59, 62,
66, 68, 70, 72, 75, 80, 81, 84, 89, 90,
92, 93, 94, 95, 96, 98, 109
CECIDOMIA FOGLIARE DEL FRASSINO 54,
110
CECIDOMIDE DEL TIGLIO 97, 110
CECIDOMIDE GALLIGENO DEL FAGGIO 51,
110
Cedrobium laportei 41, 105
CERAMBICIDE DELLA QUERCIA 90
Cerambicidi 39, 91, 110
CERAMBICIDI 39, 91, 110
Cerambyx cerdo 110
Ceratocarpia 114
Ceratocystis fimbriata 108, 123
Cercospora 116
Cercospora magnoliae 116
Cercospora microsora 110
CERCOSPORIOSI DEL TIGLIO 96, 110
CEROPLASTE DELLA FLORIDA 24, 60, 110
Ceroplastes floridensis 24, 60, 110
Ceroplastes japonicus 110
Chloropulvinaria floccifera 30, 32, 93, 122
CICALINE 17, 110
CINIPIDI DELLA QUERCIA 86, 87, 111
CIVV 32, 124
Cladosporium 114
CLOROSI FERRICA 99, 111

184

COCCINIGLIA O LECANIDE DEL NOCCIOLO
68, 111
Coleophora badiipennella 33, 34, 108
Cormorani 112
Coryneum beijerinckii 115
Corythucha ciliata 82, 83, 123
CROSTE NERE DELL’ACERO 17, 111
Cryphonectria parasitica 108
Cynips divisa 87, 111
Cynips kollari 111
Cynips quercufolii 111
Cynips quercusfolii 87, 111
Cytospora 108
Cytospora decipiens 119

D


DANNI DA AGENTI INQUINANTI 99, 111
DANNI DA DISERBO 99, 111
DANNI DA GRANDINE 99, 100, 112
DANNI DA GUANO 100, 112
Dasineura fraxini 54, 110
DEFOGLIAZIONE DEL PIOPPO 79, 80, 112
DEPERIMENTO DELLA QUERCIA 89, 112
DEPERIMENTO VEGETATIVO DELLE CONIFERE 17, 43, 79, 113
Didymomyia tiliacea 96, 110
DISSECCAMENTI FOGLIARI E DEI RAMETTI
46, 98
DISSECCAMENTO DEI GERMOGLI DELL’ABETE ROSSO 16, 113
DISSECCAMENTO FOGLIARE E DEI RAMETTI
31, 48, 113
Ditula angustiorana 94, 123
Drepanopeziza punctiformis 112

E


Empoasca 110
Endothiella 119
Eotetranychus tiliarius 98, 122
ERINOSI DEL TIGLIO 96, 113
ERIOFIDE DEGLI ANGOLI 34, 113
ERIOFIDE DEL LECCIO 88, 113
ERIOFIDE DEL NOCE 70
ERIOFIDE DEL TIGLIO 96, 114
ERIOFIDE DELL’ACERO CAMPESTRE 18, 113
ERIOFIDE DELL’ACERO DI MONTE 19, 113
ERIOFIDE DELL’OLMO 73, 114
Eriophyes erineus 70, 114
Eriophyes ilicis 88, 113
Eriophyes inangulis 34, 113
Eriophyes tiliae 96, 114
Eriophyes tristriatus 70, 114
Eulecanium coryli 68, 111
EUPULVINARIA DEL TIGLIO 20, 122
Eupulvinaria hydrangeae 20, 122

F


FILLOSSERA DELLA QUERCIA 88, 114
Fomes 109
FUMAGGINE 22, 23, 31, 114
Fusarium 123
Fusicladium eriobotryae 123

G


GALERUCELLA DELL’OLMO 74, 114
Galerucella luteola 74, 114
Ganoderma 109
GIALLUME DEL BAGOLARO 26, 114
GIALLUME DEL FRASSINO 53, 115
Gloeosporium fagi 106
Gloeosporium liriodendri 116
Gloeosporium nervisequum 123
Gloeosporium platani 106
Gnomonia juglandis 106
Gnomonia platani 106
Gnomonia tiliae 107
Graphius ulmi 114
Guignardia aesculi 106

H


Haltica brevicollis 67, 106
Hartigiola annulipes 50, 107
Hyphantria cunea 19, 20, 115

I


IFANTRIA AMERICANA 19, 20, 115
IMPALLINATURA 43, 77, 115

L


Labrella coryli 123
LEGATURE 101, 115
LESIONI CORTICALI CAUSATE DA VEICOLI E MACCHINE OPERATRICI 102, 115
LIMANTRIA O BOMBICE DISPARI 34, 115
LITOCOLLETE DEL PLATANO 82, 115
Litocollethys platani 82, 115
Lymantria dispar 34, 115

M


MACULATURE FOGLIARI 23, 25, 27, 31, 55,
58, 62, 63, 72, 76, 77, 85, 115, 116, 117
MACULATURE FOGLIARI SU ARAUCARIA
25, 116
MACULATURE FOGLIARI SU BAGOLARO 27,
116
MACULATURE FOGLIARI SU CAMELIA 31,
116
MACULATURE FOGLIARI SU GELSO 55, 116
MACULATURE FOGLIARI SU LIRIODENDRO
62, 116
MACULATURE FOGLIARI SU MAGNOLIA 63,
116
MACULATURE FOGLIARI SU ORTENSIA 76,
117
MACULATURE FOGLIARI SU PAULONIA 77,
117
MACULATURE FOGLIARI SU QUERCIA 85,
117
MAL DELL’INCHIOSTRO DEL CASTAGNO 41,
117
MARCIUME DEL COLLETTO E DELLE RADICI
25, 71, 117
MARCIUME RADICALE FIBROSO 53, 63, 64,
71, 75, 91, 92, 95, 118
MARCIUME RADICALE LANOSO 46, 118
Marssonina brunnea 112
METCALFA 20, 27, 30, 35, 42, 54, 57, 59,
74, 77, 118
Metcalfa pruinosa 20, 27, 30, 35, 42, 54,
57, 59, 74, 77, 118
Microsphaera 120, 121
Microsphaera alphitoides 121
Microsphaera platani 121
Mikiola fagi 51, 110
MINATORE FOGLIARE DEL BAGOLARO 27,
118
MINATORE FOGLIARE DELL’IPPOCASTANO
57, 118
MINATRICE DELLE FOGLIE DELLA ROBINIA
92, 119

185

Monilia 119
MONILIOSI 44, 65, 66, 78, 80, 119
MORIA DEL CARPINO BIANCO 36, 37, 119
Mycosphaerella maculiformi 117
Mycosphaerella morifolia 116
Myzocallis 33, 105

N


NECROSI DEI RAMI E DEI GERMOGLI DELL’AUCUBA 25, 26, 120
Nectria 109
Neuroterus quercus-baccarum 87, 111

O


OCCHIO DI PAVONE 72, 120
OIDIO 18, 33, 47, 48, 49, 54, 56, 59, 60, 62,
65, 82, 86, 120
OIDIO SU ACERO 18, 120
OIDIO SU LAUROCERASO 60, 120
OIDIO SU PLATANO 82, 121
OIDIO SU QUERCIA 86, 121
Otiorrhynchus 121
OZIORRINCO 60, 61, 121

P


Parectopa robiniella 92, 119
Pestalotiopsis funerea 113
Phellinus 109
Phomopsis aucubae f. ramulicola 120
Phyllactinia guttata 120
Phyllactinia suffulta 120
Phyllaphis fagi 50, 105
Phyllosticta 106, 116, 117
Phyllosticta camelliae 116
Phyllosticta celtidis 116
Phyllosticta hydrangeae 117
Phyllosticta paulowniae 117
Phyllosticta pavie 106
Phylloxera quercus 88, 114
Phytophthora 117
Phytophthora cambivora 117
Phytoptus leiosoma 96, 113
Pleosphaeria 114
Podosphaera 120
POLIDROSO 68, 121
Polydrosus 121
Polyporus 109
POTATURE 102, 121
Pseudomonas syringae subsp. savastanoi
122
PSILLA DELL’ALLORO 24, 61, 122
PULVINARIA 20, 30, 32, 93, 122

R

RAGNETTO GIALLO DEL TIGLIO 98, 122
RAGNETTO ROSSO COMUNE 68, 122
Rhytisma acerinum 111
ROGNA DELL’OLIVO 72, 122
Rosellinia necatrix 118

S

Schizophillum 109
SCOPAZZI DEL FAGGIO 51, 122
SECCUME FOGLIARE 67, 123
Seiridium cardinale 109
Sphaeropsis 109
Sphaeroteca pannosa 120
Sphaerotheca 120
Spilocaea oleaginea 120
Stictis araucarie 116

T


Taphrina 107
Taphrina cerasi 107
Taphrina deformans 107
Taphrina pruni 107
Tetraneura ulmi 73, 105
Tetranychus urticae 68, 122
TICCHIOLATURA 67, 123
TINGIDE DEL PLATANO 82, 83, 123
TORTRICIDE DEFOGLIATORE DEL TASSO 94
TORTRICIDE DEI GERMOGLI 123
TRACHEOMICOSI 23, 29, 41, 65, 76, 123
Trametes 109
Trioza alacris 24, 61, 122
Truncatella 109
TUMORE BATTERICO 46, 124
Typhlocybae 110

U


Uncinula aceris 120
USTIONI FOGLIARI 100, 101, 124
Ustulina deusta 109

V


Verticillium 123
VIRUS DELLA VARIEGATURA INFETTIVA DELLA CAMELIA (CIVV) 32

Z


Zygiobia carpini 35, 124
ZYGIOBIA DEL CARPINO 35, 124

186

INDICE ANALITICO DELLE FIGURE


Aceria macrochelus 16
Aceria macrorhynchus 17; 18; 19
Aceria ulmicola 328; 329
AFIDE BIANCO O AFIDE LANUGINOSO E CEROSO DEL FAGGIO
da 195 a 197
AFIDE DEL MELOGRANO 288; 289
AFIDE GALLIGENO DELL’OLMO 326; 327
AFIDI 98AFIDI DEL CEDRO 146
Agromyza trebinjensis 66; 68
ALTICA DEL NOCCIOLO 294; 295
Andricus kollari 401; 402; 403; 404; 405; 406; 407; 408
Anthostoma decipiens 117
ANTRACNOSI DEL FAGGIO 193; 194
ANTRACNOSI DEL NOCE da 302 a 305
ANTRACNOSI DEL PLATANO 373; 374
ANTRACNOSI DEL TIGLIO 456; 457
ANTRACNOSI DELLA QUERCIA 391; 392
ANTRACNOSI DELL’IPPOCASTANO da 229 a 232
Aphis punicae 288; 289
Armillaria mellea 429
Armillaria sp. 428
ARROSSAMENTO DEGLI AGHI DI PINO da 356 a 358
ARTIGIOLA 198; 199
BOLLA 155; 156
BOLLA DELLA QUERCIA 393; 394
BRUCO ASTUCCIO CRESTATO da 99 a 102
Cameraria ohridella 229; 236; 237
CANCRO COLORATO DEL PLATANO da 382 a 385
CANCRO CORTICALE SU CILIEGIO da 163 a 166
CANCRO DEL CASTAGNO da 132 a 137
CANCRO DEL CIPRESSO da 177 a 180
CANCRO RAMEALE da 26 a 29; da 109 a 114; 204; 205; 259; 260;
da 271 a 273; 310; 311; 443; 444
CARIE DEL LEGNO da 3 a 6; da 30 a 36; 49; 50; 69; 70; da 71 a 74;
da 123 a 129; da 138 a 141; da 148 a 152; da 167 a 170; da
206 a 211; 223; 224; 227; 228; 238 a 241; 244; 245; 250; 251;
261; 262; 274; 275; 284; 285; 300; 301; 312; 313; 324; 325; da
335 a 338; 365; 366; da 369 a 372; da 386 a 390; da 418 a
423; 434; 435; 438; 439; 440; 441; da 446 a 449; 454; 455;
467; 468
CECIDOMIA FOGLIARE DEL FRASSINO 220; 221
CECIDOMIDE DEL TIGLIO 460; 461
CECIDOMIDE GALLIGENO DEL FAGGIO 200; 201
Cedrobium laportei 146
CERAMBICIDE DELLA QUERCIA 424; 425
CERAMBICIDI 130; 131; 426; 427
Cerambicidi spp. 130; 131; 424; 425
Cerambyx cerdo 424; 425
CERCOSPORIOSI DEL TIGLIO 458; 459
CEROPLASTE DELLA FLORIDA 45; 46; 254
Ceroplastes floridensis 45; 46; 254
Chloropulvinaria floccifera 82; 83; 84; 95; 442
CICALINE 15
CINIPIDI DELLA QUERCIA da 401 a 408
CLOROSI FERRICA da 471 a 476
COCCINIGLIA O LECANIDE DEL NOCCIOLO 296
Coleophora badiipennella 99; 100; 101

187

Coryneum sp. 351
Corythucha ciliata 374; 379; 380; 381
CROSTE NERE DELL’ACERO 9; 10
Cycloconium oleaginum 320
Cytospora decipiens 115; 116
DANNI DA AGENTI INQUINANTI 477; 478
DANNI DA DISERBO 479; 480
DANNI DA GRANDINE da 481 a 484
DANNI DA GUANO 485; 486
Dasineura fraxini. 220; 221
DEFOGLIAZIONE DEL PIOPPO da 361 a 364
DEPERIMENTO DELLA QUERCIA da 414 a 417
DEPERIMENTO VEGETATIVO DELLE CONIFERE 7; 8; 153; 154; 359;
360
Didymomyia tiliacea 461; 462
DISSECCAMENTO DEI GERMOGLI DELL’ABETE ROSSO 1; 2
DISSECCAMENTO FOGLIARE E DEI RAMETTI 85; 86; 175; 176; da
185 a 188; 469; 470
Ditula angustiorana 443
Endothiella sp. 119; 120
Eotetranychus tiliarius 465; 466; 467
ERINOSI DEL TIGLIO 463; 464
ERIOFIDE DEGLI ANGOLI 103
ERIOFIDE DEL LECCIO 409; 410
ERIOFIDE DEL NOCE da 306 a 309
ERIOFIDE DEL TIGLIO 462
ERIOFIDE DELL’ACERO CAMPESTRE 16
ERIOFIDE DELL’ACERO DI MONTE da 17 a 19
ERIOFIDE DELL’OLMO 328; 329
Eriophyes erineus 306; 307; 308; 309
Eriophyes ilicis 409; 410
Eriophyes inangulis 103
Eulecanium coryli 296
Eupulvinaria hydrangeae 25
FILLOSSERA DELLA QUERCIA da 411 a 413
Formica rufa 288; 289
FUMAGGINE 37; 38; 41; 42; 87; 88; 196; 197
GALERUCELLA DELL’OLMO da 330 a 333
Galerucella luteola 330; 331; 332; 333
Ganoderma applanatum 240; 423
Ganoderma sp. 4; 35; 123; 125; 208; 285; 389; 435
GIALLUME DEL BAGOLARO 60; 61
GIALLUME DEL FRASSINO 216; 217
Gloeosporium liriodendri 265
Guignardia aesculi 229
Haltica brevicollis 294; 295
Hartigiola annulipes 198; 199
Hyphantria cunea 20; 21; 22
IFANTRIA AMERICANA O BRUCO AMERICANO da 20 a 22
IMPALLINATURA 157; 158; 350; 351
Inonotus sp. 449
Laetiporus sulphureus 140; 141
LEGATURE da 491 a 494
LESIONI CORTICALE CAUSATE DA VEICOLI E MACCHINE OPERATRICI 495; 496
LIMANTRIA O BOMBICE DISPARI 104
LITOCOLLETE DEL PLATANO 377; 378
Litocollethys platani 377; 378
Lymantria dispar 104
MACULATURE FOGLIARI 43; 44; 242; 243; 318; 319
MACULATURE FOGLIARI SU ARAUCARIA 51; 52
MACULATURE FOGLIARI SU BAGOLARO 64; 65
MACULATURE FOGLIARI SU CAMELIA 89; 90
MACULATURE FOGLIARI SU GELSO 225; 226
MACULATURE FOGLIARI SU LIRIODENDRO 265; 266
MACULATURE FOGLIARI SU MAGNOLIA 269; 270
MACULATURE FOGLIARI SU ORTENSIA 341; 342
MACULATURE FOGLIARI SU PAULONIA 347; 348
MACULATURE FOGLIARI SU QUERCIA 395; 396
MAL DELL’INCHIOSTRO DEL CASTAGNO 142; 143
MARCIUME DEL COLLETTO E DELLE RADICI da 53 a 55; 314; 315
MARCIUME RADICALE FIBROSO da 212 a 215; 267; 268; 276; 277;
316; 317; 339; 340; da 428 a 431; 436; 437; da 450 a 453
MARCIUME RADICALE LANOSO 171; 172
Meripilus giganteus 422
Meripilus sp. 139; 448
METCALFA 23; 24; 66; 81; 105; 106; 147; 222; 235; 248; 249; 334;
349
Metcalfa pruinosa 23; 24; 69; 81; 105; 106; 147; 222; 235; 248;
249; 334; 349
Mikiola fagi 200; 201
MINATORE FOGLIARE DEL BAGOLARO 67; 68
MINATORE FOGLIARE DELL’IPPOCASTANO 236; 237
MINATRICE DELLE FOGLIE DELLA ROBINIA 432; 433
Monilia fructigena 280
Monilia sp. 162; 355; 367
MONILIOSI da 159 a 162; 280; 281; 286; 287; da 352 a 355; 367;
368
MORIA DEL CARPINO BIANCO da 115 a 122
Myzocallis spp. 98
NECROSI DEI RAMI E DEI GERMOGLI DELL’AUCUBA da 56 a 59
Nectria sp. 204; 311

188

OCCHIO DI PAVONE 320; 321
OIDIO o MAL BIANCO 96; 97; 181; 182; 183; 184; da 189 a 192;
218; 219; 233; 234; 246; 247; 263; 264; 278; 279; 375
OIDIO SU ACERO da 11 a 14
OIDIO SU LAUROCERASO 252; 253
OIDIO SU PLATANO 375; 376
OIDIO SU QUERCIA 397 a 400
Otiorrynchus spp. da 255 a 257
OZIORRINCO da 255 a 257
Parectopa robiniella 432; 433
Perenniporia fraxinea 224
Phellinus punctatus 210; 421; 439
Phellinus robustus 172; 370; 371
Phellinus sp. 124; 170; 388; 447
Phellinus torulosus 126; 390
Phyllaphis fagi da 195 a 197
Phylloxera quercus da 411 a 413
Phytoptus leiosoma 463; 464
Piptoporus betulinus 73
POLIDROSO 297
Poliporus sp. 169
Polydrosus spp. 297
POTATURE da 497 a 500
PSILLA DELL’ALLORO 47; 48; 258
PULVINARIA DELLA CAMELIA da 82 a 84; 95; 442
PULVINARIA O EUPULVINARIA DEL TIGLIO 25
RAGNETTO GIALLO DEL TIGLIO da 465 a 467
RAGNETTO ROSSO COMUNE O BIMACULATO 298; 299
ROGNA DELL’OLIVO 322; 323
SECCUME FOGLIARE DEL NOCCIOLO 292; 293
Schizophyllum commune 239; 245; 261; 207
SCOPAZZI DEL FAGGIO 202; 203
Sphaeroteca pannosa 253
Tetraneura ulmi 326; 327
Tetranychus urticae 298; 299
TICCHIOLATURA 290; 291
TINGIDE DEL PLATANO da 379 a 381
TORTRICIDE DEFOGLIATORE DEL TASSO 443
TRACHEOMICOSI 39; 40; da 75 a 80; 144; 145; 282; 283;
da 343 a 346
Trametes sp. 50Trioza alacris 47; 48; 258
Truncatella sp. 111
TUMORE BATTERICO 173; 174
USTIONI FOGLIARI da 487 a 490
Ustulina deusta 127
VARIEGATURA INFETTIVA DELLA CAMELIA da 91 a 94
Zygiobia carpini 107; 108
ZYGIOBIA DEL CARPINO 107; 108

189

 
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